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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
 
   
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  PRESENTATA L'ANALISI QUALITATIVA DELLO STATO IDRAULICO E NATURALISTICO DEL FIUME OLONA DA CASTELLANZA A PERO I DATI SULL'INQUINAMENTO MOSTRANO UN MIGLIORAMENTO NEL LEGNANESE, MA MOLTE SONO ANCORA LE AZIONI DA INTRAPRENDERE PER METTERE IN SICUREZZA IL FIUME  
   
  Milano, 23 maggio 2005 - L'olona come sta? Non è ancora in forma, ma sta migliorando, anche grazie ai due impianti di depurazione che operano sul fiume, i diati dell'inquinamento vanno diminuendo gradatamente neigli anni, ma molto c'è ancora da fare. In sintesi queste sono le conclusioni dell'analisi qualitativa dello stato idraulico e naturalistico realizzata da Infrastrutture Acque Nord Milano e da Servizi Idrici Nord Milano. Il lavoro affidato allo Studio ambientale sas econdotto dai geologi Nino Bosco e David Govoni, mostra un quadro della situazione generale del corso d’acqua. E’ stata considerata una fascia di territorio di larghezza variabile da circa 1,6 a 2 km a partire dall’asta fluviale e interessa i Comuni di Canegrate, Castellanza, Legnano, Nerviano, Parabiago, Pero, Rho, Pogliano Milanese, Pregnanza Milanese, San Vittore Olona e Vanzago. Stato qualitativo attuale del fiume. Per quanto riguarda lo stato qualitativo attuale del Fiume sono disponibili i dati riguardanti le campagne di monitoraggio del fiume Olona effettuate fino all'anno 2000 dalla Provincia di Milano in tre stazioni poste a Legnano in via San Vittore, Nerviano in Via Carducci e a Rho all'intersezione con il Csno. Azoto ammoniacale e nitroso e fosforo totale hanno registrato un superamento pressoché costante nella totalità dei prelievi in tutte e tre le stazioni, mentre i fosfati vanno oltre i succitati limiti del 75% dei prelievi. Il Bod5 a Legnano e Nerviano supera i limiti previsti dal Prra nel 50% dei prelievi, mentre a Rho nel 75%. I metalli sono quasi sempre rimasti nei limiti della classe D, con qualche eccezione nei campioni grezzi per lo zinco, il rame ed il mercurio. I fenoli vengono ritrovati in concentrazioni superiori ai limiti nelle stazioni di Legnano (25% dei prelievi) e di Rho (62%). Le proposte di approfondimento avanzate dallo studio mirano a sviluppare una azione conoscitiva per migliorare lo stato idraulico ed ambientale del fiume. In primo luogo vanno monitorati e sagnalati tutti gli scarichi abusivi, in modo da rendere efficace l'azione di depurazion in corso. In secondo luogo va approfondita la conoscenza della rete idrografica minore afferente il fiume olona, che diventa fondamentale e gioca in primo piano nel contesto territoriale, agricolo e urbanistico lombardo. Il lavoro è già in corso di realizzazzione e verrà terminato prima dell'inverno. La scelta di indicare l’analisi cartografica come primo tema di approfondimento è mutuata dalla necessità di consolidare una conoscenza dell’evoluzione idraulica, morfologica ed urbanistica del fiume Olona su cui appoggiare le azioni di prevenzione e governo del deflusso delle acque e per riscoprire una memoria storico – geologica dell’area. In questo contesto si inserisce il possibile ruolo di un ente sovracomunale, come un ente di depurazione, che già tratta il tema "acqua" e possiede le capacità necessarie per coordinare le indagini a livello sovracomunale come già sta accadendo in altre realtà lombarde. Inoltre permetterebbe all'ente di rendere sinergici i propri compiti in materia di depurazione e fognatura con il sistema della rete idrografica superficiale e la sua gestione, trovando soluzioni migliorative per il territorio e la gestione delle acque. Inoltre vanno previsti una serie di adeguamenti strutturali, qui riassunti: Adeguamento delle capacità di deflusso nei tratti d'alveo tombinati. Il progetto di Piano individua nei centri abitati di Legnano e Castellanza gli interventi di recupero che siano accompagnati, dove possibile, dal ripristino delle condizioni idrauliche originarie dell'alveo tramite canalizzazioni a cielo aperto. Aggiornamento dei fabbisogni irrigui e industriali idroesigenti. Quest'intervento comporta una verifica idraulica delle derivazioni presenti nel tratto fluviale e loro eventuale adeguamento. Realizzazione di cassa d'espansione dei livelli di piena centennale in corrispondenza di Canegrate, S. Vittore Olona e Parabiago. La cassa di laminazione per la riduzione delle portate di colmo risulta interamente delimitata dai rilevati arginali di progetto a protezione di località abitate e infrastrutture. L'obiettivo è di modellare il terreno ottimizzando l'inserimento nell'ambiente dell'opera idraulica. All'interno delle vasche di espansione, in area golenale, si possono prevedere zone a bosco. Contenimento dei livelli di piena con tempo di ritorno di 100 anni tramite adeguamento degli argini esistenti, ovvero loro completamento. Questi interventi sono previsti: - a monte della cassa di espansione di Canegrate, S. Vittore Olona e Parabiago, fino al limite urbanizzato di Legnano; - a valle della cassa d'espansione fino al limite urbanizzato di Neviano; - da Pogliano Milanese a Molino Cecchetti (C.s.n.o.) . Incremento delle capacità di deflusso dell'alveo attivo tramite interventi di ricalibratura a tratti. Realizzazione di opere di difesa spondale a carattere puntuale con funzione di contenimento dei fenomeni di divagazione trasversale dell'alveo inciso. Va inoltre intrapresa, dove non già in corso un'opera di manutenzione dell'alveo e delle sue sponde, ma sopratutto va valorizzato il fiume nel suo complesso, in particolare si potranno attuare progetti di valorizzazione paesistica quali ad esempio: la realizzazione nel Legnanese del percorso dei mulini lungo l'Olona recuperando il rapporto storico tra fiume, la sua valle, gli antichi insediamenti, i punti di percezione del paesaggio ancora liberi. La realizzazione nel Legnanese di percorsi attraverso il paesaggio agrario, collegando i boschi di Rescaldina, l'ambito fluviale del Torrente Bozzente, le cave di Nerviano e il canale Villoresi. Realizzazione nel Rhodense del Progetto Parco dei Fontanili di Rho all'interno del Parco Agricolo Sud Milano. Il parco sarà situato a sud del comune di Rho, verso il comune di Pero. Tale area interessa come zona di influenza l'area di indagine del presente studio. Realizzazione nel Rhodense di un sistema di percorsi ciclopedonali e di fruizione paesistica Collegamento Nord-sud fra il Parco Agricolo Sud Milanese e il Parco delle Groane, attraverso la riqualificazione delle aree verdi di Milano, Rho, Pero e della zona interessata dalla nuova fiera. Connessione tra il Parco Agricolo Sud Milanese, l'Oasi di Vanzago e la Valle dell'Olona. Realizzazione di percorsi ciclopedonali lungo il canale Villoresi e la Valle dell'Olona. Il fiume Olona ha origini alle pendici dei monti a nord di Varese, ad una quota di circa 1000m slm, e, dopo un tragitto di circa 60 km, entra nell’abitato di Milano, da cui esce col nome di Lambro meridionale. La sua portate media è di circa 2.5 m3/s. Fino all'altezza dell'attraversamento con l'Autostrada Milano - Varese l'alveo percorre una valle in cui gli abitati sono posti in posizione sopraelevata rispetto al fiume, con numerose industrie in prossimità dell'alveo o attraversate da esso. Oltrepassata l'autostrada l'Olona entra nella zona di Castellanza e Legnano, densamente urbanizzate, con l'alveo che risulta in parte tombinato. Da Pero e per tutta Milano l'Olona è tombinato fino al tratto in cui, a sud della città, torna in superficie con il nome di Lambro Meridionale. Evoluzione alveo fluviale nel tempo. Il processo di canalizzazzione del letto dell'Olona è iniziato più di due secoli e mezzo fa. Nel Xviii secolo, all'epoca della stesura delle prime mappe catastali, il fiume possedeva sponde ancora in parte libere e non controllate dalle opere di difesa e contenimento, ma il processo di canalizzazione era già in corso. Gli spostamenti dell'alveo dell'Olona, infatti, nei secoli non stati significativi, cosa che dimostra come nel tempo si è susseguita una certa opera di canalizzazione del letto del fiume. Negli ultimi tre secoli l'Olona ha perso, però, molte delle sue ramificazioni, in particolare forti differenze tra il corso storico e quello attuale sono state evidenziate nella zona di Pogliano Milanese, dove un tempo esistevano diversi rami che tagliavano una zona ora urbanizzata.  
     
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