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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
 
   
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  DOLCI MARINAI: 100 MIGLIA IN MARE PER AFFERMARE I PROPRI DIRITTI  
   
   Genova, 23 maggio 2005 – Ancora una volta in mare aperto per sfidare le onde e i pregiudizi. I Dolci Marinai, un equipaggio di 7 giovani diabetici di tipo 1, appassionati del mare, ha percorso 100 miglia in mare, per dimostrare che il diabete, se ben controllato, non preclude nessuna attività sportiva anche ‘estrema’ e nessun obiettivo, come quello della patente nautica, che in Italia non può essere rilasciata a persone affette da diabete insulino dipendente. Madrina dell’evento Cristiana Monina, olimpionica di vela: “Dopo l’esperienza positiva con la Barcolana l’anno scorso quest’anno non potevo mancare; e spero che questa iniziativa possa aiutare tutti i diabetici a vivere la loro vita a vele spiegate”. Partiti da Livorno domenica 15 maggio, per approdare, dopo 3 giorni di navigazione, ai Magazzini del Cotone del Porto di Genova, i Dolci Marinai controllano la loro glicemia con microinfusori di ultima generazione, dei piccoli computer della dimensione di un pacchetto di fazzoletti muniti di siringa che si carica con insulina ultra-rapida. Il diabete di tipo 1, detto anche diabete giovanile, fin dall’infanzia costringe a periodiche infusioni di insulina per il controllo della glicemia. Una condizione di riconosciuta invalidità permanente che fino a poco tempo fa precludeva diverse strade tra cui la competizione sportiva a livelli agonistici. La destinazione finale scelta dai Dolci Marinai non è casuale. Genova è, infatti, la sede in questi giorni del Congresso Nazionale Amd, l’Associazione dei Medici Diabetologi che patrocina l’iniziativa insieme all’Aniad, l’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici. “Non esistono sport che i diabetici non possono praticare” sottolinea Giacomo Vespasiani, Presidente uscente dell’Amd e grande appassionato di vela. “Questa iniziativa serve anche a questo, a dimostrare che il divieto di rilasciare ad un diabetico la patente nautica per un area superiore alle 10 miglia non ha senso: un diabetico che fa sport se è adeguatamente informato e se tiene sotto controllo la glicemia può fare le stesse cose di una persona senza il diabete”. “Da quando utilizzo il microinfusore la mia vita è cambiata: è stata come una seconda rinascita” gli fa eco Marco Carpaneda anche lui diabetico insulino dipendente da oltre 20 anni e rappresentante di Mascalzone Latino, l’equipaggio di professionisti che appoggia l’iniziativa. Carpaneda tiene sotto controllo la glicemia grazie a un microinfusore e questo non lo limita affatto nei suoi fine settimana in barca: “Riesco a reggere intere giornate e, nei giorni in cui il lavoro è più intenso del solito, brucio tante calorie da poter evitare anche l’uso di insulina”. “Tenere sotto controllo il diabete è un po’ come governare una barca: in mare le condizioni atmosferiche possono cambiare da un momento all’altro però, se si è allenati, si riesce ad essere sempre padroni della situazione” sono le parole di Paolo Foglini, diabetologo di bordo. “Andare in barca poi - aggiunge Gerardo Corigliano, Presidente Aniad - è un’ottima esperienza formativa che insegna ad autogestirsi, cosa importantissima per un diabetico. Questa iniziativa si inserisce in un discorso più ampio e, cioè, il rapporto tra diabete e sport”. “Quando si parla di diabete e sport - conclude Foglini - si va spesso incontro a molti pregiudizi. Sia con la Barcolana l’anno scorso, che con questa nuova esperienza stiamo cercando di analizzare i livelli di glicemia e di compenso in situazioni di stress in modo da poterci basare sui dei fatti concreti. I risultati dei nostri studi ci permetteranno di elaborare algoritmi sempre più precisi per la somministrazione di insulina con i microinfusori”. E fra le prossime novità per i diabetici è in fase di sperimentazione il Pancreas Artificiale, un sistema intelligente di infusione di insulina che permette un eccellente controllo dei livelli di glicemia dei pazienti diabetici in maniera totalmente autonoma.  
     
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