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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Giugno 2005
 
   
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  LA TV? NAPSTERIZZIAMOLA! E SARANNO (QUASI) TUTTI FELICI COSA SUCCEDE AI PROGRAMMI TELEVISIVI QUANDO LA TV È DIGITALE? DIVENTANO “CONTENUTI DIGITALI”, E COME TALI INTERESSANTI PER IL PEER-TO-PEER. A MILANO IL 7 GIUGNO IL PADRE DEL NAPSTER PER LA TELEVISIONE.  
   
  Milano, 1 giugno 2005 – Ah, la legge delle conseguenze inattese… o forse è un caso di “massa critica” tecnologica, o magari la buona vecchia “serendipità” di Horace Walpole… Sta di fatto che la digitalizzazione della Tv non ha tanto televisionizzato i media digitali e Internet, come molti prevedevano/auspicavano/temevano, ma promette di internettizzare la Tv. Detto in parole poverissime, ma rivoluzionarie, se un programma televisivo diventa un contenuto digitale come gli altri, alla sua produzione, produzione e fruizione succede quello che succede ai contenuti digitali. Per dirne una, diventa interessante per i propugnatori della condivisione peer-to-peer, che da file sharing si estende così allo “stream sharing”, dalla condivisione di file a quella di flussi Tv. Insomma, Napster o quasi. La teoria e la pratica sono semplicissime. Basta disporre di un Pc, di un sistema per acquisire in tempo reale un segnale televisivo, qualunque sia la sua origine (analogico, satellite, digitale terrestre, cavo…), di una connessione in banda larga e di un apposito software e il gioco è fatto. La rete è peer-to-peer, come i vari servizi di file sharing tipo Kazaa, eDonkey, eccetera, quindi non esiste un server centralizzato (per questo il paragone con Napster è solo illustrativo del concetto). Supponiamo che un utente voglia gustarsi un concerto ripreso in diretta a Londra dal suo Pc di Roma. Effettua una ricerca per vedere se c’è un utente che ha messo in condivisione lo stream dell’emittente che trasmette il concerto, lo seleziona e dopo qualche secondo il programma inizia ad arrivare sul suo Pc (se il Pc ha una scheda video-out, se lo può vedere anche sul televisore). A causa della latenza della rete e dei nodi intermedi, il flusso arriva con 5-10 secondi di ritardo rispetto al tempo reale, differita comunque accettabilissima. Con una connessione di rete capace di 400 Kbit in download lo stream è assolutamente fluido, se la velocità degrada lo stesso avviene anche alla qualità. Tecnicamente la chiave di tutto è il protocollo di trasporto dello stream video. Ce ne sono diversi, il più famoso è Byte Tornado, che sta al centro del progetto tedesco Cybersky. E ora il grande problema: la Tv p2p è legale? In linea di principio si, anzi le televisioni che si finanziano con la pubblicità dovrebbero essere felici perché la loro audience potenziale di allarga. Il p2p è solo una nuova modalità d distribuzione, è come se qualcuno facesse decine di cassette con la registrazione di un talk show pieno di spot e le regalasse ad amici e parenti. La cosa diventa più controversa con le pay-Tv, ma non è detto che sia illegale in assoluto. Il comportamento della corte di Amburgo (la Germania ha una legge molto restrittiva sulla proprietà intellettuale dei contenuti digitali) è abbastanza significativa per la sua prudenza. Ma chi riceve un canale televisivo italiano o estero via P2p sul suo Pc senza sintonizzatore televisivo, deve pagare il canone? Complicazioni italiche…. Tornando a Cybersky, il suo software ha sollevato un vespaio di polemiche perché è finito in tribunale ad Amburgo su azione della pay-tv tedesca Premiere. Il tribunale ha emesso un’ordinanza preliminare di blocco della diffusione del software Cybersky ma solo per quanto riguarda i contenuti proprietari di Premiere. Per cui il progetto sta andando avanti comunque con una modifica che esclude dalla condivisione i contenuti di Premiere e gli stream che hanno stringhe di blocco nel flusso (è bastato scrivere un plug-in…). Al momento di scrivere, la nuova versione del software è in fase finale di test. Il 7 giugno a Milano sarà possibile chiedere degli ultimi sviluppi allo stesso “padre” di Cybersky, Guido Cibursky, che parlerà nel corso del convegno “Le Televisioni Digitali” alla Casa dell’Energia in Piazza Po 3, un evento della Settimana della Banda Larga. L’arrivo in Italia di Cibursky dovrebbe coincidere con il rilascio della versione legale del suo software. Se però qualcuno vuole provare prima cosa sia la Tv p2p, può farsi un giro qui http://www.Coolstreaming.org  Non garantiamo che sia legale. Però funziona. Nel corso della Broadband Week, istituzioni e aziende analizzeranno questi problemi e faranno il punto sulle tecnologie e applicazioni disponibili, soprattutto in occasione del convegno internazionale del 7 e 8 giugno organizzato alla Casa dell’Energia e dedicato appunto alle varie forme delle televisioni digitali. Per visionare il programma dettagliato, registrarsi gratuitamente ed iscriversi ai seminari di interesse, è possibile usufruire del sito www.Broadbandweek.it/go.php?partnerid=comtvp2p  
     
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