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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Maggio 2005
 
   
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  CNEL: AZIENDE VINCENTI CON DONNE MANAGER PER 70% IMPRENDITRICI. UNA RICERCA SULLE PROSPETTIVE DI GENERE NELLO SVILUPPO DELLE IMPRESE ITALIANE  
   
  Roma, 19 maggio 2005 - A favorire la carriera di una donna sono soprattutto le caratteristiche personali. La pensa così, infatti, ben il 94,5% delle manager e imprenditrici italiane. Per il 45%, invece, contano gli aspetti organizzativi dell’impresa, per il 28,1% le caratteristiche del settore, mentre per il 25,7% hanno il loro peso i fattori relativi alla famiglia di origine. E’ quanto emerge dalla ricerca “Donne al vertice e gestione aziendale”, realizzata per conto del Cnel dallo Studio Chiaromonte e presentata oggi a Villa Lubin, durante un incontro nel quale si è fatto il punto sulla prospettiva di genere nell’analisi dello sviluppo delle imprese italiane. Lo studio analizza le variabili di genere e il loro ruolo nella gestione in quelle imprese in cui le donne hanno “rotto il tetto di cristallo”. Attitudine alla flessibilità, capacità cooperative e di esplorazione sono le caratteristiche personali considerate vincenti dalle donne manager. E che fanno la differenza rispetto al modello di management maschile. Su una base di caratteristiche manageriali comuni, come la visione strategica (segnalata dal 51,7% del campione), la definizione degli obiettivi (39,7%), il controllo dei risultati (38,4%) e la prospettiva a lungo termine (28,2%), infatti, le donne sono portatrici anche di intuito (57,4%), attenzione alla qualità della vita di lavoro (51,4%), conciliazione razionale ed emozionale (36,2%) e mediazione (35,6%). Mentre negli uomini prevalgono esercizio dell’autorità (68,6%), competitività individuale (53,3%), ricerca di alleanze (32,4%), propensione alla definizione di regole (27,3%). Sono soprattutto le manager più giovani a sostenere questa netta differenziazione di genere. E i modelli di management emergenti appaiono sempre più tinti di “rosa”. Inoltre, per il 70% delle intervistate, le imprese che hanno un maggior numero di donne nel gruppo di management mostrano performance migliori delle altre. Performance che, sempre secondo il campione, non vanno valutate solo secondo indicatori tradizionali, quali i risultati economici e i volumi di produzione, ma sulla base di elementi come la qualità del prodotto e del lavoro e l’efficacia nel raggiungimento di obiettivi. “Il problema della presenza femminile quantitativa e qualitativa nel mondo del lavoro - ha affermato la vicepresidente del Cnel, Francesca Santoro, aprendo i lavori - deve essere posto non solo dal punto di vista sociale, ma soprattutto valorizzando le donne come risorse per la crescita economica e per la competitività del sistema Paese”. La ricerca presentata, ha concluso la vicepresidente, “si inserisce nel quadro di un nutrito programma di iniziative che il Gruppo intercommissioni per le pari opportunità del Cnel ha voluto dedicare nel corso di questa consiliatura all’occupazione femminile, che ha portato anche all’elaborazione di un disegno di legge sulle statistiche di genere”.  
     
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