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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Giugno 2005
 
   
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  BOEING 787 / TRADE ISSUES EADS E BAE SYSTEMS SOSTENGONO UNA SOLUZIONE NEGOZIATA  
   
  Roma, 1 giugno 2005 - A seguito della nomina del nuovo Commissario al Commercio degli Stati Uniti (Ustr) avvenuta appena qualche settimana fa, Airbus e i suoi azionisti - Eads e Bae Systems - hanno fortemente sperato nell'avvio di una soluzione pacifica della disputa sui sussidi tra Unione Europea e Stati Uniti. L'apertura di una controversia equivarrebbe all'inizio di una guerra commerciale che non è nell'interesse di nessuno tranne di chi cerca di assicurarsi, nel breve termine, la protezione da una competizione leale anche sul mercato domestico. Tuttavia le recenti dichiarazioni fatte negli Stati Uniti hanno messo seriamente in dubbio la volontà degli Stati Uniti di chiudere la questione con un negoziato. A scanso di equivoci, Airbus e i suoi azionisti desiderano confermare il loro totale supporto alla Commissione Europea e all'obbiettivo di ritirare in maniera bilanciata ed estesa tutti i tipi di sussidi, sia che provengano da autorità nazionali o locali, sia che provengano da terzi, come ad esempio, il Giappone. Il negoziato dovrebbe prendere in esame anche la competizione tra i due nuovi aerei, I'airbus A350 e il Boeing 787. Quest'ultimo è diventato l'aereo più sovvenzionato nella storia. Boeing ha accumulato oltre 5 miliardi di dollari tra sussidi del Governo, fondi di ricerca e sviluppo del Governo americano e di Governi stranieri, sgravi fiscali e aiuti al lancio. Ogni giorno si aggiungono nuovi sussidi. Senza queste sovvenzioni, Boeing non avrebbe potuto lanciare il 787 che viene attualmente venduto sottocosto sul mercato, senza precedenti. Molte delle tecnologie del 777 e del 787 sono state pagate dal Governo. L'ala in composito era un programma Nasa, la fusoliera in composito proviene da programmi militari sviluppati da Boeing, tra cui il B2 e il V22 Osprey. Tra il 1992 e il 2004, Boeing ha beneficiato di oltre 12 miliardi di dollari provenienti dai fondi di ricerca Nasa. Inoltre ha ricevuto 1,5 miliardi di dollari Fsc, uno schema fiscale illegale per l'export. Non ha restituito neanche un centesimo al Governo degli Stati Uniti o ai contribuenti. Allo stesso modo, Boeing sta facendo forti pressioni sul Congresso Americano per vietare ogni competizione sul futuro aereo cisterna della Us Air Force. L'emendamento è chiaramente studiato per evitare ogni competizione e consentire così a Boeing di mantenere la propria posizione di monopolio negli Stati Uniti, garantendosi al contempo il totale accesso ai mercati della difesa europei. Boeing è riuscita a ottenere questo emendamento contro gli interessi delle altre aziende leader degli Stati Uniti e delle centinaia di aziende aerospaziali americane fornitrici di Airbus. Non è nell'interesse dei contribuenti né dell'industria aerospaziale degli Stati Uniti. Da quando ha deciso, lo scorso settembre, di rinunciare a limitare i sussidi ritirandosi dall'accordo tra Ue e Stati Uniti, Boeing ha continuato a ricevere nuove sovvenzioni suggerendo al contempo che Airbus non dovrebbe ricevere prestiti da parte dei governi, neanche quando questi risultano perfettamente conformi con le regole del Wto. Dall'anno scorso, la mancanza di disponibilità da parte di Boeing a negoziare nuove regole sui propri sussidi ha portato la questione sull'orlo di una guerra commerciale. Nonostante la massiccia raccolta di sovvenzioni da parte del proprio concorrente, Airbus ritiene che una guerra commerciale sia contro gli interessi industriali, compresi quelli dei numerosi fornitori negli Us cui Airbus garantisce contratti per 6 miliardi di dollari ogni anno. Airbus è il più grande cliente esportatore al mondo dell'industria aerospaziale americana. Tuttavia, se gli Stati Uniti rifiutano una soluzione negoziale, saranno presentati ricorsi al Wto per tutti i programmi di sussidio agli aerei Boeing. Una vertenza al Wto porterà alla luce tutti i casi nascosti di sussidi nei programmi di Boeing e dei suoi partner americani ed eviterà ulteriori misure contro Airbus in futuro. D'altra parte, nulla nel Wto vieta ai governi di prestare fondi ad Airbus. I prestiti Ue ad Airbus sono conformi con la normativa Wto e Airbus si aspetta che i governi Ue continueranno a prestare tali fondi ad Airbus ogni volta che lo riterranno un buon investimento. Dalla firma dell'accordo tra Unione Europea e Stati Uniti nel 1992, Airbus ha restituito oltre 6,7 miliardi di dollari ai Governi europei - oltre il 40% di quanto ha ricevuto. Pertanto Airbus dimostra di rimborsare e non solo di prendere in prestito dai Governi dell'Unione Europea. Tuttavia, Airbus è disposto a rinunciare a questo sistema se si negozia un accordo esteso e bilanciato che copra ogni tipo di finanziamento - da qualsiasi soggetto provenga - e che si applichi allo stesso modo tanto all'A350 che al 787. Inoltre, Boeing accetta volentieri dal Governo Giapponese, a beneficio dei sub-fornitori del 777 e del 787, lo stesso tipo di prestiti che critica duramente quando sono concessi dai Governi Europei a Airbus. E' evidente che non possono essere giusti entrambi gli atteggiamenti. Una sfida al Wto dovrà necessariamente trattare la questione. Airbus e i suoi azionisti ritengono che una soluzione negoziata sia la migliore e sia tuttora possibile. Confidano nel pragmatismo e nel solido senso degli affari più volte dimostrato dai decisori americani. Il dialogo transatlantico ha superato, anche di recente, sfide ben più complicate perché questa possa fallire.  
     
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