Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Maggio 2005
 
   
  Pagina4  
  LO SPETTACOLO TORINESE MERVILLE AL FESTIVAL "NON VOGLIO PERDERE LA MARAVIGLIA" DI BERGAMO  
   
  Bergamo, 25 maggio 2005 - Teatro, danza, canto. Ma anche improvvisazione. Racchiude tutte queste forme espressive lo spettacolo Merville che la compagnia piemontese Tribalico porta in scena venerd’ 3 giugno 2005 alle ore 21 nell_ambito del festival Non voglio perdere la maraviglia, organizzato presso l_Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo. Merville è il sesto spettacolo del gruppo Tribalico (l’officina teatrale nata dall’associazione per disabili Audido di Alpignano - To), che porta la firma di Alberto Valente per la regia e di Salvatore Smedile per i testi. La performance, suddivisa in nove scene e accompagnata da musiche originali, vede alternarsi i dodici componenti del gruppo, formato da attori professionisti, attori amatoriali e ballerini, sia diversamente dotati, sia normodotati. Merville è il racconto di un viaggio graduale nel profondo si, alla scoperta della parte maschile e di quella femminile, della propria sensualit` (quella autentica e pura, non quella delle volgarità televisive) e del lato goffo e comico del proprio si. Un viaggio che culmina in uno stato di meraviglia e incanto per cir che si h appena scoperto; in un_esplosione serena dei propri sensi; in una gioiosa tranquillità d’animo. Gli attori in scena comunicano concetti e sprigionano emozioni avvalendosi di linguaggi verbali e non verbali sperimentali, espressioni corporee e danze, canti e cantilene, suoni vocali e gesti improvvisati. In ogni scena h sempre presente un’ambivalenza di significato e di forma, una doublesse, che rivela allo stesso tempo il lato comico e il lato tragico dell’azione o del linguaggio. Nell’improvvisazione totale del nostro teatro, e quindi in _Merville, che sempre un metodo rigoroso che detta le linee guida e che porta l’attore, sia quello normodotato che quello diversamente dotato, a liberarsi dei suoi strati di paure e vergogne per trasmettere col proprio corpo, la propria mente, il proprio cuore emozioni e concetti. Alberto Valente Il titolo dell’opera deriva dalla parola meraviglia: la meraviglia per la scoperta del microcosmo che è dentro l’uomo; la meraviglia e l’incanto per qualcosa di cui ti accorgi per la prima volta e che ti mette in uno stato di sospensione. Ma il titolo deriva anche dal nome di Hermann Merville, in quanto il viaggio in mare di Moby Dick ricorda il viaggio che noi proponiamo all’interno del proprio si. Siamo partiti da un classico per rileggerlo e interpretarlo con gli occhi dell’uomo di oggi, per poter parlare dell_uomo di oggi. Salvatore Smedile. Bergamo 3 giugno 2005, ore 21, Auditorium di P.zza della Libertà.  
     
  <<BACK