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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Maggio 2005
 
   
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  I NUMERI DELL'INFERTILITÀ L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ STIMA CHE L'INFERTILITÀ COLPISCA CIRCA 90 MILIONI DI PERSONE NEL MONDO E CHE NE SOFFRA ALMENO IL 10% DELLE COPPIE  
   
  Milano, 18 maggio 2005 - Secondo i dati epidemiologici diffusi dalla Task Force Act (Assisted Conception Task Force, una Task Force internazionale indipendente costituita da operatori sanitari e da rappresentanti dei pazienti), solo il 6% dei 90 milioni di coppie in tutto il mondo che non riescono ad avere figli, riceve un trattamento adeguato. Molti ritengono però che l'incidenza dell'infertilità sia maggiore, soprattutto nel mondo industrializzato, e che riguardi fino al 20% delle coppie. Insomma si presume che un 5-10% di coppie a vario titolo infertili si arrendano dopo i primi tentativi di concepimento andati a vuoto. Tra le ragioni della rinuncia: 1) il desiderio di non confessare il problema (la difficoltà di concepimento è considerata come un argomento tabù e la ricerca di trattamento medico per risolvere questo problema è fonte di imbarazzo o addirittura di vergogna); 2) la sfiducia nelle possibilità di successo delle cure o la scarsa conoscenza delle opzioni terapeutiche disponibili; 3) l'idea che i trattamenti dell'infertilità siano eccessivamente costosi, ecc. Ogni anno si stima che nel nostro paese 50-60.000 coppie (pari al 10-15% di quelle in età fertile) non riescano ad avere figli, chiedendo un consulto per infertilità. Non esistono dati affidabili su questo argomento, ma tutti i ricercatori ritengono che ('infertilità sia in netto aumento nel mondo e in particolare nei Paesi industrializzati. Si stima che ogni anno in Italia, a oltre 15.000 nuove coppie venga diagnosticata una causa di infertilità, dopo almeno due anni di tentativi di avere un figlio attraverso regolari rapporti non protetti. Le ragioni dell'infertilità - L'infertilità completa è rara, mentre, molto più frequente è la riduzione di fertilità in uno o entrambi i partner (sub fertilità). Principali responsabili della diminuzione del tasso di fertilità sono: 1) Le abitudini sociali. (Lo stile di vita diventa sempre più frenetico e stressante; si allunga l'età della giovinezza e il desiderio di goderne senza vincoli di sorta; conseguentemente si ritarda notevolmente l'età in cui si decide di avere un figlio). 2) La situazione economica. (Si approda sempre più tardi nel mondo del lavoro, si alza l'età in cui si può mantenere un figlio/una famiglia; è estremamente elevato il prezzo degli alloggi). 3) Le condizioni ambientali. (Il crescente tasso d'inquinamento). L'età media in cui si diventa mamme è salita dai 25,7 anni del 1961 ai 27,1 del 1981, ai 28,2 del 1996 agli attuali 30,4. Si prevede che arriverà a 30,8 anni entro il 2010. (Fonte: I stat) L'età media di coloro che si avvicinano alla procreazione assistita è di 35 anni per le donne e 38 per gli uomini. Per quanto riguarda le donne, le trentenni sono le più numerose (70,1%); seguono le quarantenni (con un sorprendente 20,6% !!!) e quindi le ventenni (con la percentuale più esigua, il 9,3%). (Fonte: Osservatorio Sociale sull'Infertilità – Dati raccolti da 249 coppie provenienti da 17 regioni italiane tra il marzo 2003 e il marzo 2004) Si parla di infertilità primaria o primitiva quando la donna non ha mai avuto una gravidanza, e di infertilità secondaria quando la donna ha già avuto una gravidanza (comunque sia finita) ma ha difficoltà a restare nuovamente incinta. Circa il 40% delle coppie sterili sono affette da sterilità primaria, mentre il 60% ha una sterilità secondaria. (Fonte: Report Oms 2002) In Italia la sterilità può venire attribuita ad un fattore maschile nel 25% circa dei casi, mentre in circa il 45% dipende da problemi della donna [nel restante 30% dei casi la causa è sconosciuta o legata a problemi di entrambi i partner]. (Fonte: Collins Ja et al. Hum Reprod Update 2004) Le terapie mediche possono essere a base di soli farmaci, chirurgiche o di riproduzione assistita. Nei casi più semplici, possono essere sufficienti dei farmaci in grado di stimolare ormonalmente l'ovulazione o la spermatogenesi. Se invece il problema è più serio, si può ricorrere alla chirurgia nel caso delle tube ostruite, del varicocele o dell'orchidismo. Altrimenti si può ricorrere alla riproduzione assistita, cioè ad un insieme di tecniche che agendo direttamente sugli spermatozoi, gli ovuli o gli embrioni, permette di superare alcuni ostacoli alla fecondazione naturale. Tra quelle più utilizzate figurano: l'inseminazione intrauterina (lUl); la Fecondazione in vitro ed embryo transfer (Fivet); la micro iniezione intracitoplasmatica (Icsi), utilizzata nei casi d'infertilità maschile. In quasi tutte le tecniche descritte, si ricorre alla stimolazione ovarica o della spermatogenesi. Questa è una fase fondamentale di ogni trattamento dell'infertilità e si ottiene tramite la somministrazione di gonadotropine quali l'r-hFsh (ormone follicolo stimolante umano ricombinante) l'hMg (gonadotropina menopausale umana di origine urinaria), il r-Lh (ormone luteinizzante ricombinante), il r-hCg (gonadotropina corionica umana ricombinante). Da ulteriori ricerche (fonte: "Barriers to Assisted Conception Treatment" – Lightspeed Research, June 2004) emerge un'impressionante disinformazione sulle possibili scelte terapeutiche disponibili per le coppie con problemi di concepimento: circa la metà di queste coppie (48%) afferma infatti che le opzioni prospettate loro dagli operatori sanitari sono poco chiare e scarsamente allettanti. A dispetto di questa diffusa opinione negativa, tuttavia, molte delle terapie attuali sono semplici, non invasive ed estremamente efficaci. La cronologia delle terapie - 1962: Vengono riferite le prime nascite di feti vivi a seguito della somministrazione di gonadotropina menopausale umana (hMg). L'hmg viene estratta dall'urina di donne in post-menopausa e viene usata per stimolare le ovaie. L'hmg contiene Fsh, Lh e hCg, che rappresentano soltanto 1'1-2% delle proteine contenute in preparazioni a base di hMg.. 1978: nascita di Louise Brown, la prima bambina nata dopo un ciclo di fertilizzazione in vitro naturale, senza stimolazione ormonale. Anni Ottanta: L'applicazione di tecniche innovative ha permesso per la prima volta all'inizio degli Anni Ottanta di estrarre Lh (ormone luteinizzante) dall'hMg, dando origine al primo prodotto a base di ormone follicolo-stimolante urinario (Fsh), contenente essenzialmente attività Fsh insieme a proteine urinarie coestratte. Un ulteriore perfezionamento del processo alla fine degli Anni Ottanta ha portato allo sviluppo di un Fsh altamente purificato. Avere un prodotto costituito da solo Fsh ha permesso per la prima volta di prevenire attivamente livelli troppo alti o troppo bassi di Lh. 1995: Viene sviluppata una tecnica per produrre gonadotropine in base a una tecnologia di ingegneria genetica ricombinante. L'ormone follicolostimolante ricombinante (r-hFsh) consente una omogeneità da lotto a lotto del prodotto garantita. Gonal-f è il primo Fsh umano ricombinante ad avere ottenuto l'approvazione alla commercializzazione a livello europeo. 1997: Prima gravidanza in seguito all'uso di sole gonadotropine umane ricombinanti in studi clinici (Fsh umano ricombinante (Gonal-f), Lh (Luveris) e hCg (Ovitrelle)). 2001: È disponibile per la prima volta sul mercato un portafoglio completo di gonadotropine umane ricombinanti (Fsh ricombinante umano, Lh e hCg) 2002: Viene sviluppata la tecnologia Fili-by-mass (Fbm)', ossia di riempimento del prodotto in base alla massa, che offre vantaggi rispetto ai prodotti che richiedono un dosaggio biologico in-vivo per quantificare la potenza biologica del prodotto. I test con dosaggi biologici in vivo sono noti per essere meno precisi e meno accurati dei metodi fisico-chimici e si associano ad una variabilità intrinseca più elevata. La tecnologia Fbm che sfrutta un metodo fisico-chimico allo stato dell'arte consente al contrario di ottenere un miglioramento del controllo su una dose costante e garantita di prodotto in ogni fiala. Gonal-f (Fbm) è l'unico Fsh riempito in base alla massa (filled-by-mass) e pertanto fornisce I'fsh più costante che permette un controllo più ampio e prevedibile sulla stimolazione ovarica1 ed un'aumentata efficacia di trattamento in termini di riduzione del numero di giorni di stimolazione 3) e numero di cicli annullati. 2004: Viene introdotto il Gonal-f filled-by-mass (Fbm) in penna preriempita che offre a pazienti, infermieri e medici l'ormone follicolo-stimolante più costante (Fsh) in una penna preriempita accurata e pronta all'uso.  
     
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