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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2005
 
   
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  L’INVERSIONE DEL PROCESSO D’INVECCHIAMENTO È ORMAI UN DATO DI FATTO, COMPROVATO DA UNA RICERCA CLINICA ESEGUITA IN ITALIA I RISULTATI PRESENTATI ALLA IV CONFERENZA ON AGING AND CANCER  
   
  Milano, 30 maggio 2005 - Stromboli, 6-11 giugno 2005. – Sono oggi parecchie migliaia le persone che in Italia fanno regolarmente uso di una speciale formulazione antinvecchiamento ideata dal professor Walter Pierpaoli, comprendente melatonina più zinco e selenio. Il ‘razionale’ di questa pratica, divenuta per molti abituale, trova adesso fondamento in una ricerca clinica randomizzata, in doppio cieco, eseguita dal professor Walter Pierpaoli e collaboratori su pazienti in menopausa o perimenopausa (cioè immediatamente prima o subito dopo) che ha dimostrato in maniera incontrovertibile come le manifestazioni tipiche di quella stagione della vita, classica espressione dell’età che avanza, siano tutt’altro che inevitabili. In particolare è stato accertato che la somministrazione notturna di melatonina è in grado di indurre una significativa inversione del processo di invecchiamento, evidenziata in alcuni casi anche dalla ‘rinascita’ dell’età fertile. È in sostanza dimostrato che la melatonina, ‘da sola’, e in soli sei mesi, è riuscita a ringiovanire donne fra i 42 e i 62 anni. «Quando abbiamo effettuato la ricerca presso la clinica Madonna delle Grazie di Velletri», dichiara il professor Pierpaoli, lo scienziato che studia, ormai da oltre trent’anni, gli effetti antietà di alcune molecole presenti in natura, in primo luogo la melatonina, «abbiamo potuto constatare come si siano ripristinate nelle pazienti le condizioni ormonali antecedenti il fenomeno della menopausa. Lo studio costituisce la chiave di volta per poter comprendere e dimostrare che la melatonina è in grado non soltanto di bloccare, ma addirittura di invertire l’invecchiamento. Un punto che la nostra ricerca è riuscita a dimostrare in maniera incontrovertibile (Experimental Gerontology 36, 2001, 297-310). È soltanto un esempio del cambiamento di marcia che può essere impresso all’incessante procedere dell’orologio biologico e al suo programma predeterminato, e ritenuto perciò finora ineluttabile, e che riguarda anche processi neurodegenerativi di vario genere e normalmente di grande impatto sociale.» È un approccio diverso alla cura delle malattie neurologiche, in particolare quelle su base auto-immunitaria che, secondo lo scienziato, «si basa su interventi specifici su quelle alterazioni neuroendocrine che indubbiamente promuovono e/o influenzano la genesi e il mantenimento dei disordini immunitari presenti in un largo gruppo di malattie neurologiche, come la sclerosi multipla (Ms), la miastenia grave, la polimiosite idiopatica, la polineurite e molte altre neuropatie collegate all’immunità.» A questo proposito è appena il caso di ricordare che solamente la sclerosi multipla colpisce nel mondo oltre cento milioni di individui, e soltanto negli Stati Uniti, da 250.000 a 300.000 persone soffrono di Sclerosi Multipla! La circostanza non stupisce, specie se si pensa che «tutti gli eventi di natura immunitaria e ormonale», afferma Pierpaoli, Presidente dell’omonima Fondazione, «sono così indissolubilmente legati in un reticolo interdipendente dalla nascita alla morte. La dissociazione o l’alterazione di una tale costante di equilibrio risulta nelle malattie di ogni tipo, auto-immunitarie, degenerative e nel cancro.» Solamente studiando le strette connessioni tra il sistema neuro-endocrino e immunitario «possiamo tentare di fare una ragionevole classificazione delle malattie neurodegenerative», continua Pierpaoli, «che non sono solo dovute, o quasi mai, ad una patologia specifica del nervo o del cervello, ma piuttosto ad una profonda alterazione dei legami di equilibrio esistenti tra il cervello, gli ormoni e l’immunità! Da questo squilibrio traggono origine le malattie neurodegenerative e quindi è in questo contesto di interdipendenza stretta che vanno considerate e anche curate! Solo la neuroimmunomodulazione è in grado di percepire la natura, di analizzare l’origine e il decorso, di modulare il recupero mediante inversione della malattia, e infine in certi casi ottenere la guarigione delle malattie neurodegenerative. Quindi in essenza, mentre le malattie neurodegenerative sono moltissime e classificate in base ai loro sintomi e localizzazione, la loro origine può essere solo univoca e la cura non può che essere basata sul riassetto neuro-ormonale-immunitario ciclico. Sulla base delle mie recenti esperienze terapeutiche, alla base delle malattie neurodegenerative esiste sempre uno stato di immuno-soppressione che viene segnalato da numerosi segni premonitori, che non trovano purtroppo una sentinella vigile, vale a dire il sistema immunitario! Faccio riferimento a ripetute e mal curate infezioni virali da virus banali (rinite, influenza, faringiti) o erpetici, spesso trattate con antibiotici che sono di per sé immuno-soppressori. Talvolta esistono stati di malnutrizione, spesso condizioni di disagio psichico e alterazioni ormonali croniche mai diagnosticate, che ovviamente alterano la resistenza immunologia. Quindi, sulla base di situazioni sociali e familiari disagiate o ambigue, sorgono subdolamente alterazioni ormonali che pregiudicano una risposta immunitaria vigorosa. Il prolungamento di un tale stato non può che condurre ad una virulentazione degli agenti virali o batterici, che finalmente scatenano la malattia neurodegenerativa su qualsiasi tessuto nervoso e in genere su qualsiasi tessuto o organo. Spesso alla radice della malattia esiste una deviazione del sistema immunitario che porta ad una autoaggressione, ovvero alla comparsa di auto-immunità. Una volta che il processo auto-immunitario è iniziato, esso si prolunga e si perpetua con la progressiva distruzione dell’organo-bersaglio. Basti pensare alla tiroidite auto-immune (tipo Hashimoto), che frequentemente non viene affatto diagnosticata e che produce gravissimi squilibri e immuno-deficienza. L’auto-immunità diretta verso le varie componenti del tessuto nervoso centrale o periferico (mielina, assoni, microglia o macroglia, membrane connettivali varie) sta spesso alla base delle malattie neurodegenerative, ma viene sempre scatenata da uno stato di immunosoppressione dovuto a disagio psichico ed a virus latenti banali o “lenti” che ci popolano permanentemente o anche più raramente a infezioni croniche batteriche o parassitarie.» Allo scopo di fornire al professor Pierpaoli la possibilità di proseguire in modo proficuo e spedito le proprie ricerche è stata costituita in data 16 febbraio 2005 la Fondazione Pierpaoli per le scienze della vita. La Fondazione si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi: a. Promuovere il rinascimento della medicina. Il significato di questo ambizioso traguardo sta nella constatazione che oggi è possibile, secondo gli studi del professor Pierpaoli, prevenire e curare patologie anche gravi attraverso l’uso di molecole già presenti in natura (anche se prodotte per via sintetica), riducendo il ricorso alle molecole artificiali e ai farmaci di sintesi, di cui sono purtroppo ben noti gli importanti effetti collaterali. Rinascimento della medicina per opporsi quindi al monopolio della salute messo in atto da chi ha creato il proprio business sulla pelle di ignari pazienti. Basti pensare a questo proposito (un esempio per tutti) all’uso sconsiderato dei cortisonici che creano più danni di quanti non ne contrastino. B. Rendere disponibili molecole naturali (la cui struttura è cioè già presente in natura, anche se la realizzazione avviene per procedimento di sintesi) in grado di rafforzare il sistema immunitario. Le ricerche del professor Pierpaoli hanno già consentito la messa a punto di almeno una formulazione, unica nel suo genere, che prevede un mix di sostanze come melatonina più zinco e selenio, particolarmente adatta a contrastare l’invecchiamento. Il progredire di quest’ultimo è infatti legato al deterioramento della ghiandola pineale (che secerne la melatonina, che non è un ormone perché non ha un organo bersaglio e non ha né la struttura né le funzioni di un ormone, nell’organismo umano durante la notte), la quale è in ultima analisi responsabile dell’ordine impartito alle cellule di invecchiare, secondo un preciso programma dettato dall’orologio biologico presente in ciascun essere vivente. Altre molecole e formulazioni sono allo studio, e alcune di esse (la cui formulazione è coperta da brevetto internazionale) saranno presto disponibili grazie appunto all’impegno della neonata Fondazione Walter Pierpaoli. Senza voler entrare nei dettagli per non alimentare facili aspettative e speranze, si può però affermare che gli interventi allo studio riguarderanno in primo luogo il sistema immunitario, il cui deficit è causa delle più svariate e gravi patologie. C. Promuovere la ricerca del professor Pierpaoli con particolare attenzione all’anti-aging e alle malattie neurodegenerative. La Fondazione acquisirà presto un’importante partecipazione in uno dei più prestigiosi laboratori farmaceutici italiani allo scopo di consentire al professor Pierpaoli di portare a compimento gli studi intrapresi da oltre un trentennio nel campo dell’anti-aging, dei trapianti, del diabete ecc. La Fondazione Walter Pierpaoli per le scienze della vita ha la propria sede a Orvieto ed è attualmente dotata di un fondo di 1.000.000 di euro. La Fondazione intende accrescere il proprio patrimonio fino a raggiungere il traguardo di trenta milioni di euro. Si doterà inoltre di un Centro Studi in maniera da porsi come punto di riferimento per quanti intendano reperire documentazione e ricerche sull’anti-aging. In questa direzione va la quarta Conferenza di Stromboli (che si terrà a giorni, dal 6 all’11 giugno). Si tratta di un consesso internazionale fra i più prestigiosi ricercatori al mondo in ambito anti-aging e correlati. In particolare l’edizione di quest’anno (la Conferenza avrà da adesso in poi cadenza biennale) ha per titolo: ‘Inversione dell’invecchiamento, mito o realtà? Al di là delle barriere create dall’uomo’. Alla Conferenza, i cui lavori saranno pubblicati per iniziativa spontanea della prestigiosa Accademia delle Scienze di New York, come del resto è avvenuto per le precedenti edizioni, prendono parte oltre quaranta ricercatori. La Fondazione è inoltre già in grado di anticipare l’argomento della prossima Conferenza di Stromboli (2007) che avrà per argomento: ‘Le molecole naturali meravigliose e la loro riscoperta’. Per finire, la Fondazione prevede la messa a punto di ‘moduli residenziali della salute’, da realizzare in residenze particolarmente in sintonia con la natura, che saranno a disposizione dei pazienti, più o meno gravi. Si tratta di strutture territoriali in grado di garantire a persone affette da determinate patologie di poter usufruire per un limitato periodo di tempo degli originali protocolli predisposti da Pierpaoli, e da eseguire con l’assistenza diretta di personale medico specializzato.  
     
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