Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
 
   
  Pagina4  
  FERNANDO BOTERO GLI ULTIMI 15 ANNI ROMA, PALAZZO VENEZIA 16 GIUGNO- 25 SETTEMBRE 2005  
   
  Roma, 23 maggio 2005 - Dopo 15 anni, Botero torna a Roma. L’ultima, grande mostra romana dell’artista colombiano risale infatti al 1991, allora accolta con enorme successo a Palazzo delle Esposizioni. Dal 16 giugno al 23 settembre, i personaggi più recenti della produzione di Botero popoleranno gli ampi saloni di Palazzo Venezia. L’esposizione è organizzata dal Polo Museale Romano e dalle Gallerie Contini di Venezia e Benucci di Roma. Per questo suo ritorno, Botero ha selezionato 170 opere mai esposte in precedenza. Dipinti, disegni e sculture che raccontano gli esiti più recenti e la poetica di uno degli artisti più noti al mondo: nato in Colombia nel 1932, Botero ha saputo sviluppare un autonomo linguaggio figlio della tradizione latino-americana e della pittura europea che lo ha portato ad esporre nei maggiori musei mondiali, in America, Europa e Asia. Palazzo Venezia, edificio carico di storia e di simboli, è stato privilegiato da Botero per la “prima mondiale” di un ciclo che, nella volontà dell’artista, è destinato a girare il mondo. “Cuore sanguinante” della mostra romana saranno infatti le 50 opere nate dalla rabbia e dedicate all’orrore di Abu Ghraib. Le grandi tele mostrano prigionieri ammassati, legati, imbavagliati, o mentre vengono bastonati: dipinti e disegni che trasudano indignazione per una ingiustizia senza ragione e giustificazione. Botero, che racconta di essersi ispirato agli articoli del New Yorker dedicati alla terribile vicenda, ha ricordato come nessuno si sarebbe ricordato degli orrori di Guernica senza il capolavoro di Picasso. Il tema della violenza è stato già presente al centro della sensibilità del maestro colombiano, attento alle drammatiche vicende che hanno insanguinato il suo paese negli anni Novanta, quando persino una delle sue statue fu distrutta in un attentato nel centro di Bogotà nel quale rimasero uccise 27 persone. I grandi campi di colore e i volumi di Botero, che rendono prototipi i suoi protagonisti e che creano quella distaccata dignità propria della pittura classica, si confrontano in questo contesto non solo con i temi tradizionali della sua arte, ma anche con il dolore e la vergogna di una delle vicende più sconvolgenti degli ultimi anni. La violenza di Abu Ghraib è entrata nella realtà dei personaggi dell’artista, e il dolore stesso ha assunto la drammaticità del prototipo: le cinquanta opere dedicate a questo tema, realizzate nell’arco di un anno, sono divenute una delle serie cui il maestro è più legato e che, per il suo valore di denuncia, non sarà messa in vendita ma esposta nei più importanti musei del mondo. Accanto a questo “grido di dolore”, la mostra propone i temi cari all’artista, le sue donne, i suoi ritratti, i paesaggi, tutte opere che sono entrate nell’immaginario universale per l’efficace sintesi di ironia, simpatia, tenerezza e lucidità che rappresenta la personalissima cifra di questo grande interprete dei nostri tempi. Ufficio mostre del Popolo Museale Romano: Emanuela Settimi. Tel. 06.69994292 emanuela.Settimi@libero.it  
     
  <<BACK