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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2005
 
   
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  LA COMMISSIONE EUROPEA CONSTATA CHE IL DISAVANZO DI BILANCIO DELL’ITALIA HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 3% DEL PRODOTTO INTERNO LORDO (PIL) NEL 2003 E NEL 2004  
   
  Bruxelles, 8 giugno 2005 – Ieri la Commissione europea ha adottato una relazione in applicazione dell’articolo 104, paragrafo 3 del trattato Ue, nella quale constata che il disavanzo di bilancio dell’Italia ha superato, seppur lievemente, la soglia del 3% del prodotto interno lordo (Pil) nel 2003 e nel 2004, e, secondo le previsioni, si manterrà al di sopra di tale livello anche nel 2005 e successivamente, nell’ipotesi di politiche invariate. Pertanto il superamento della soglia non può essere considerato temporaneo. La relazione indica altresì che questa situazione non è eccezionale ai sensi del trattato, in quanto non è dovuta ad un evento inconsueto non soggetto al controllo del governo, né è determinata da una grave recessione. Il rapporto debito/Pil dell’Italia è sceso solo in misura modesta e, con un livello di circa il 106-107% del Pil, è lungi dal valore di riferimento del 60%. Ciò fa supporre che i requisiti del trattato per quanto concerne i criteri del disavanzo e del debito non siano soddisfatti. La considerazione di tutti i fattori significativi corrobora queste conclusioni. Nel preparare la relazione, la Commissione ha applicato lo spirito della riforma del patto di stabilità nel contesto delle regole vigenti. Conformemente all’articolo 104, paragrafo 3 del trattato sull’Unione europea, la Commissione ha adottato oggi una relazione che indica che i requisiti del trattato concernenti i criteri del disavanzo e del debito non sono soddisfatti. Questa relazione fa seguito a recenti revisioni dei dati che indicano un deterioramento delle finanze pubbliche italiane. Il 23 maggio 2005, Eurostat ha annunciato che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche italiane era stato pari al 3,1% del Pil sia nel 2003 che nel 2004 (cfr. Comunicato stampa Stat/05/65). Sempre nei due predetti anni il rapporto debito/Pil è rimasto al 106-107%. In linea con alcune osservazioni di Eurostat, il giorno seguente, il 24 maggio, l’istituto italiano di statistica ha proceduto ad altre revisioni al rialzo. Il disavanzo viene attualmente stimato al 3,2% per il 2001, il 2003 e il 2004, mentre il dato per il 2002 è stato elevato al 2,7%. L’articolo 104, paragrafo 3 del trattato stabilisce che “se uno Stato membro non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri [disavanzo o debito], la Commissione prepara una relazione”. Il trattato prevede altresì che la Commissione “tiene conto anche dell’eventuale differenza tra il disavanzo pubblico e la spesa pubblica per gli investimenti e tiene conto di tutti gli altri fattori significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine dello Stato membro.” La Commissione constata nella relazione che il superamento del valore di riferimento per il disavanzo non è eccezionale ai sensi del patto, ovvero non deriva da un evento inconsueto non soggetto al controllo del governo, né è determinato da una grave recessione economica. La crescita economica in Italia è stata modesta per oltre un decennio ma è rimasta positiva. Né si può considerare che il disavanzo sia temporaneo: è stato al di sopra del valore di riferimento per due anni e, secondo le previsioni di primavera della Commissione, si manterrà nettamente superiore al 3% nel 2005 e 2006, anche qualora la crescita economica ritorni al suo tasso potenziale. Annunci recenti del governo corroborano questa previsione. Il rapporto debito/Pil permane molto elevato e di recente è sceso solo in misura modesta. Questa situazione è dovuta soprattutto alla contrazione dell’avanzo primario, che è passato da oltre il 5% del Pil alla fine degli anni ’90 a meno del 2% nel 2004, ma anche ad operazioni di bilancio che, pur non influendo sul disavanzo, hanno impedito una rapida riduzione del debito. La relazione analizza inoltre la posizione economica e di bilancio a medio termine dell’Italia e tutti gli altri fattori significativi. In particolare: il basso tasso di crescita potenziale e l’elevato rapporto debito/Pil indicano che il livello attuale del saldo primario è troppo basso per garantire la riduzione del debito; l’incremento del disavanzo non è dovuto alla spesa per investimenti pubblici, R&s e istruzione, che è rimasta grosso modo stabile negli ultimi anni; l’elevato disavanzo strutturale riflette le politiche pro-cicliche praticate nell’ultima fase di ripresa economica; gli interventi di contenimento del disavanzo sono consistiti per lo più in provvedimenti di carattere temporaneo; infine la situazione attuale mette a rischio la sostenibilità delle finanze pubbliche nel lungo termine. Prima di pronunciarsi sull’esistenza di un disavanzo eccessivo, la Commissione considererà il parere del Comitato economico e finanziario (Cef), che è composto da alti funzionari dei ministeri del tesoro e delle banche centrali. Il Cef dispone di due settimane per adottare il proprio parere. Se la Commissione è del parere che esiste un disavanzo eccessivo, raccomanderà al Consiglio di adottare a sua volta una decisione in questo senso e di chiedere allo Stato membro in questione di porre fine a tale situazione entro un determinato periodo di tempo. La Commissione è stata incaricata della sorveglianza delle finanze pubbliche, che è indispensabile per assicurare il buon funzionamento dell'unione monetaria. Tale compito include la valutazione dei programmi di stabilità presentati periodicamente dagli Stati membri e l’individuazione dei rischi presenti nell’evoluzione delle politiche di bilancio nazionali. Se necessario, vengono presentate raccomandazioni per correggere gli squilibri di bilancio nell’ambito della cosiddetta procedura per i disavanzi eccessivi. Vi sono attualmente 10 paesi per i quali è pendente la procedura per i disavanzi eccessivi. Per uno di loro, i Paesi Bassi, la procedura è stata chiusa oggi dai ministri delle finanze nella loro riunione periodica a Lussemburgo, dopo che tale paese ha ridotto il proprio disavanzo al 2,3% nel 2004. Il testo integrale della relazione della Commissione sull’Italia è disponibile al seguente indirizzo Internet: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/procedures_en.htm  
     
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