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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Maggio 2005
 
   
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  APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2005, IL CNR È UN AMPLIFICATORE DI RISORSE: PER OGNI 100 EURO DI FINANZIAMENTO PUBBLICO, NE RACCOGLIE ALTRI 70 DA FONTI ESTERNE. E COSÌ DESTINA PIÙ FONDI PER LA RICERCA  
   
  Roma, 19 maggio 2005 - Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha approvato il bilancio 2005, redatto con le "nuove regole di gestione" delle risorse che contrassegnano il nuovo corso del maggior Ente di ricerca pubblico italiano: dalla vecchia logica di ripartizione uniforme tra gli Istituti, basata sul “dato storico”, a una più mirata assegnazione delle risorse per obiettivi programmatici e relative attività progettuali e commesse. Il Consiglio di Amministrazione ha varato il bilancio di previsione, dando così attuazione alla legge di riforma dell’Ente con assoluta tempestività, sulla base dei dati contenuti nei Piani di Gestione e resi operativi attraverso un nuovo sistema informativo realizzato dal Cnr per descrivere e gestire risorse, obiettivi e collaborazioni con altri operatori di ricerca. Dal bilancio di previsione spiccano alcuni dati particolarmente significativi. Sul fronte delle entrate, le risorse complessive di cui l'Ente dispone ammontano a 900 milioni di euro, dei quali 510 milioni di contributo del Miur. I restanti 390 milioni derivano per 316 da contributi e apporti vari di soggetti pubblici e privati che collaborano con il Cnr o che si avvalgono dell’Ente. Un risultato molto significativo: il “fattore di amplificazione” raggiunge infatti il valore di circa 1,7. Come dire che per ogni 100 euro di finanziamento, il Cnr riesce ad aggiungerne 70 attraverso le risorse esterne. Sul versante delle uscite, alla rete di ricerca è destinato un totale di 791 milioni di euro, così ripartiti: 745 milioni destinati alla ricerca su tematiche strategiche e sullo sviluppo delle competenze; 46 milioni sono invece dedicati alla "ricerca spontanea a tema libero". Di grande rilievo anche la scelta di destinare ad investimenti in apparecchiature circa 20 milioni di euro, contro una media degli ultimi due anni inferiore ad 8 milioni. Alle unità di ricerca sono erogate dal fondo di finanziamento ordinario risorse che, rispetto ai valori dell’anno precedente, sono più elevate di oltre il 50%. Quanto alla destinazione programmatica, va evidenziato che il 34% dei finanziamenti è destinato al comparto ambiente-energia-agroalimentare, il 32% al settore medicina-scienze della vita-progettazione molecolare, il 26% alla ricerca su materiali e dispositivi, sistemi di produzione avanzati e tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’8% alla ricerca su identità e patrimonio culturale. Si conferma così la coerenza delle scelte dell’Ente con quelle del Piano Nazionale della Ricerca del Miur, di recente approvato dal Cipe, che stabilisce quali obiettivi principali della ricerca il miglioramento della qualità della vita, l’accrescimento della competitività delle imprese e lo sviluppo sostenibile a livello globale.  
     
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