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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Maggio 2005
 
   
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  MANTOVA: ALLA GALLERIA BONELLI ARTE CONTEMPORANEA DAL 28 MAGGIO AL 10 LUGLIO LA MOSTRA DI NICOLA VINCI LA CRUNA DELL’AGO  
   
  Mantova, 19 maggio 2005 - La giovane fotografia è la protagonista del nuovo appuntamento d’arte organizzato dalla galleria Bonelli Arte Contemporanea di Mantova. Dal 28 maggio al 10 luglio, infatti, si terrà la mostra La Cruna Dell’ago che raccoglie sedici recenti lavori del trentenne fotografo pugliese Nicola Vinci. Questo nuovo ciclo di immagini presenta un cambiamento sostanziale nella dinamica compositiva. Inizialmente il punto di vista non era frontale ma perfettamente perpendicolare al piano, una "veduta aerea" capace di conferire al lavoro una straordinaria leggerezza; ora assistiamo alla riconquista della frontalità. Nicola Vinci si serve di oggetti e persone e li usa a proprio piacimento, trucca i propri attori e li atteggia alla ricerca della posa e dell’espressione migliori in interni il cui campo visivo è comunque molto ristretto e con un fondo quasi sempre bianco alle loro spalle. Su questo fondale candido spiccano colori e forme che l’artista utilizza allo stesso modo di un pittore sulla propria tela bianca. Sono i colori propri del trucco e dei vestiti indossati dai suoi personaggi e le forme appartenenti alle maschere e ai vari oggetti. Quella di Nicola Vinci è quindi una fotografia che potremmo definire “pittorica”, “compositiva”, una sorta di inedito “still-life” nel quale queste costanti presenze vengono di volta in volta riformulate e riadattate in composizioni sempre molto pulite e rigorose. L'inquadratura frontale e ravvicinata permette all'artista di scavare in modo approfondito la psicologia dei propri personaggi. Vengono esposte sedici fotografie stampa su lambda, immagini che si compongono di più inquadrature: Vinci, come un regista teatrale, sceglie storie narrate da non più di due (in forma di dittico) o tre scatti (in forma di trittico). La serie di dittici intitolata Interni presenta una novità stilistica sostanziale. In questo lavoro, dedicato alla memoria delle vittime della Shoà, l’artista affianca a immagini scattate personalmente nel campo di concentramento di Dachau, alle porte di Monaco di Baviera, delle “rappresentazioni” in cui un bambino diviene il simbolo universale di tutte le sofferenze e le ingiustizie che l’uomo è stato e sarà purtroppo capace di infliggere a se stesso. Quelle stesse sofferenze rappresentate nella serie Raccontami della Malaria nella quale, allo stesso bambino, Nicola Vinci fa assumere pose “da visita medica” ispirate agli scatti originali effettuati da un medico nazista che fece esperimenti sulla tubercolosi e sulla malaria servendosi di bambini come cavie. E le scritte autografe che l’artista ha via via realizzato sulle immagini raschiando l’emulsione fotografica con una punta d’acciaio, documentano letture e pensieri, immedesimazioni e sofferenze, la cui presenza non interferisce con i delicati significati iconografici ma, anzi, ne sottolinea ulteriormente tutta la loro straordinaria potenza espressiva. La mostra è accompagnata da un catalogo (edito da Publi Paolini) con testi di Gianluca Marziani, Alessandro Riva e Alessandro Trabucco. Www.bonelliarte.com  
     
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