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Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Marzo 2004
 
   
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  GRUPPO MPS: RISULTATI 2003 RISULTATO DI GESTIONE A 1.484 MILIONI DI EURO (+7,7%) UTILE NETTO DI BILANCIO A 442 MILIONI DI EURO, + 4% RISPETTO AL 2002  
   
   Siena, 26 Marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato ieri il progetto di Bilancio dell’esercizio 2003 della Banca e del Gruppo Mps. Sotto il profilo operativo e gestionale il Gruppo Mps ha conseguito risultati più che positivi, con riguardo all’importante crescita dei volumi intermediati e ai progressi fatti registrare dai principali aggregati reddituali. Risultati che vanno a migliorare le basi di partenza del Piano Industriale 2003-2006. Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta cresce del 2,2% confermando una quota sul mercato domestico pari al 6,5%. La raccolta indiretta accelera ancora rispetto all’anno precedente (+ 4,4%) e alla dinamica di settembre (+ 3,9%) beneficiando di flussi di collocamento in consistente crescita (+ 48,5% sull’anno precedente). In tale ambito si evidenziano: oltre 4,1 miliardi di euro di premi assicurativi emessi (quota di mercato sui flussi del sistema “bancassurance + poste” stimata al 10%); 1,5 miliardi di euro di Fondi Comuni/sicav (quota di mercato sui flussi pari al 5,7%); 3,2 miliardi di euro di prodotti finanziari innovativi, ai quali si aggiungono 4,5 miliardi di euro di prodotti destinati alla copertura rischi dei clienti “corporate”. All’interno della raccolta indiretta, il risparmio gestito si colloca a circa 42,3 miliardi di euro (+14,1% sull’anno precedente) con le Riserve Tecniche del comparto assicurativo in crescita del 24,4%. Gli impieghi alla clientela (quota sul mercato domestico pari al 6,2%) presentano una crescita del 2,8% su dicembre 2002 (+ 600 milioni di euro rispetto al terzo trimestre), in gran parte alimentata dalla componente a medio-lungo termine, sostenuta da erogazioni di mutui pari a circa 5,7 miliardi di euro (+ 8,4% sul 2002), nonché dallo sviluppo dei volumi di “nuova produzione” dell’attività creditizia specializzata. In calo, invece, la componente a breve termine. Il rallentamento impresso alla dinamica degli assorbimenti patrimoniali nonché il rafforzamento strutturale operato sul finire dell’esercizio (emissioni del titolo Fresh e di subordinati per complessivi 1.300 milioni di euro) ha consentito di migliorare significativamente il Core Tier 1 ratio al 6,31% (5,64% ad inizio anno), il Tier 1, posizionatosi al 6,50%, e il coefficiente di solvibilità complessivo (9,89%, era l’8,79% ad inizio anno). L’incidenza dei crediti netti in sofferenza e a incaglio sugli impieghi si attesta al 3,5% (3,4% a settembre) pur assorbendo l’eccezionalità dell’evento Parmalat (sofferenze e incagli lordi per 187 milioni di euro); il rapporto sofferenze nette/crediti nei confronti della clientela si conferma su livelli inferiori a quelli medi stimati per il Sistema (1,8% rispetto al 2,2%). Il grado di copertura complessivo delle sofferenze lorde si attesta a circa il 60%. Sotto il profilo reddituale, la gestione caratteristica del Gruppo ha confermato anche nel quarto trimestre i progressi fatti registrare in corso d’anno, evidenziando nel complesso buoni risultati, sostanzialmente in linea con il percorso evolutivo programmato. Nell’ambito del margine di intermediazione, la componente di “primaria qualità” (margine d’interesse + commissioni clientela) progredisce del 2,8% sull’analogo periodo del 2002, con una dinamica trimestrale in progressiva accelerazione in corso d’anno. In particolare, il margine di interesse (2.490 milioni di euro) presenta una crescita del 6,1%, confermando il sostenuto trend evidenziato nel corso dell’esercizio, per effetto principalmente del contributo derivato dall’attività di intermediazione creditizia con clientela. Le commissioni nette (1.333 milioni di euro) confermano i progressi fatti registrare nei precedenti trimestri, migliorando ulteriormente la variazione anno su anno (meno 2,7% rispetto al meno 4,5% di settembre). Complessivamente, il margine d’intermediazione consolidato (4.681 milioni di euro) fa registrare una sostanziale stabilità (-0,6%) sull’esercizio 2002. Operando una lettura gestionale più approfondita, tesa a depurare gli aggregati 2002 e 2003 delle componenti non caratteristiche o non ripetibili, il margine d’intermediazione progredisce del 2,2% anno su anno. Tra le voci che concorrono alla formazione del margine di intermediazione si registra: la crescita (+ 25 milioni di euro rispetto al dicembre 2002) dei profitti/perdite da operazioni finanziarie; la riduzione del contributo delle società valutate a patrimonio netto (che si attesta a 31,8 milioni di euro), nel cui ambito emergono comunque i positivi risultati conseguiti dal Gruppo Mp Vita (circa 39 milioni di euro di risultato netto); il calo (meno 54,7 milioni di euro) degli altri proventi di gestione, principalmente dipeso dai minori ricavi da cartolarizzazioni che hanno caratterizzato l’esercizio in esame (83 milioni di euro, rispetto ai 147,5 milioni di euro del 2002). L’ammontare dei dividendi (al netto dei crediti di imposta) si attesta infine a 111,5 milioni di euro. Per quanto riguarda l’evoluzione dei costi operativi, le iniziative strutturali di riduzione della spesa rafforzate nel corso del 2003 hanno consentito di interrompere il trend di crescita che aveva caratterizzato gli esercizi precedenti, conseguendo una significativa riduzione dell’aggregato (meno 4%). In tale ambito: le spese amministrative (2.863 milioni di euro) presentano un calo sia sul trimestre precedente (meno 3,2%), sia sull’analogo trimestre del 2002 (meno 9,3%), per una variazione complessiva annua pari a meno 2,2%. In particolare, i costi del personale registrano una dinamica di sostanziale stabilità, accogliendo principalmente gli effetti della riduzione (meno 636 unità) e ricomposizione degli organici; le altre spese amministrative evidenziano il calo più significativo e strutturale (meno 5,3%) beneficiando delle incisive azioni di governo e monitoraggio della spesa. Al loro interno le spese di gestione flettono di ben il 7,6%, le imposte indirette dell’1,1%. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali, infine, si pongono a 335 milioni di euro, con un calo del 17,6% rispetto al 2002. L’indice cost/income (con ammortamenti) diminuisce di 2,5 punti percentuali rispetto a dicembre 2002, attestandosi al 68,3%. Per effetto di tali andamenti il Risultato di Gestione si posiziona a 1.484 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto all’esercizio 2002 e del 17,9% rispetto all’aggregato depurato delle componenti non attinenti alla gestione caratteristica, o non ripetibili. Alla formazione del risultato concorrono inoltre rettifiche e accantonamenti per complessivi 929 milioni di euro (598 milioni di euro nel 2002), ispirati a criteri di prudenza. In particolare si evidenziano rettifiche nette di valore su crediti per 626 milioni di euro (379 milioni di euro nel 2002) sulle quali incidono 125 milioni di euro riferiti alla crisi Parmalat (75% la svalutazione sui crediti chirografari, 41% quella sui crediti assistiti da garanzia reale). Ad esse si aggiungono 23 milioni di euro di rettifiche forfettarie su impieghi in bonis, nonché la quota annua (33 milioni di euro) relativa alle cartolarizzazioni non performing effettuate negli esercizi precedenti, ai sensi della L.130/99. A completare il quadro reddituale concorrono: accantonamenti per rischi ed oneri per 172 milioni di euro (42 milioni di euro nel 2002), di cui 113 per i rischi potenziali collegati ai piani finanziari e ai prodotti strutturati; rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie e altre attività per 97 milioni di euro (28 milioni di euro nel 2002); il saldo della gestione straordinaria, che si attesta a +14 milioni di euro, rispetto ai +53 del 2002 e accoglie oneri straordinari connessi al Piano di Esodo Incentivato e all’attivazione del Fondo Esuberi per complessivi 59,6 milioni di euro; l’utilizzo (300 milioni di euro) del Fondo Rischi Bancari Generali finalizzato, anche a seguito delle operazioni di natura straordinaria che hanno interessato il 2003, a stabilizzare in maniera fiscalmente efficiente il risultato reddituale dell’esercizio; imposte per 245 milioni di euro, al netto dei crediti di imposta riclassificati. L’utile netto consolidato si attesta pertanto a 442 milioni di euro, in crescita del 4% sull’analogo valore del 2002 al netto delle componenti non ricorrenti; l’utile netto consolidato del quarto trimestre si posiziona a 171 milioni di euro. Al netto delle rettifiche su avviamenti l’utile netto raggiunge i 545 milioni di euro. Il Roe si attesta al 7,7% al lordo delle rettifiche su avviamenti, e al 9,5% al netto di queste. All’assemblea degli Azionisti sarà proposto di destinare l’utile netto civilistico di 221,3 mln di euro per 52,5 mln di euro ad accantonamenti a riserve e per 168,8 mln di euro a remunerazione del capitale: euro 0,0546 per azione alle n. 2.448.491.901 azioni ordinarie (euro 0,0832 per azione alle n. 2.607.791.591 azioni ordinarie del 2002) e euro 0,061 per azione alle n 9.432.170 azioni di risparmio (0,0915 per azione alle n. 9.432.170 azioni di risparmio del 2002), nonché euro 0,061 per azione alle n. 565.939.729 azioni privilegiate. Lo stacco cedola avverrà il 24 maggio 2004 e la data di pagamento sarà il 27 maggio 2004. Realizzazione Del Piano Industriale Nel corso del 2003 il Gruppo Mps ha realizzato importanti operazioni societarie finalizzate a completare l’allineamento della struttura di gruppo alle strategie delineate (tra cui la fusione e scorporo di Bam e Bt, la costituzione di Mps Immobiliare, l’accorpamento delle società del business assicurativo). In data 13 novembre 2003 è stato approvato dal Cda della capogruppo il Piano Industriale 2003-2006 che, ponendosi in stretta continuità con i precedenti, conferma le aspirazioni strategiche della crescita dimensionale e del miglioramento della performance reddituale, con un focus specifico sulla riduzione dei costi e sul rafforzamento patrimoniale. A seguito dell’approvazione del Piano sono stati individuati 40 progetti strategici (di cui 14 nuovi) la cui implementazione è proseguita (o stata avviata) nei primi giorni del 2004 e procede a ritmi serrati. Prospettive Per Il Primo Trimestre 2004 Per quanto riguarda l’andamento operativo del primo trimestre 2004, si rileva una soddisfacente performance commerciale, sempre sostenuta dai collocamenti di prodotti assicurativi vita e dalle erogazioni a medio-lungo termine (mutui e credito specializzato). In crescita gli spread, mentre si dimostrano ancora stagnanti gli impieghi a breve termine; in linea con le aspettative la dinamica dei crediti dubbi. Tale quadro, nel quale si innesta la continua azione di riduzione delle componenti di spesa che ha già prodotto risultati significativi nel 2003, consente di prefigurare un risultato operativo sostanzialmente allineato al percorso di Budget. I Prinicipali Dati Della Capogruppo Con riferimento alla Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, la raccolta complessiva si è attestata a oltre 122 miliardi di euro (+1,7% sul 2002), mentre gli impieghi si sono portati a 36,6 miliardi di euro (in calo dello 0,5% anno su anno). A livello reddituale il margine di intermediazione (riclassificato in base a criteri gestionali per tener conto degli effetti delle operazione di fusione e scorporo, nonchè delle componenti di reddito non ricorrenti) si colloca a 2.518 milioni di euro, evidenziando una sostanziale stabilità (-0,9%) sull’esercizio precedente. L’utile netto di periodo risulta pari a 212 milioni di euro e il risultato di gestione progredisce del 5,7% attestandosi a 734 milioni di euro.  
     
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