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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Maggio 2005
 
   
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  LA PRESIDENTE DELL'EURAB ESPRIME PERPLESSITÀ SULLA PROPOSTA RELATIVA A UN ISTITUTO EUROPEO DI TECNOLOGIA  
   
  Bruxelles, 18 maggio 2005 - Il comitato consultivo europeo per la ricerca (Eurab) ha espresso dubbi riguardo alla fattibilità delle proposte della Commissione in merito alla creazione di un Istituto europeo di tecnologia (Eit), facendo notare che iniziative, basate su un approccio dall'alto verso il basso, raramente funzionano. Il comitato consultivo ritiene che sarebbe piuttosto preferibile che un istituto di questo tipo avesse origine dalle stesse comunità scientifiche, e fa presente che la reputazione di livello internazionale del Massachusetts Institute of Technology (Mit), sul cui modello è stata inizialmente elaborata l'idea dell'Eit, è andata consolidandosi nel corso di decenni. In un'intervista rilasciata a The Scientist, Helga Nowotny, presidente dell'Eurab, ha dichiarato: "I politici non vantano buoni precedenti nella creazione di istituzioni a struttura verticistica, soprattutto se si tratta di ricerca e insegnamento. I politici hanno [tuttavia] la responsabilità di creare il contesto in cui le università possano ampliarsi e crescere nella direzione auspicata". La professoressa Nowotny concorda sul fatto che l'Europa debba mirare all'introduzione di istituzioni di alta tecnologia, ma ritiene che la risposta non sia un singolo istituto o una rete di università selezionate. "Per l'Europa non è sufficiente una sola istituzione, piuttosto ne occorrono molte sul modello dell'Eit. Le due già esistenti che possono essere paragonate al modello statunitense [...] sono l'Imperial College e l'Eth di Zurigo. Vorremmo vedere più esempi di questo tipo in Europa". Infine, la professoressa Nowotny ha evidenziato il timore dell'Eurab, secondo cui parlare della creazione di un Istituto europeo di tecnologia potrebbe compromettere i lavori preparatori nella prospettiva del Consiglio europeo della ricerca (Cer) "Siamo molto preoccupati del fatto che l'attuale discussione sull'Eit possa distogliere l'attenzione dalla politica realmente innovativa della Commissione che, per la prima volta, finanzia la ricerca di base [...], e che ciò possa anche far deviare i finanziamenti", ha dichiarato a The Scientist.  
     
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