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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Maggio 2005
 
   
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  “A STILE LIBERO: I GIOVANI E LA CREATIVITÀ”: PER LA PRIMA VOLTA FUTURE CONCEPT LAB E PANTENE REALIZZANO UNA RICERCA SOCIOLOGICA ON-LINE  
   
  In occasione della terza edizione di Pantene Protagonist, il primo concorso nazionale che premia i capelli sani, forti e belli, Future Concept Lab, l’istituto di ricerca diretto da Francesco Morace, ha condotto per Pantene un’indagine su come i giovani italiani tra 16 e i 30 anni concepiscono e interpretano la creatività: "A stile libero: i giovani e la creatività". Sul sito www.Panteneprotagonist.it  al momento dell’iscrizione veniva chiesto di compilare il questionario predisposto. I 4.400 che hanno aderito all’iniziativa sono l’87% ragazze e il 13% ragazzi con una omogenea rappresentanza di età tra 18 e 30 anni. Sono soprattutto studenti (42%) e studenti-lavoratori (20%) che vivono in famiglia (76%), a confermare le tendenze in atto nel Paese. L’autonomia si attua tardi e, come le ragazze, sempre più ragazzi partecipano ai concorsi di bellezza e si prendono cura del proprio aspetto e dei propri capelli. Questa ricerca è la prima che Future Concept Lab svolge con la metodologia di raccolta on-line, con una così solida numerosità di risposte al questionario. Le domande per la ricerca sviluppavano i seguenti concetti: “Come definiresti la creatività”, “Cosa significa essere creativi: la messa in atto della creatività”. Cosa vuol dire essere creativamente dei protagonisti: quali comportamenti messi in atto interpretano la creatività nella vita dei giovani: il "farsi vedere", l’esprimere un proprio talento e carattere, la ricerca di stile libero-unico oppure di uno stile condiviso, ecc. Quali sono le situazioni gratificanti o di soddisfazione della propria personale creatività: l’obiettivo era di verificare il ruolo e il peso della creatività nella "attuale" realizzazione personale di ognuno. Tenendo presente che Creatività = Ingegno e Fantasia, i dati dimostrano che per le giovani ragazze la Creatività è più espressa dall’Ingegno che dal Genio. Dicono infatti che nella loro quotidianità, ingegno, mix di fantasia e spirito artistico, e impegno, tra volontà e spirito pratico, si mescolano in modo personale e spontaneo permettendo a ognuna di arrivare a soluzioni originali. "Come definiresti la Creatività ?" "Essere un po’ artisti nella vita di tutti i giorni" 87%. "Saper fare bene una cosa specifica" 13%. "La Creatività è da attribuire al Genio o è frutto dell’Ingegno?" "Creatività è usare una capacità innata e naturale, che uno ha o non ha" 50,5% "Creatività è impegnarsi per trovare una soluzione originale" 49,5%. Sulla base dell’omogeneità della prima risposta (87%) e avendo a disposizione un "significativo" campione di giovani donne italiane (87%) (in maggioranza tra i 20 e i 26 anni), Future Concept Lab ha realizzato una ulteriore analisi dei dati che ha permesso la creazione di macrogruppi di affinità. Attraverso le risposte alla seconda domanda "Cosa significa essere creativi: la ‘messa in atto’ della creatività", sono stati quindi individuati gli elementi di ‘differenza’ di ciascun gruppo. Ciò ha permesso una classificazione del campione generale di giovani in 4 gruppi tipologici (cluster), che sono stati così definiti: le Consapevoli 34,6% del campione, le Estrose 32,2% del campione, le Performative / i Perfomativi 20,6% del campione, le Ingegnose 12,6% del campione. La presenza maschile si concentra nel gruppo dei Performativi più che negli altri 3 cluster che hanno una connotazione al femminile. Per le Consapevoli la creatività quotidiana, 34,6% del campione, essere creative vuol dire:"Impegnarsi per trovare una soluzione originale". "Usare la fantasia, in quello che fai, per sorprendere". Le consapevoli utilizzano la fantasia come strumento per rendere straordinario anche il ‘quotidiano’ più banale. Per loro è importante sia autorealizzarsi in modo originale, sia cogliere la dimensione fantastica nella vita di tutti i giorni. Secondo le Estrose la creatività innata, 32,2% del campione, è mettere in atto la creatività che vuol dire: "Usare una capacità innata e naturale", "Usare la fantasia, in quello che fai, per sorprendere". Per le Estrose il genio artistico è quello che nasce spontaneo dalla propria natura e l'impegno o la razionalità non sono caratteristiche rilevanti. La creatività si traduce nel più completo dominio della libertà interpretativa e delle proprie capacità immaginative, spaziando con la fantasia sia nel mondo reale, sia nella pura creatività. Le/i Performative/i: la creatività operosa, 20,6% del campione. Rappresentano il gruppo tipologico che vive la creatività nel: "Fare spesso qualcosa fuori dagli schemi", "Saper fare bene una cosa specifica" (cantare, suonare, ballare, uno sport …). In questo gruppo ci sono più maschi della media complessiva, a indicare come soprattutto a loro stia a cuore la dimensione della creatività, quella che può portare al successo e cambia la vita radicalmente. L’asserzione di creatività coincide con una capacità personale da coltivare e una caparbietà nel perseguire il proprio fine: l'impegno e l'originalità sono più importanti della fantasia. Sono ragazzi e ragazze che si dedicano completamente allo studio: è infatti il gruppo con il minor numero di lavoratori rispetto al campione totale. Per il gruppo delle Ingegnose la creatività applicata, 12,6% del campione, ha risposto: "Impegnarsi per trovare una soluzione originale", "Usare l’ingegno per trovare sempre nuove soluzioni". In questo caso l'elemento di razionalità è più forte e se i ragazzi e le ragazze del primo gruppo hanno scelto la fantasia e la sorpresa quali veicoli della propria vena creativa, questo gruppo propende per l'ingegno e l'innovatività di pensiero. Si raccolgono in questo cluster, più che negli altri, i ragazzi e le ragazze che vivono fuori dalla famiglia d'origine e già lavorano a tempo pieno. Nella lettura dei dati un’ulteriore discriminante si è rivelata particolarmente interessante, per analizzare tutte le risposte raccolte: il "Genius Loci", quello che Morace ha definito lo ‘spirito del luogo’. Infatti le 4.400 risposte al questionario provenivano da tutte le regioni d’Italia e ciò ha reso possibile la valutazione dei dati secondo il territorio di residenza dei partecipanti. Ne sono emerse una serie di tipologie locali che mettono in risalto come il territorio di provenienza influenzi l’interpretazione del concetto di creatività. In particolare per ognuna di queste realtà locali, suddivise in otto zone geografiche, l’analisi dei dati ha permesso di identificarne le differenze e mettere in luce le peculiari creatività: Milano e la Lombardia - Il Triveneto - Bologna e l’Emilia Romagna - Roma e il Lazio - Napoli e la Campania - Bari e la Puglia - Palermo e la Sicilia - Cagliari e la Sardegna.  
     
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