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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Giugno 2005
 
   
  Pagina3  
  ARBITRATI CAIRO COMMUNICATION-SKY ITALIA E CAIRO COMMUNICATION–TELEPIU’  
   
  Milano, 7 giugno 2005 - Cairo Communication non può commentare l’articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore il 2 giugno pagina 16, perché non è a conoscenza di alcuna decisione del collegio arbitrale presieduto dal prof. Riccardo Luzzatto, non ancora comunicata ai legali di Cairo, come è prescritto dalla legge. Cairo rileva per altro che molte delle notizie riferite nel detto articolo non corrispondono a verità, in particolare risulterebbe che la questione si esaurisca nell’arbitrato fra Cairo e Sky Italia, mentre va precisato che vi è un secondo arbitrato tra Cairo e Telepiù. Cairo è quindi parte di due arbitrati: - uno, quello di cui si riferisce nel predetto articolo, contro Sky Italia, relativo alla continuità in capo a Sky della concessione pubblicitaria (per altro già interrotta nel giugno 2004) conferita a Cairo da Telepiù, arbitrato nel quale Cairo aveva chiesto l’accertamento del suo diritto alla continuità della concessione almeno decennale anche dopo che Sky aveva acquistato il controllo del gruppo Telepiù e le attività aziendali delle società passate sotto il suo controllo; in tale arbitrato Cairo non ha formulato alcuna domanda di condanna specifica di Sky al risarcimento dei danni; l’altro, affidato ad un collegio arbitrale presieduto dal prof. Avv. Raffaele Nobili, cui partecipa quale arbitro di Cairo il prof. Avv. Guido Rossi, che riguarda la sorte del contratto Telepiù/cairo. Tale arbitrato è stato avviato nel giugno 2004, in concomitanza con la totale interruzione da parte di Telepiù/sky del rapporto di concessione decennale. Telepiù ha mosso, per la prima volta dopo sei anni di contratto, contestazioni (che Cairo ritiene totalmente pretestuose) di inadempienza di un contratto che aveva ormai svuotato dopo il passaggio sotto il controllo di Sky; in tale arbitrato Cairo ha chiesto anche la condanna di Telepiù al risarcimento di ingentissimi danni per lucro cessante, danno emergente e danno alla reputazione commerciale (in somma ben superiore di quelle indicate nell’articolo) sia per non aver Telepiù mantenuto gli impegni contrattuali di continuità del contratto, anche in caso di cambio di controllo, sia per aver svuotato il contratto di concessione con la cessione delle attività aziendali alla controllante Sky. Tale secondo arbitrato è tuttora in corso; la partita è quindi completamente aperta.  
     
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