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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
 
   
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  IN AUMENTO I CASI DI ASMA NEI BAMBINI: DAI PEDIATRI DI FAMIGLIA L’ALLERTA CONTRO L’ECCESSIVO INQUINAMENTO NELLE CITTA’  
   
  Milano, 23 maggio 2005 - In Italia l’asma infantile riguarda circa 10 ragazzi su cento (9,5% nei bambini e 10,4 % negli adolescenti). Pur senza raggiungere i drammatici livelli di alcuni paesi anglosassoni come la Nuova Zelanda, l’Australia o la Gran Bretagna, nei quali il dato supera abbondantemente il 30%, anche nel nostro Paese la malattia è aumentata considerevolmente negli ultimi 20 anni, soprattutto nei bambini. La ricerca sulle cause si è focalizzata su fattori quali gli allergeni e/o gli inquinanti presenti nell'ambiente domestico ed esterno, ma viene considerato importante anche il ruolo dei fattori genetici. “Negli scorsi mesi invernali, il numero di bambini affetti da disturbi respiratori - rinite allergica, asma, tosse e via dicendo - che hanno affollato i nostri ambulatori è stato certamente superiore alla normalità,” dice Roberto Marinello, Presidente Fimp - Federazione Italiana Medici Pediatri della Regione Lombardia. “Non credo che questa ‘epidemia’ e la contemporanea crescita del numero di domeniche a piedi e di giorni con circolazione a targhe alterne, indice di un aumentato inquinamento ambientale, siano fenomeni tra loro indipendenti. Per questa ragione, come pediatri di famiglia, abbiamo deciso di dedicare particolare attenzione al fenomeno. Il tema asma e inquinamento, non solo ambientale, ma anche domestico, è al centro dei lavori del Vi Congresso della Federazione Italiana Medici Pediatri - Regione Lombardia, che si aprono a Mantova il 21 maggio. “L’asma è una malattia da considerare molto seriamente,” dice Josè Onorato, pediatra di famiglia e specialista in fisiopatologia respiratoria. “La gravità dell’asma varia da bambino a bambino: alcuni hanno sintomi occasionali, per esempio dopo un faticoso esercizio fisico, ma altri hanno forme tanto invalidanti che praticamente impediscono la normale attività scolastica o sportiva,” spiega. “Le cause sono da ricercare spesso nell’ambiente che circonda i ragazzi: esterno o domestico”. Secondo i dati del Sidria (Studi Italiani sui Disturbi Respiratori dell’Infanzia e l’Ambiente), condotto nel 2002 da un gruppo composto da centri di ricerca di diversa collocazione istituzionale (Servizio Sanitario Nazionale, Università, Cnr) e coordinato dall’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Emilia Romagna, in 410 scuole elementari e medie, coinvolgendo 36.000 alunni e le loro famiglie, il più importante fattore di rischio per l’asma (circa il 15% dei casi) è rappresentato dall’esposizione al fumo passivo causato dai genitori. “Tuttavia sono molte le altre cause di origine domestica - spiega Onorato. Dagli acari della polvere all’umidità e alle muffe, dagli animali con pelo - cani, gatti, conigli - agli scarafaggi. Senza sottovalutare la differenza di frequenza della malattia tra chi vive in strade ad alto traffico di mezzi pesanti e chi vive invece in strade lontane dal traffico. Inoltre, importante è la correlazione fra inquinamento e allergie che appaiono essere potenziate in presenza del primo.” Infatti, asma, riniti allergiche, tosse secca e dispnea sono causati e acuiti anche dall'inquinamento atmosferico e dai fumi cittadini. A stabilire una relazione diretta tra l'insorgenza delle malattie respiratorie nei bambini e gli scarichi nell’aria, specie quelli delle macchine, sono diversi studi epidemiologici. Uno dei più recenti, condotto in Germania e pubblicato sull'European Respiratory Journal, ha studiato i dati sulla salute di bambini tra 5 e 11 anni in relazione alla vicinanza con 1.800 tratti stradali percorsi da almeno 4 mila vetture al giorno. I ricercatori, attraverso il sistema satellitare Gps, hanno calcolato la distanza delle abitazioni dei bambini e quindi la loro esposizione agli agenti inquinanti (benzene, diossido di azoto, polveri). E’ stato verificato che quelli del campione a soli 50 metri da strade altamente trafficate (oltre 33 mila vetture al giorno), hanno il doppio delle probabilità di soffrire d'asma rispetto alla popolazione generale. “Il nostro 2005 è dedicato al problema dell’asma,” prosegue Marinello. “Su questo tema la Fimp sta costruendo un percorso di assistenza e monitoraggio clinico per i pediatri di famiglia, accompagnato dall’addestramento pratico su strumenti diagnostici importanti quali la spirometria ed i test allergologici cutanei. Inoltre, a questa formazione professionale, la Fimp Lombardia associa il ruolo di educatore nei confronti della famiglia. D’altronde, sempre secondo lo studio Sidria il 55% delle famiglie di bambini asmatici ritiene il pediatra di famiglia il proprio medico di riferimento,” aggiunge Marina Picca, responsabile del Dipartimento Formazione Permanente della Fimp Lombardia e coordinatrice del progetto. “Stiamo, infatti, redigendo materiale informativo, da distribuire a tutti i nostri assistiti e alle loro famiglie con le norme più importanti in tema di tutela sanitaria ambientale nei confronti dei bambini, sia per quanto riguarda l’ambiente esterno sia per ciò che attiene a quello domestico. Stiamo, inoltre, valutando un’iniziativa congiunta con la Regione Lombardia, che sarà attuata in autunno prima dell’inizio della stagione più pericolosa, per diffondere in maniera capillare tale documento a tutte le famiglie lombarde,” conclude Marinello.  
     
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