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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Luglio 2005
 
   
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  FATTI E NON PAROLE: I NUMERI DELL’ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI IN 80 ANNI DI STORIA AL SERVIZIO DEL CITTADINO  
   
  Milano, 12 luglio 2005 - “L’istituto Nazionale dei Tumori “, dice Loredana Maspes , commissario straordinario (sito Internet “è un po’ il cuore di Milano in Europa, è stato fortemente voluto dall’amministrazione milanese nel 1925, quand’era sindaco Luigi Mangiagalli e quando ancora nessuno credeva nella possibilità di curare il cosiddetto male oscuro. Da allora è stato,” afferma Loredana Maspes, commissario straordinario dell’Istituto “un continuo intersecarsi di attività di ricerca e di cura, binomio, questo, inscindibile nel nostro Istituto, e finalizzato a migliorare la qualità di vita del paziente oncologico se non addirittura a prevenire o limitare, attraverso la prevenzione, i danni della patologia.” Di recente alla presenza del ministro della sanità Francesco Storace, di Formigoni e dell’assessore Cè, l’Istituto ha presentato in anteprima nazionale i risultati di due progetti di ricerca che rivoluzionano l’approccio allo studio e alla cura dei tumori. Lo stretto legame tra la ricerca sperimentale e la clinica, che contraddistingue l’Istituto di via Venezian 1 a Milano, ha consentito lo sviluppo di questi due importanti studi e permette all’Istituto di programmare studi multidisciplinari a forte ricaduta , al servizio del cittadino, sulla pratica clinica corrente, con l’obiettivo di personalizzare gli atti diagnostico-terapeutici. Da sempre si può dire l’Istituto ha strettissimi legami con associazioni come Airc, e punta all’assistenza a 360 gradi del cittadino. I pazienti che si rivolgono all’Istituto per ricoveri ordinari e day-hospital sono circa 27mila all’anno, i posti letto accreditati sono circa 500, le prestazioni ambulatoriali più di 809.000 annue. Nei suoi 80 anni di storia, l’Istituto è cresciuto affermandosi nei fatti e nei numeri, si è certificato, primo in Italia tra gli Irccs pubblici. L’istituto comprende quattro direzioni (Strategica, Amministrativa, Sanitaria e Scientifica), sei dipartimenti gestionali (Anatomia Patologica; Diagnostica per Immagini e Radioterapia; Medicina Oncologica; Chirurgia; Oncologia Sperimentale e Laboratori; Anestesia, Rianimazione e Cure Palliative) e quattro dipartimenti funzionali (Medicina Preventiva e Predittiva; Tecnologie Diagnostiche e Terapie Innovative, Tumori Solidi, Leucemie e Linfomi). “In ogni nostro Dipartimento c’è più di un’area di eccellenza”, dice Natale Cascinelli, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori, “che nasce dall’impegno continuo profuso dai nostri ricercatori, medici ma anche paramedici e personale tutto, in una sintonia che si avvicina alle problematiche dell’Uomo con attenzione e rispetto, ma soprattutto dal nostro sentirci vicino all’Uomo”.l’istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori è un Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico molto articolato, certificato, leader in Italia e, riconosciuto a livello internazionale, per la sua qualità. Sono oggi attivi più di 350 progetti di studio contro il cancro, molti dei quali realizzati in collaborazione con le più prestigiose istituzioni oncologiche e universitarie nazionali ed internazionali, con un’attenzione particolare a puntare verso procedure diagnostiche e terapeutiche che possano migliorare la qualità della vita; progetti di innovazione tecnologica (telepatologia in rete, teleconsulto, teleassistenza etc.) indirizzati anche a ridurre il più possibile il fenomeno della “migrazione sanitaria” e quindi i costi sanitari; e , si segnala anche un progetto innovativo per la gestione dei progetti di ricerca oncologici (Pro-int) di supporto e di work-flow, ideato all’Int che sarà condiviso , come utile strumento di lavoro , anche con i cugini degli altri Irccs pubblici di Milano. “Quando parliamo di qualità,” dice Loredana Maspes,”non si tratta di un’affermazione auto referenziale, ma di un riscontro obiettivo che ha trovato conferma anche sui mezzi di grande comunicazione. In una recente indagine, l’Istituto Mario Negri dimostra come l’Istituto Nazionale dei Tumori sia l’Ente italiano che primeggia nella ricerca con ricadute pratiche. La qualità della nostra ricerca è misurabile in modo obiettivo sulla base del numero delle comunicazioni scientifiche prodotte ogni anno e dall’Impact Factor che ne misura la qualità in funzione della qualità della rivista, che ha pubblicato il rapporto. Il numero delle nostre pubblicazioni è passato da 244 nel 2000 a 309 nel 2004. Il valore dell’Impact Factor da 859,64 nel 2000 a 1390,49 nel 2004. Negli ultimi anni è stata data particolare attenzione alla produzione di brevetti: questi sono stati quattro nel biennio 2000-2001 e ben 21 nel triennio successivo”. Attualmente il finanziamento per la parte assistenziale proviene dalla Regione Lombardia, mentre il Ministero della Salute, l’Unione Europea, il Miur, il Cnr e Privati finanziano l’attività di ricerca. Il Vii Programma di ricerca e sviluppo tecnologico per il periodo 2007-2013 ha un budget di 73.215 milioni di euro, di cui 8.373 dedicati a progetti di cooperazione nel settore della salute. L’istituto Nazionale dei Tumori, si può dire, da sempre partecipa a programmi di ricerca internazionali, soprattutto europei. Ci sono a tutt’oggi ancora in corso alcuni progetti di Int che sono o sono stati cofinanziati dalla Commissione Europea. Tra questi si menziona ad esempio un progetto sui biomarcatori molecolari per la diagnosi precoce di tumore polmonare, che terminerà il 31 ottobre 2005, a cui partecipa il Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto. Un altro progetto particolarmente importante è il progetto Eurochip (European Cancer Health Indicator Project), indirizzato alla promozione e all’applicazione di indicatori sanitari in campo oncologico, di cui il dott. Andrea Micheli dell’Istituto Nazionale dei Tumori è coordinatore. Il progetto Eurochip coinvolge 28 Nazioni sia dell’Unione Europea che dell’area Efta. Tra gli altri progetti avviati con il V programma quadro della Commissione Europea, ancora in essere per l’Istituto, si segnala il progetto Eurocare (European cancer registries study on cancer patients’ survival and care), di cui è responsabile la dott.Ssa Milena Sant, attivo dal 1990. Il progetto è orientato al confronto della sopravvivenza e delle procedure diagnostico-terapeutiche dei malati neoplastici delle aree europee dove sono attivi registri tumori di popolazione. Il progetto Eurocare comprende ora 70 registri europei di popolazione di 22 Paesi, la banca dati contiene informazioni su sopravvivenza e cura di circa 6.500.000 pazienti. Il progetto è coordinato dalla Unità di Medicina Predittiva e preventiva dell’Int, in collaborazione con il Reparto Epidemiologia dei tumori dell’Istituto Superiore di Sanità. Vengono condotti controlli qualità e analisi statistiche, e sono stati avviati studi ad alta risoluzione (Hr) su base campionaria allo scopo di spiegare le differenze di sopravvivenza emerse dalle analisi generali  www.istitutotumori.mi.it  
     
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