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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Luglio 2005
 
   
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  TRASPORTI: IN UNA RICERCA DELL’ASSOUTENTI LA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA A DUE VELOCITA’  
   
  Roma, 5 luglio 2005 - Un’italia dei trasporti a due velocità, a causa della mancanza di infrastrutture, dell’eccessiva congestione di alcuni collegamenti e dell’isolamento tipico di alcune aree territoriali. E’ la fotografia che emerge dall’ “Atlante della mobilità critica”, ricerca presentata oggi a Roma dall’associazione dei consumatori Assoutenti e da Consumers’ Forum, che raggruppa organizzazioni consumeriste e grandi aziende. Il progetto, di cui sono stati illustrati i primi risultati, prevede una mappatura delle linee di trasporto più congestionate d’Italia, si avvale della collaborazione con le Università “Romatre” e “Ferdinando Ii” di Napoli. Con questo studio, Assoutenti intende analizzare le problematiche dei trasporti interni e dell’accesso alle grandi vie di collegamento nazionale e internazionale. Il quadro descritto nella prima fase della ricerca non è dei più confortanti. Su 108 città capoluogo di provincia, 82 (75,9%) sono raggiunte dalla rete autostradale, a fronte del 63% che possono usufruire di treni veloci (Eurostar o Intercity). La situazione peggiora se si considera che soltanto circa il 25% delle principali città italiane dispone di un aeroporto commerciale. E in futuro, lo scenario potrebbe ancora peggiorare. Nei prossimi anni, con l’entrata in servizio delle nuove linee ferroviarie ad alta velocità, saranno 19 i centri toccati dalla rete dei treni veloci: appena il 17% dei capoluoghi di provincia in Italia. “E’ evidente – ha osservato Mario Finzi, presidente Assoutenti – che non tutti i cittadini hanno le stesse possibilità di accesso ai sistemi di trasporto pubblico. La stessa rete autostradale si rivela sempre più insufficiente. Eppure, per risolvere la mobilità critica, basterebbero alcuni correttivi, ritagliati sulle specifiche necessità del territorio, per alleggerire i tratti più congestionati”. Al riguardo, la ricerca ha affrontato quattro casi problematici: il tratto tra Rieti e L’aquila, il corridoio Napoli-salerno, la Sicilia Occidentale e la provincia di Belluno. Prendendo spunto dai problemi di queste zone, Assoutenti ha illustrato una serie di soluzioni alternative, che possono affiancare lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria ed il miglioramento delle principali vie di collegamento, senza grandi investimenti finanziari e realizzabili a breve termine. Tra queste, Assoutenti ha indicato l’ottimizzazione del piano orari per i treni, la sinergia ferro-gomma, il superamento delle linee a binario unico, lo sviluppo delle “autostrade del mare”. Inoltre, manca ancora un’adeguata informazione ai cittadini sulle possibilità di trasporto. “In Sicilia, ad esempio – ha spiegato Finzi – sono in pochi a conoscere gli autobus interurbani. Il che, per una regione a forte vocazione turistica, è impensabile”. L’identificazione di questi quattro casi esemplari rappresenta però soltanto un primo passo per la costruzione di un “Atlante della mobilità critica”. “Disegnando una mappa delle zone a rischio – ha osservato il presidente Finzi – saremo in grado di individuare i nodi su cui intervenire per ottenere un’effettiva “pari opportunità” di spostamento per tutti i cittadini, indipendentemente dal territorio di residenza”. Alla tavola rotonda, hanno partecipato Antonio Longo, presidente di Consumers’ Forum, Mario Finzi, presidente di Assoutenti, Elio Catania, presidente del Gruppo Ferrovie dello Stato, Angelo Sanza, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Guido Del Mese, presidente dell’Asstra, Nicola Biscotti, presidente dell’Anav, Domenico Mazzamurro, direttore dell'Agenzia regionale campana per la mobilità sostenibile e Quinto Piol, assessore ai Trasporti della Provincia di Belluno.  
     
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