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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Maggio 2005
 
   
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  “MARCO MEMEO. DI CHE COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI CARVER”, LA PRIMA PERSONALE ROMANA DI UNO DEI GIOVANI DI PUNTA DELLA PITTURA ITALIANA CONTEMPORANEA.  
   
  Roma, 30 maggio 2005 - La mostra – curata da Walter Guadagnini – si ispira, come lascia intendere il titolo, ai modi espressivi e alla riflessione sulla contemporaneità di uno dei grandi scrittori della seconda metà del Novecento, considerato punto di riferimento indiscutibile della letteratura americana del Xx secolo, Raymond Carver, che si incontra con la sensibilità di Marco Memeo, pittore di spazi urbani inabitati, di metafisica sospensione e inquietudine. Un incontro tra modi analoghi di intendere la realtà per via di forme minime, di particolari che divengono snodi centrali del racconto e della composizione pittorica. In mostra saranno esposte al Ta Matete una ventina di tele, appartenenti alla fase ultima della ricerca di Memeo, nella quale le forme del reale vanno trasformandosi in pure estensioni luminose, in cui la facciata di un grattacielo può divenire una sequenza di forme e colori al limite dell’astrazione. Come dichiara l’artista: “Il dedalo urbano è già di per sé un linguaggio e un terreno di confronto. Si tratta di estrapolare gli elementi minimi (come le lettere dell’alfabeto) da cui esso è costituito, operare una sorta di 'vocabolarizzazione', con la quale poter riconoscere una storia e raccontarne altre. Le aree profondamente urbanizzate, anche se sembrano anonime e prive di attrattive, possiedono una straordinaria forza evocativa, fatta di tutte le storie delle persone che vi abitano...” Nato nel 1967, Marco Memeo vive e lavora a Torino. Ta Matete, Roma, Via della Pilotta 16 (angolo Via Quattro Novembre).  
     
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