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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Giugno 2005
 
   
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  BASILEA 2: TIMORE O SPERANZA PER LA PICCOLA IMPRESA?  
   
  Milano, 20 giugno 2005 - Quanto artigiani/piccoli imprenditori e banche scommettono sulla forza e le potenzialità del loro rapporto per rispondere alle sfide del mercato? Quanto Basilea 2 sarà una spinta e quanto un freno per le Pmi? Cosa può fare il sistema delle piccole imprese per valorizzare il rapporto e con esso dare più stimoli alle realtà imprenditoriali che lo compongono e che in provincia di Milano superano le 100 mila unità? Dare una risposta a questi interrogativi e garantire aiuti concreti rappresenta il motore alla base di “Artfin Network – nuovi strumenti per la finanza e l’accesso al credito delle imprese milanesi”, un progetto promosso da Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa-associazione Provinciale di Milano, Confartigianato Alto Milanese, Confartigianato-associazione Provinciale Artigiani Milanesi e Unione Artigiani della Provincia di Milano, cofinanziato da Regione e Unioncamere Lombardia. Il progetto viene introdotto e informato da una ricerca coordinata dal professor Claudio Cacciamani dell’Università di Parma e realizzata su un campione di 1.132 piccole imprese (suddivise tra produzione e servizi) e 5 banche. La ricerca, Un commento sul questionario destinato alle imprese - Dall’analisi dei questionari destinati alle imprese emerge che non è presente un accentuato fenomeno di pluri-affidamento, ma al contrario esiste, ed è rilevante, il ruolo assunto dalla banca principale il che manifesta un significativo rapporto di fidelizzazione. La funzione finanziaria tende ad essere gestita soprattutto dall’imprenditore, pur in assenza di competenze specifiche. Questo conferma uno degli aspetti che determinano la maggior percezione di rischio da parte delle banche: la presenza di un eccessivo accentramento di funzioni nell’imprenditore e l’assenza di processi di delega. Va detto che il campione intervistato comprende 670 imprese individuali (59,19%), 368 società di persone (32,51%) e 92 società di capitali (8,13%). Altro fattore che emerge è la sostanziale rilevanza attribuita alle garanzie personali (più delle garanzie immobiliari). Per il futuro, ci sono timori per quanto può avvenire all’indomani di Basilea 2 benché non sia presente un’effettiva conoscenza delle problematiche e dei loro possibili effetti. Negli ultimi anni, inoltre, la qualità del rapporto con le banche è rimasta essenzialmente stabile o al più è peggiorata. Ciò genera il dubbio che il segmento degli artigiani sia stato trascurato. Dai questionari emerge l’importanza del ruolo assunto dai Confidi nel rapporto tra banca e impresa artigiana, benché al momento sia maggiormente legato alla fornitura di garanzie. In particolare molti imprenditori assegnano ai Confidi un ruolo potenziale nella valutazione dell’impresa artigiana ai fini dell’indirizzamento verso la banca e nell’erogazione del credito. Tale ruolo potenziale si rileva sia per le imprese che utilizzano gli strumenti forniti dai Confidi, ma ancor di più per quelle che non utilizzano i Confidi. In virtù della vicinanza al mondo imprenditoriale, il ruolo dei Confidi potrebbe essere maggiormente sfruttato; tuttavia, è necessaria una maggior opera di promozione, anche perché molte imprese non utilizzano gli strumenti offerti dai Confidi non perché non li ritengano utili ma perché non ne sono a conoscenza. Un commento sul questionario destinato alle banche - Dall’analisi dei questionari destinati alle banche emerge che benché alcune banche percepiscano il settore come abbastanza rischioso, la remunerazione ottenibile è ritenuta, nel complesso soddisfacente. Anche alla luce delle innovazioni di Basilea 2, le banche stanno ponendo in essere modelli di analisi del rischio delle imprese artigiane, tuttavia i modelli non sono stati ancora né implementati, né applicati. Basilea 2 porterà probabilmente a una revisione dei tassi di interesse e delle commissioni applicate alle Pmi; in particolare è atteso un incremento della variazione dei tassi e delle commissioni applicate alle diverse imprese, anche attraverso il supporto dei nuovi modelli di analisi del rischio. Questo dovrebbe riuscire a produrre una migliore selezione delle singole imprese. L’attuale configurazione organizzativa delle banche non prevede, tuttavia, un’effettiva segmentazione per questo tipo di clientela rispetto alle altre categorie servite. La parte dell’indagine riservata alla banche, pur rimarcandone l’importanza, non da risultati univoci per quanto riguarda l’attività futura dei Confidi, Da un lato viene loro attribuito un ruolo potenziale di valutazione dell’impresa nella fase di affidamento ai fini della formulazione di un giudizio per l’ottenimento del prestito, dall’altro, permane un forte orientamento alle garanzie da parte delle banche che finalizza l’intervento del Confidi al contenimento del livello di rischio nell’erogazione del prestito.  
     
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