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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
 
   
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  COMPETITIVITÀ: MILANO CRESCE, MA POCO VA BENE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE (57,1%), MENO LE INFRASTRUTTURE. PUNTARE SU SHANGAI (50%), NEW DEHLI (39,3%), PECHINO (35,7%), NEW YORK (32,1%)  
   
  Milano, 23 maggio 2005 - Milano e la globalizzazione. Il 35.7% degli opinion leader della business community milanese crede che la competitività di Milano negli ultimi anni sia cresciuta, ma poco, il 17.9% molto, per il 32.1% è stazionaria. Ritiene che Milano sia migliorata come fattore di competitività proprio nell’internazionalizzazione (57.1%). Ma peggiorata nelle infrastrutture (42.9%). La città più competitiva? Tokyo, a pari merito con Barcellona (28.6%). Alleati per il futuro? Milano dovrebbe rafforzare i rapporti di scambio e collaborazione con Shangai (50%). Per essere più forte nell’economia internazionale? Migliorare le infrastrutture è l’intervento prioritario (71.4%) su priorità quali l’innovazione (67.9%) e l’internazionalizzazione (50%). E puntare sui giovani, come soggetti di competitività. Non vengono aiutati dalle istituzioni nel passaggio scuola - lavoro (53.6%) e anche le imprese non investono abbastanza in loro (50%). Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su una cinquantina di opinion leader della business community e rappresentanti del mondo delle imprese in occasione dell’incontro consolare oggi col presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli (ore 18, palazzo Affari ai Giureconsulti, piazza Mercanti 2), con un concerto di quartetto archi dell’orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e musiche di Puccini. “Una città in cui “bisogna esserci” - ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio -. E così Milano si piazza al terzo posto in Europa e all’ottavo nel mondo per il suo grado di connessione globale, superata solo da grandi città come New York, Londra, Parigi e Tokyo, un dato misurato a partire dal numero di sedi delle società di servizi globali. E nella Milano globale, secondo un’elaborazione della Camera di commercio, il 40% del fatturato arriva dalle multinazionali estere: soprattutto americane e tedesche. Un giro d’affari di 137 miliardi in 2.568 imprese: danno lavoro a 340 mila addetti. Ma le multinazionali milanesi che investono all’estero valgono quanto la Croazia e la Libia messe assieme”. Secondo lei la competitività internazionale di Milano negli ultimi anni è? Cresciuta poco per il 35.7%. Stazionaria per il 32.1%; cresciuta molto (17.9%); peggiorata (14.3%). Più in particolare, in quali dei seguenti fattori di competitività Milano è migliorata/peggiorata? (Risposta Multipla). E’ migliorata nell’internazionalizzazione (57.1%); negli investimenti (32.1%); nelle infrastrutture (32.1%); nelle risorse umane e nel lavoro (17.9%); a pari merito nell’innovazione nella creatività e nella flessibilità (14.3%); nei costi della burocrazia (3.6%). E’ peggiorata nelle infrastrutture (42.9%); negli investimenti (32.1%); nelle risorse umane e nel lavoro (28.6%) nei costi burocratici (21.4%); nell’innovazione (14.3%) in ugual misura nell’internazionalizzazione e nella creatività (10.7%); nella flessibilità (7.1%); nello sviluppo economico europeo (3.6%). E’ rimasta invariata per i costi (32.1%); per le risorse umane e lavoro (39.3%); per i costi della burocrazia (32.1%); sia per l’innovazione che per la flessibilità (28.6%); per la creatività (25%), per gli investimenti (21.4%); per i costi (17.9%); sia per le infrastrutture che per l’internazionalizzazione (14.3%). Tra le seguenti città quale è più competitiva, secondo lei? (Risposta Multipla) Barcellona e Tokyo (28.6%) seguite da Francoforte, Londra e New York (25%); Pechino (21.4%); Shangai (17.9%); New Dehli, Parigi e Dublino (10.7%); Milano, Amsterdam, Seul, Bombay e Lione (7.1%); Istanbul, Madrid, San Paolo, Sydney e Vienna (3.6%). Tra le seguenti città, con quale Milano dovrebbe rafforzare i rapporti di scambio e collaborazione, secondo lei? (Risposta Multipla) Con Shangai per il 50%, seguono: New Dehli (39.3%), Pechino (35.7%), New York (32.1%) e Londra (25%). A pari merito: Barcellona, Istanbul e Mosca (17.9%). Poi Bombay e Parigi (14.3%); San Paolo e Torino (10.7%); Amsterdam, Buenos Aires, Francoforte, Lione, Seul, Tokyo e Roma (7.1%); Bruxelles, Il Cairo, Madrid, Sydney e Toronto (3.6%). Che tipo di interventi ritiene prioritari? (Risposta Multipla) Quelli per migliorare le infrastrutture (71.4%); quelli sulle risorse umane (53.6%); quelli di sostegno finanziario agli investimenti (42.9%); semplificazione della normativa (35.7%); per un migliore coordinamento istituzioni-cabine di regia (25%) e tutela della proprietà intellettuale dei prodotti italiani (es. Brevetti, disegni, marchi) (25%); per un migliore utilizzo di interventi europei (21.4%); servizi informativi (14.3%); altro (10.7%). Su quali priorità? (Risposta Multipla) Innovazione (67.9%); internazionalizzatone (50%); lavoro (42.9%); misure anticrisi e gestione immigrazione per soddisfare richieste imprese (10.7%); riforma della previdenza (7.1%). I giovani, come soggetti di competitività, ritiene che: (Risposta Multipla) Le istituzioni non aiutano il passaggio scuola - lavoro risponde (53.6%); le imprese non investono abbastanza nei giovani (50%); la scuola non li prepara (50%); sono concreti e impegnati (21.4%); sono sognatori, poco concreti (10.7%); sono meglio di una volta (10.7%). A pari merito: sono emarginati dalla società; non sono più come una volta; manca l’appoggio della famiglia; la famiglia li sostiene e stimola; le imprese investono nei giovani (3.6%).  
     
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