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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2005
 
   
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  IL GRANDE PUBBLICO INCONTRA I RICERCATORI NEL TENTATIVO DI COLMARE IL DIVARIO TRA SCIENZA E SOCIETÀ  
   
  Bruxelles, 8 giugno 2005 - La società è sempre più desiderosa di sapere come funziona il mondo della scienza, e una maggiore trasparenza in questo campo è l'unico modo per colmare il divario tra scienza e società. Alcuni esperti hanno pertanto elogiato l'iniziativa degli organizzatori del salone europeo della ricerca e dell'innovazione, che si è svolto a Parigi dal 3 al 5 giugno, con ingresso gratuito per il pubblico. Il salone, che non ha precedenti in Europa, ha ricevuto il sostegno della Commissione europea, e ha dato al grande pubblico l'opportunità di conoscere ricercatori, scienziati e industriali, e di confrontarsi con loro. In una sessione sulla scienza e la società tenutasi il 4 giugno, un gruppo di esperti ha sottolineato il paradosso tra il fatto che il pubblico riconosca che la scienza è alla base della prosperità economica, ma che al tempo stesso manifesti preoccupazione di fronte alla complessità delle innovazioni scientifiche recenti. "Dobbiamo attribuire un ruolo più ampio alle scienze sociali e aumentare la diversità dei gruppi di ricerca", ha dichiarato Pascal Viginier, direttore esecutivo della ricerca e sviluppo (R&s) presso la France Telecom. "Oltre all'aspetto tecnico, dobbiamo tenere anche conto dell'uomo e di ciò che si aspetta dalla scienza. Per conferire maggiore legittimità alla scienza, dobbiamo intensificare l'interazione tra scienza e società". Il giornalista francese François de Closets si è detto d'accordo, e ha deplorato l'emergere di movimenti antiscientifici esemplificati dalla recente distruzione delle coltivazioni di prodotti geneticamente modificati da parte di attivisti francesi, un evento che non ha suscitato la condanna da parte del pubblico. Secondo François de Closets, dagli anni settanta vi è una sorta di rapporto ambivalente nei confronti della scienza, e criticare il progresso scientifico è divenuto d'obbligo. "La partecipazione dei cittadini è una risorsa importante per promuovere la ricerca in un'Europa democratica", ha aggiunto Massimiano Bucchi, un consulente della Commissione europea. "Non va bene chiedere il parere della società a fatto compiuto. La politica in materia di ricerca deve tenere conto dell'opinione pubblica a partire dalla fase iniziale. I cittadini devono essere coinvolti nell'elaborazione delle priorità della ricerca". Secondo il dottor Bucchi, gli scienziati devono imparare non solo a comunicare meglio le proprie scoperte e attività di ricerca, bensì anche ad ascoltare i cittadini. "Più la scienza progredisce, più si scontra con la resistenza della società", ha affermato Massimiano Bucchi. "Eppure studi confermano che se il grande pubblico viene consultato e si sente coinvolto nello sviluppo della politica per la ricerca, il suo atteggiamento verso la scienza diviene più positivo". Un membro del pubblico ha preso come esempio la Francia e ha fatto tuttavia notare che vi sono sempre meno scienziati tra i politici, e che la frattura tra scienza e società diventerà sempre più difficile da sanare fintantoché la responsabilità nel campo della ricerca sarà affidata a figure prettamente politiche.  
     
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