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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Luglio 2005
 
   
  Pagina4  
  L'INTERNET FA IL MEDICO  
   
  Roma, 13 luglio 2005 - Il 26% delle ricerche di informazioni svolte su internet - dai venti milioni di italiani che lo usano abitualmente - riguarda argomenti legati alla salute e al benessere. E grandi utilizzatori della rete lo sono anche i medici, visto che il 21% dice di aggiornarsi soprattutto tramite internet. L'indagine Censis-forum per la ricerca biomedica ha esaminato 190 tra i principali siti sulla salute, suddivisi in quattro categorie (generalisti, istituzionali, farmaceutici, e delle associazioni dei malati) con lo scopo di effettuare un'analisi dell'offerta a disposizione dei cittadini. Le informazioni mediche e sanitarie disponibili sui siti in italiano sono risultate generalmente di buona qualità, sia sotto il profilo dell'attendibilità, che della facilità d'uso che dell'aggiornamento delle informazioni. Riguardo ai contenuti dei siti: il 76% offre informazioni aggiornate sui temi della sanità; il 72% fa riferimenti a fonti autorevoli; il 61% consente possibilità di approfondimento e supporto. Per il resto solo il 19% esplicita il codice di condotta per la tutela della privacy; nel 18% dei casi si trova pubblicità commerciale e nel 13% pubblicità a iniziative di interesse sociale. Riferimenti espliciti a implicazioni e problemi etici si trovano nell'8% dei casi; alcuni (9%) svolgono già una qualche forma di consulenza medica diretta, non quindi indiretta tramite l'erogazione controllata di informazioni, mentre in una piccola percentuale (5%) si rinvengono offerte di consulenza psicologica on-line. E' stata svolta un'analisi anche dei temi chiave evidenziati nelle home page, dalla quale risulta che: la percentuale maggiore di riferimenti è per ricerche e congressi (64%), per specifiche patologie (43%), per l'associazionismo di medici o malati (42%); non mancano anche riferimenti diretti alle normative, sia specifiche in tema di sanità (32,6%), sia sul piano del diritto alla salute e dei diritti del malato (13,7%); si parla di farmaci (28,4%), e di prevenzione (25,8%), nonché di tematiche legate al benessere modernamente inteso; alimentazione e dieta (21%); sport e fitness (12%), ambiente (10%). Ultima la malasanità, con una percentuale molto bassa di riferimenti (2%). Su quattro variabili fondamentali sono stati costruiti degli indici sintetici di valutazione, con una scala da 0 (valore minimo) a 20 (valore massimo). In media, fra tutti i siti analizzati: "l'affidabilità delle informazioni" ha raggiunto un indice di 11,1; "la usabilità" (facilità di ottenere le informazioni cercate) ha raggiunto un indice medio di 10 punti; "la varietà di contenuti" 8,5 punti di valutazione; il "livello di genericità della trattazione" 5,3. Quest'ultimo dato fa capire che vi sono diversi siti che forniscono informazioni poco approfondite, senza alcun riferimento a fonti autorevoli, che non esplicitano le loro titolarità e finalità, o non garantiscono agli utenti la tutela della privacy, e in diversi casi si tratta di siti che contengono invece pubblicità commerciale in misura molto marcata, e ciò costituisce un certo rischio, soprattutto per gli utenti meno esperti. I risultati completi della ricerca vengono presentati oggi, presso Palazzo Baldassini (Istituto L. Sturzo), da Giuseppe De Rita, segretario generale, e Concetta Vaccaro, responsabile del settore sanità, del Censis. Carla Collicelli, vice direttore del Censis, ne discuterà in una tavola rotonda con: Mario Alberto Battaglia - Associazione Italiana Sclerosi Multipla; Sergio Dompé - Farmindustria; Francesco Marabotto - Ansa Salute; Paolo Grillo - Serono; Paola Mosconi - Istituto Mario Negri; Alberto Eugenio Tozzi - Ospedale Bambino Gesù.  
     
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