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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Maggio 2005
 
   
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  I DECISORI POLITICI MIRANO A UNA MAGGIORE SINERGIA TRA PROGRAMMA QUADRO ED EUREKA  
   
  Bruxelles, 31 maggio 2005 - I ministri europei della Ricerca, oltre ai ricercatori stessi, lamentano da tempo l'assenza di legami e di coordinamento tra i programmi quadro comunitari per la ricerca ed Eureka, la rete paneuropea per la ricerca e lo sviluppo industriale orientati al mercato. In occasione di numerose riunioni del Consiglio "Competitività", i ministri hanno sollecitato la Commissione a risolvere la questione della mancanza di sincronizzazione, un intervento attualmente in corso, come è stato comunicato ai delegati della conferenza interparlamentare di Eureka tenutasi all'Aia nei Paesi Bassi il 26 maggio. Eureka riveste al momento un ruolo essenziale nella definizione delle piattaforme tecnologiche e delle iniziative congiunte nel campo della tecnologia, ha dichiarato il Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Entrambe queste voci compaiono nelle proposte della Commissione per il Settimo programma quadro (7Pq) come parte della volontà di rendere il programma più orientato all'industria. "Si può imparare molto dai raggruppamenti di Eureka che presentano obiettivi simili e hanno anni di esperienza alle spalle", ha riferito ai delegati il ministro olandese per gli Affari economici Laurens Jan Brinkhorst. La seconda iniziativa congiunta attualmente in esame è un'attività specifica a favore delle piccole e medie imprese (Pmi) ad alto impiego di ricerca. L'iniziativa in oggetto potrebbe avvalersi dell'articolo 169 del Trattato, che consente all'Ue di partecipare a programmi nazionali. "Sono decisamente a favore di questa iniziativa e chiedo a tutti voi di appoggiarla nei vostri rispettivi paesi, anche dal punto di vista finanziario!", ha dichiarato il ministro Brinkhorst. Laurens Jan Brinkhorst ha avanzato altre richieste a favore di un sostegno finanziario più cospicuo per la ricerca e l'innovazione europee. "Investire nell'innovazione significa anche investire in Eureka. Facciamo seguire i fatti alle parole", ha affermato. Il ministro ha inoltre usato parole forti per affermare che in Europa in questo campo l'alternativa è attualmente tra "l'azione o la fine": "Siamo di fronte a una sfida fondamentale: siamo pronti a cambiare oppure optiamo per l'immobilismo?", ha dichiarato. Il Commissario Potocnik ha anche rivolto un appello per un incremento dei fondi. La Commissione ha proposto di raddoppiare il bilancio dell'Unione per la ricerca destinato al 7Pq, ma ciò sarà molto improbabile in assenza di un aumento del bilancio complessivo dell'Ue. Diversi paesi si sono dimostrati restii ad aumentare il proprio contributo a favore del bilancio comunitario. "Se si considerano i dibattiti più recenti, la situazione non si delinea molto promettente", ha osservato il Commissario. "Si tratta semplicemente di scegliere che tipo di Europa vogliamo: un'Europa del passato che serve a ridistribuire la ricchezza esistente? Oppure un'Europa del futuro che fiorisce grazie alla conoscenza e che assicura una prosperità sostenibile ai propri cittadini? Diciamoci la verità: la proposta dell'uno per cento sostenuta dal gruppo dei paesi contribuenti netti dell'Unione porterebbe a una riduzione del bilancio comunitario - nove miliardi di euro [...]. Non facciamoci illusioni: questa riduzione è improbabile in settori quali l'agricoltura o nei Fondi strutturali; è invece probabile nei bilanci nei quali è contenuta la chiave del nostro sviluppo futuro, vale a dire ricerca e sviluppo e innovazione", ha fatto presente il Commissario Potocnik. Mentre i decisori politici stanno affrontando seriamente la questione dei cambiamenti che l'Europa deve apportare se vuole restare competitiva ora che stiamo assistendo all'emergere di nuovi concorrenti, alcuni segmenti dell'industria hanno già iniziato ad attuare qualche cambiamento. Philippe Varin, il direttore esecutivo francese dell'azienda siderurgica anglo-olandese Corus ha sottolineato che dal 2004 al 2005 i costi del carbone sono aumentati del 100 per cento, mentre quelli del minerale di ferro sono saliti del 71 per cento. Per contro, nel corso del primo trimestre del 2005 le importazioni da paesi che producono a prezzi inferiori sono aumentate del 60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2004. Il settore è inoltre soggetto alle pressioni che impongono una riduzione dell'impatto ambientale negativo. "Per noi si tratta quindi di passare da una mentalità improntata ai volumi a un modo di pensare basato su valori forti. Vogliamo distinguerci puntando all'eccellenza mediante l'innovazione, all'ampliamento della nostra base di conoscenze, al potenziamento delle nostre capacità e al miglioramento continuo in tutte le nostre attività", ha sottolineato Philippe Varin. Tra le innovazioni figurano l'assottigliamento e l'alleggerimento degli imballaggi in acciaio. Se nel 1960 una lattina da bibita pesava di norma 80 g, il suo peso attuale è pari a 20 g. Nel campo degli acciai per il settore automobilistico, al giorno d'oggi è possibile produrre acciai speciali altamente resistenti mediante l'aggiunta di parti in lega; in questo modo, la carrozzeria delle automobili si riduce in spessore e in peso, diminuendo il consumo di energia. Nell'ambito del settore è stata istituita una Piattaforma tecnologica europea dell'acciaio - Ulcos. Mediante la collaborazione all'interno di questo forum, il comparto si propone di sviluppare tecnologie che riducano del 50 per cento entro il 2050 le emissioni di Co2 derivanti dalla produzione di acciaio. "Si tratta della collaborazione più ampia mai messa in atto nel settore", ha aggiunto Philippe Varin. Dopo aver rivolto un ulteriore appello per ottenere un incremento degli investimenti, Philippe Varin ha concluso affermando: "Lo sviluppo adeguato di strutture collaborative come questa richiede essenzialmente una politica di innovazione stabile e coerente da parte del governo, compresi strumenti di finanziamento. L'innovazione [...Continua] è fondamentale per la competitività futura dell'industria europea. Il ruolo dell'Unione europea quale elemento di stimolo e di agevolazione della ricerca a livello europeo è di estrema importanza. Pur riconoscendo la validità di programmi quali Eureka, i programmi quadro e, per il nostro settore, il Fondo di ricerca carbone e acciaio, vorremmo verificare la possibilità di incoraggiare un impegno europeo a favore di investimenti più mirati in programmi per l'innovazione basati sui risultati, allo scopo di potenziare la competitività europea". Http://www.eureka.be/home.do  
     
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