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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
 
   
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  LA MENOPAUSA NON E’ UNA MALATTIA  
   
  Milano, 23 marzo 2005 - Solo pronunciando le parole: menopausa (cessazione del ciclo mestruale) o climaterio (graduale estinguersi dell’attività ormonale ovarica) la donna si vede: vecchia, raggrinzita e non più appetibile sessualmente! Niente di più errato perché, molte non lo sanno ancora, dopo 25-35 anni di vita sessuale completamente attiva, la funzione ovarica, è vero, si riduce progressivamente e non sono più feconde, ma non per questo sono meno seducenti! La prima fase può iniziare intorno ai 45-48 anni (con eccezioni di inizio a 40 anni o dilazione sino ai 55). Cosa succede d’altro nel nostro corpo? Possono, ma non è una regola fissa, insorgere sintomatologie neurovegetative: sudorazione eccessiva, vampate di calore (caldane), nervosismo, eccitabilità, palpitazioni, dispnea, esauribilità, perdita della memoria, vertigini, parestesie, cefalea e soprattutto variazioni caratteriali. Nel climaterio sopraggiungono anche, ma, ripeto, non è sempre così, variazioni morfologiche e somatiche: tendenza all’ingrossamento, adiposità sui fianchi, riduzione pilifera ascellare e pubica, minor elasticità della pelle, graduale insorgenza di osteoporosi che, con il tempo, può portare a cifosi (incurvamento della colonna vertebrale) e, frequentemente, variazioni e oscillazioni pressorie. Ad alcune donne, le più grintose (forti, 10-15%), basta un modesto sostegno psicologico supportato da fitofarmaci. Secondo un approccio occidentale, quando la sintomatologia climaterica è molto accentuata o sono già comparse complicanze invalidanti (osteoporosi, variazioni pressorie, secchezza vaginale, depressione di una certa entità), si ricorre a terapia ormonale con estrogeni per bocca o per via transdermica. Terapie che stanno scatenando un “battage” tra i vari ricercatori e specialisti del mondo. Secondo la metodologia cinese la menopausa (geng nian qi) è considerata una fase normale della vita femminile, caratterizzata da un declino della tian gui (fase riproduttiva), mentre la “sindrome climaterica” si chiama geng nian qi zong he zheng (complesso di sintomi). I cinesi che, per tradizione ed educazione, rispettano e tengono in grande considerazione nell’ambito della famiglia chi è più avanti negli anni, la definiscono, con una certa deferenza: “l’età dei cambiamenti profondi della donna”. Come riconoscerla? Dal punto di vista fisiopatologico essa è caratterizzata dal vuoto di qi del Rene, impoverimento dell’energia dei meridiani (linee immaginarie che attraversano il nostro corpo, come i meridiani la Terra), jing qi e ancestrale, yuan qi. Sangue insufficiente, squilibrio di yin (freddo, acqua, luna, donna, ombra…) e di yang (caldo, fuoco, sole, uomo, luce…). Ovvero squilibri fra la parte alta del corpo con segni di calore (vampate) e la parte inferiore con segni di freddo (cellulite) ecc. Non entriamo in altri particolari, perché bisognerebbe avere una conoscenza più approfondita della concezione su cui si basa la diagnostica cinese. Comunque sintomi, disturbi e patologie sono pressoché identici a quelli occidentali, ma vengono considerati con un’ottica e un approccio differenti. Sono pertanto utili pressioni e massaggio cinese sia sui meridiani, sia sui punti. Per le forme neurovegetative con vampate, ansia, insonnia, tachicardia è più utile il meridiano del Ministro del Cuore, mentre la secchezza ai genitali e gli altri disturbi fisici (irsutismo, ingrassamento rapido…) si normalizzano o migliorano notevolmente trattando il meridiano del fegato. A questi 2 meridiani vanno aggiunti punti da moxare, premere o massaggiare in tonificazione o in dispersione per ottenere un riequilibrio generale maggiormente significativo. Fra questi ricordiamo il 7° punto del meridiano del Rene per la sua capacità di “tonificare” e la far sì che vengano eliminati i liquidi in eccesso. Il 4° del meridiano mediano anteriore (Vaso Concezione) per la sua capacità di equilibrare energeticamente gli organi contenuti nel piccolo bacino. Come Fitoterapia ci sono importanti preparazioni in grado di attenuare in modo significativo i disturbi neurovegetativi (vampate ecc.), fra questi ricordiamo gli ormai celebri Isoflavonoidi della soya in alta concentrazione. Diversi studi sperimentali affermano che queste sostanze sono in grado di interferire con i ricettori periferici degli estrogeni, determinando una significativa diminuzione della sintomatologia. Anche altre piante, se pur in modo meno eclatante, sono state utilizzate durante questa sindrome. Tra queste ricordiamo: Passiflora (per diminuire la sindrome ansiosa), Betulla e Verga d’Oro (per trattare i ristagni idrici), Centella Asiatica ed estratti di Mirtillo (per trattare il microcircolo). Premesso che alimentazione e dieta devono essere in sintonia con la stagione, preferendo quindi alimenti tiepidi nella stagione invernale e freschi in quella estiva, prendiamo ora in considerazione che, in questa particolare condizione, vi sono segni di vuoto (mancanza) di energia del rene e più tardivamente del vuoto dello Yin del rene. Si debbono quindi utilizzare alimenti prevalentemente dolci e tiepidi che ne tonificano l’energia. Mentre è necessario limitare fortemente, se non drasticamente, quelli piccanti e salati che nuocciono elettivamente all’energia del rene. Tra i diversi specifici alimenti sono consigliati: riso, formaggio di soya, zucche, arachidi e carne di manzo. Quando la sindrome climaterica è completamente instaurata con la sua sintomatologia tipica, sono utili i sapori appena salati e freschi. Sconsigliati invece i sapori salati forti e piccanti. Mangiate preferibilmente: uova, pomodori, spinaci, olive, albicocche, pesche, giuggiole, noci, castagne. Tra le carni: maiale (non gli insaccati) e anitra. L’approccio energetico alla sindrome climateria può fornire una valida alternativa o essere complementare alla medicina allopatica per attenuare fortemente o dirimere del tutto i disturbi tipici di questa affezione. Il che non vuol dire, però, dimenticarsi che al dì là di vampate, irsutismo, ingrossamento anomalo…. Visibili da tutti, ci possano essere in atto altre trasformazioni subdole (per esempio osteoporosi) da non trascurare, ma controllare e accertare con esami clinici specifici.  
     
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