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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2005
 
   
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  FRANCESCO LUCCHESE: “CHI SI E’ IMPEGNATO PER QUESTO SAMP L’HA FATTO PER IL SUCCESSO DELL’EVENTO, SENZA SCHIERARSI”  
   
  Pesaro, 30 maggio 2005 - “E’ stata una partecipazione equilibrata e qualificata ed anche se, nell’attuale periodo congiunturale non si possono utilizzare toni entusiastici nel cercare un metodo per mettersi alle spalle la crisi, l’approccio utilizzato dalle aziende viste al Samp è positivo, e non solo sul piano del design”. Il bilancio di Francesco Lucchese, direttore artistico del Samp numero 39, comincia da due alternative forti alla variabile del prezzo basso: qualità ed innovazione per chi vuole essere competitivo, sia sul mercato domestico che all’estero. “Ho toccato con mano la voglia di tutti – dice ancora Lucchese – di guardare al futuro con ottimismo. L’ha fatto chi si è speso con tutte le energie per realizzare questa edizione del Salone; l’hanno espressa le aziende presenti a Pesaro attraverso un contenuto di design non esasperato, ma seguendo la strada tracciata da quelle più evolute. Il design rappresenta l’attenzione corretta verso il prodotto che vuole avere una sua identità e che acquista valore aggiunto se esprime un buon livello di ricerca e di ottimizzazione dei costi. Girando tra i padiglioni del Samp, è emerso forte questo salto quantico”. Come dire ai mobilieri: continuate a lavorare sulla qualità del prodotto perché la si legge. “Su questo scenario economico si innesta l’intero territorio – aggiunge -. Se le aziende continueranno a guardare con pazienza alla qualità, la provincia di Pesaro Urbino e tutte le Marche potranno rappresentarsi nel futuro non solo con le eccellenze produttive, come spesso viene detto, ma come una forza complessiva capace di essere competitiva sia in Italia che sui mercati esteri”. Per l’architetto di Milazzo, che da qualche tempo vive e lavora a Varese, il ritorno a Pesaro è stato piacevole. “Presentai proprio al Samp un’azienda italiana nell’area bagno: era il 1991 – ricorda Lucchese -. La fiera, per i caratteri di allora, era riconosciuta a livello nazionale. Evidentemente, oggi sono cambiate le situazioni dei prodotti e del mercato, probabilmente c’è una stasi, che però può essere un’occasione straordinaria per recuperare, con un’accelerazione adeguata, qualche occasione sfumata in passato. Il Salone può continuare a crescere. Ne sono convinto, tanto più dopo aver avuto un ruolo di responsabilità, che mi ha permesso di valorizzare i punti di forza di questo sistema: il territorio, la potenzialità delle imprese e l’organizzazione. Sono tutti ingredienti che devono solo essere riaggiornati per amplificare il risultato di questa edizione”. Dal punto di vista organizzativo, come è stato il Samp 2005? “Questa scatola, se la immaginiamo vuota – risponde Lucchese -, dovrà qualificare sempre più gli spazi, attrezzarli: lo sforzo sulle attrezzature parallele che, quest’anno, hanno sostenuto gli eventi culturali hanno accompagnato gli operatori a guardare ai prodotti e ad incontrarsi all’interno dello spazio fieristico con sensazioni di interesse e di relax, che creano dinamicità, curiosità e fanno sentire il Salone come il vero contributo offerto dall’organizzazione agli espositori e al pubblico”. Per il direttore artistico ci sono ampi margini di miglioramento, partendo dagli eventi, “fino a scendere, per quanto sarà possibile, nel dettaglio dei percorsi, dei servizi, aumentandone l’espressione generale per avere ulteriori certezze sulla volontà degli organizzatori di puntare a progetti di respiro ancora più ampio”. Francesco Lucchese va oltre e conclude: “Chi si è impegnato per questa edizione lo ha fatto per portare al successo l’evento e non per schierarsi: è un buon atteggiamento. Proviamo a ritrovarci tutti con lo spirito di migliorare, partendo da questa piattaforma e continuando ad immaginare come unico schieramento quello del successo”.  
     
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