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Notiziario Marketpress di Giovedė 19 Maggio 2005
 
   
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  PROGETTO INCO AIUTA LE COMUNITĀ COSTIERE A FAR FRONTE A EL NIŅO  
   
  Bruxelles, 19 maggio 2005 - El Niņo, il nome dato al periodico riscaldamento dell'Oceano Pacifico al largo della costa occidentale del Sud America, e la fase di raffreddamento ad esso associata (La Niņa), hanno entrambi un notevole impatto sulla biodiversitā marina delle aree costiere di Cile, Perų e Argentina, nonché sulle comunitā che sfruttano queste risorse. Considerata l'importanza che il settore della pesca locale riveste per le economie nazionali di questi paesi, sono giā stati realizzati diversi studi per cercare di individuare gli effetti di El Niņo sull'ecologia costiera. Tuttavia, gran parte di questi dati si trova solo sparsa nella cosiddetta "letteratura grigia", e manca anche un'analisi dei meccanismi che provocano gli effetti esaminati. Ecco perché, dopo aver riscontrato un eccesso di sovrapposizione in diversi progetti minori condotti in quest'area, e a seguito di riduzioni dei fondi nazionali destinati a tali iniziative, l'Ue ha deciso di finanziare un progetto di quattro anni volto a integrare le conoscenze esistenti sugli effetti provocati da El Niņo e La Niņa su risorse e ambienti marini costieri. Il progetto Censor (variabilitā climatica e oscillazione meridionale di El Niņo: effetti sulle risorse naturali costiere e gestione del fenomeno) č finanziato a titolo della prioritā Cooperazione internazionale del Sesto programma quadro (6Pq). Riunisce 13 istituti di sei paesi: Cile, Perų, Argentina, Spagna, Francia e Germania. In veste di partner del progetto, Sven Thatje, dell'Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina di Bremerhaven, in Germania, ha spiegato al Notiziario Cordis: "Censor č stato voluto da scienziati e postdottorati desiderosi di integrare le varie e sparse cooperazioni bilaterali in un pių ampio approccio multidisciplinare alla gestione costiera. Il progetto ha un elevato livello di eccellenza scientifica ed č anche collegato alle esigenze delle comunitā costiere del Sud America". Secondo il dottor Thatje, la parte pių importante dell'attivitā del consorzio riguarda la raccolta e l'analisi dei dati esistenti, siano essi documenti scientifici nazionali, relazioni locali o articoli. A suo parere, occorrerebbero decenni per raccogliere da zero i dati contenuti nella letteratura grigia. "Dopo avere raccolto e analizzato tali informazioni, intendiamo metterle a disposizione online su un unico sito in modo che le persone possano consultarle e persino contribuire ai dati stessi", ha aggiunto il dottor Thatje. Un'analisi approfondita dei dati esistenti permetterā inoltre al gruppo di individuare le nostre lacune conoscitive riguardo agli effetti provocati da El Niņo sull'ecologia marina. Gli studiosi intendono confrontare i dati sulla fluttuazione delle specie con le informazioni sugli eventi di El Niņo/la Niņa per iniziare a capire i meccanismi di base (cambiamenti di temperatura, eccetera) che determinano tali fluttuazioni. "Se riusciremo in questa impresa, potremo fornire una consulenza pratica ai pescatori locali sulla base delle previsioni di El Niņo, ad esempio suggerendo loro di spostare gli stock di una determinata specie quando avranno ancora la possibilitā di farlo", ha detto il dottor Thatje. Il progetto Censor rappresenta un nuovo approccio alla comprensione degli impatti dei cambiamenti climatici come El Niņo poiché, anziché utilizzare indicatori oceanografici per le proprie previsioni, il gruppo si avvarrā di indicatori biologici come la presenza di specie invasive di acque calde, la morte di specie marine indigene locali e i cambiamenti riproduttivi. Il dottor Thatje, tuttavia, sa benissimo che questo non sarā un compito facile: "Stiamo parlando di un complesso sistema ecologico soggetto a fluttuazioni naturali, cambiamenti climatici e conseguenze provocate dalla pesca, ed č molto difficile distinguere un effetto dall'altro". Sarebbe sicuramente impossibile seguire questa procedura per tutte le specie nei quattro anni di durata del progetto, perciō il gruppo intende concentrarsi su specie come le capesante che hanno il massimo valore socio economico per le comunitā locali. Oltre a colmare tali lacune conoscitive e a mettere i propri risultati a disposizione del grande pubblico, il gruppo sta lavorando anche con i decisori politici nazionali e con le associazioni di pesca locali per fornire consigli pratici su questioni specifiche, nonché per suggerire strategie di mitigazione volte a compensare gli effetti degli eventi di El Niņo/la Niņa. "Questi gruppi hanno una mentalitā molto aperta e sono ansiosi di ricevere maggiore consulenza, per cui il progetto Censor soddisfarā sicuramente un'esigenza in quest'ambito", sostiene il dottor Thatje. Il Notiziario Cordis ha chiesto al dottor Thatje perché ritiene che l'Ue abbia voluto finanziare il progetto Censor, e quali sviluppi positivi crede che esso possa avere in una prospettiva europea. "Il progetto rappresenta uno scambio di capacitā tra gli scienziati dell'Unione europea e quelli sudamericani. Le flotte di pesca dell'Ue operano in tutto il mondo e, di conseguenza, qualsiasi effetto subisca il settore della pesca in Sud America, a risentirne sarā anche l'Europa", ha risposto Sven Thatje. Su un piano pių scientifico, ha aggiunto il dottor Thatje, il progetto Censor č volto a farci capire meglio un particolare elemento del cambiamento climatico, nonostante esso riguardi principalmente il Sud America. Poiché il cambiamento climatico č determinato da complessi sistemi globali, perō, comprendendo meglio un aspetto del processo si riuscirā a ottenere un quadro pių chiaro del problema nel complesso. "Le conoscenze che acquisiamo con il progetto Censor porteranno sicuramente alla creazione di una capacitā intellettuale nell'ambito dell'Unione europea", ritiene il dottor Thatje. In ultima analisi, tuttavia, secondo il dottor Thatje l'elemento pių significativo del progetto Censor č il gruppo stesso. "Soprattutto con i membri pių giovani del gruppo, stiamo contribuendo a formare futuri studiosi in Sud America. Partecipando al progetto Censor, essi si rendono conto che esiste un chiaro collegamento tra la loro eccellenza scientifica e le necessitā dei paesi e delle comunitā locali da cui provengono. Questi postdottorati saranno i massimi esponenti scientifici del futuro, e quindi č anche bene che si abituino alla cooperazione nazionale e internazionale. Si tratta di un'esperienza estremamente gratificante per tutti coloro che vi prendono parte", ha concluso il dottor Thatje. Http://www.censor.name/  
     
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