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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2004
 
   
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  I BLACKOUT DELLO SMART-1 SONO CAUSATI DALLE PARTICELLE DI RADIAZIONI  
   
  Bruxelles, 3 febbraio 2004 - Gli ingegneri dell'Agenzia spaziale europea (Esa) sperano di riuscire a risolvere il problema al motore dello Smart-1, poiché, in caso contrario, la sonda lunare potrebbe andare alla deriva nello spazio. Il guasto è stato causato dalle particelle ad alta energia - provenienti dal Sole e dalle fasce di radiazione attorno alla Terra - che possono provocare dannose sovracorrenti se colpiscono i circuiti elettronici. Come accade per la maggior parte delle navicelle spaziali, i circuiti della sonda Smart-1 sono stati dotati di condensatori in grado di assorbire le sovracorrenti, ma poco dopo il lancio, avvenuto nel settembre 2003, gli addetti al controllo della missione presso l'Esa hanno constatato un problema. Gli ingegneri che hanno costruito Smart-1 si sono resi conto di non aver installato i condensatori in alcuni circuiti d'importanza cruciale. Pertanto, ogniqualvolta una particella ad alta energia colpisce un determinato sensore ottico, il conseguente aumento di tensione provoca un "flame-out" o spegnimento del motore ionico della sonda. Smart- 1 ha subito 18 "flame-out" dall'inizio del suo viaggio di 15 mesi verso la Luna. Sebbene gli operatori a terra siano in grado, mediante una semplice procedura, di riavviare il motore nel momento in cui viene stabilito il successivo contatto con la navicella, tale difetto potrebbe compromettere l'intera missione, vista l'insolita rotta assegnata a Smart-1 per raggiungere il satellite della Terra. Invece di dirigersi direttamente verso la Luna , infatti, la sonda sta utilizzando l'innovativo motore ionico per aumentare gradualmente le dimensioni della propria orbita attorno alla Terra, fino ad essere catturata dalla gravità lunare. Per garantire la riuscita di tale operazione, il team dovrà controllare le orbite altamente ellittiche di Smart- 1, in modo tale che, una volta raggiunto l'apogeo, la sonda si trovi simultaneamente nel punto più vicino alla Luna. Tuttavia, come ha spiegato al "New Scientist" il responsabile dei sistemi software della missione, Luca Stagnaro: "Vi sono tre o quattro momenti cruciali della missione durante i quali, se il motore si spegne, la navicella non raggiungerà l'orbita necessaria e non avremo abbastanza carburante per raggiungere la Luna ". Per tentare di risolvere il problema, il dott. Stagnaro ha sviluppato un programma software che permetterà a Smart-1 di riaccendere automaticamente il motore dopo un "flame-out". Il team aveva già effettuato un simile tentativo a dicembre, ma poiché il programma aveva sovraccaricato il computer della sonda, è stato necessario elaborare una versione più snella del software. Infolink: http://www.Esa.int/export/esami/smart-1/  
     
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