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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Luglio 2005
 
   
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  I "PUNTI CRITICI" DELLA PREVISIONE DI UN TERREMOTO  
   
  Bruxelles, 14 luglio 2005 - Una nuova scoperta dovrebbe consentirci di meglio comprendere la complessa natura dei terremoti. Un fisico della Universitat Autònoma de Barcelona, in Spagna, ha scoperto che la struttura del tempo di ricorrenza dei sismi, che è l'intervallo di tempo fra terremoti successivi, è simile alla struttura spaziale dei sistemi fisici quando cambiano fase nei "punti critici". La ricerca, condotta da Álvaro Corral, è stata pubblicata su "Physical Review Letters" e dimostra che l'intervallo fra movimenti tellurici successivi dipende dal tempo trascorso fra i precedenti terremoti. La scoperta, pur dipendendo dalla disponibilità di dati statistici, può contribuire a migliorare la valutazione del rischio. In natura si trovano vari esempi di fenomeni critici, come quando l'acqua cambia stato fisico, passando dalla forma liquida a quella gassosa, o un magnete è al punto critico, ossia perde il proprio magnetismo a causa di temperature elevate. Nel secondo caso, il magnete esibisce una proprietà nota come "autosomiglianza su scale diverse", che esiste solo al momento del passaggio di stato. Quando la temperatura è inferiore al punto critico, i magneti microscopici che formano i campi magnetici sono disposti in ordine e puntano prevalentemente nella stessa direzione. Quando la temperatura supera il punto critico, tutto diventa caotico, ciascun magnete microscopico punta in una direzione a caso, e non c'è alcun campo magnetico globale. Quando la temperatura si trova al punto critico, al limite, i magneti microscopici che puntano in una stessa direzione formano piccoli raggruppamenti. Ingrandendo il campo e osservando un'area più piccola, questi raggruppamenti risultano in realtà riuniti in raggruppamenti di raggruppamenti, e la stessa cosa accade riducendo il campo per osservare un'area più grande. Tale proprietà è nota come "autosomiglianza su scale diverse". Esistono diversi tipi di autosomiglianza: un'autosomiglianza esatta normalmente accade solo in frattali definiti matematicamente, dove alle strutture non si applicano le realtà normali o i limiti del mondo fisico. Un tipo assai più diffuso di autosomiglianza è quella approssimata, ovvero in cui, osservando l'oggetto su scale differenti si vedono strutture che sono riconosciute come simili ma non esattamente tali. È questo il caso di autosomiglianza che si riscontra nelle foglie di felce, in cui c'è un'autosomiglianza, ma limitata a un certo raggio e ad alcune scale discrete. Da ultimo, qualche volta l'autosomiglianza non è visibile, ma possono esservi misure numeriche o statistiche che si mantengono nelle varie scale. Questo è il tipo di autosomiglianza scoperto dai ricercatori dell'Uab: l'autosomiglianza in scale diverse che si riscontra negli intervalli di tempo fra i terremoti. Tale scoperta implica che, annotando i differenti terremoti avvenuti in una data zona in un lungo lasso di tempo, è possibile osservare che sono raggruppati. Ancora più sorprendente è il fatto che, esaminando il fenomeno su una scala temporale più estesa, i gruppi di terremoti stessi formano raggruppamenti di dimensioni maggiori. La stessa cosa accade per qualsiasi periodo di tempo, per terremoti di qualsiasi magnitudo, a prescindere dal luogo del mondo in cui essi avvengano. Ciò ha implicazioni fondamentali per quanto riguarda il tipo di fenomeno costituito dai terremoti. Anziché un fenomeno caotico, come saremmo portati a ritenere, possiamo considerarli un fenomeno critico. Come confermato dal dottor Corral: "Perché esista questa autosomiglianza, il ruolo delle correlazioni fra i terremoti deve essere assai importante: l'intervallo cioè fra terremoti deve dipendere dai precedenti terremoti in misura assai marcata". Il dottor Corral sottolinea che questa dipendenza non è deterministica, vale a dire che questa teoria non consente previsioni circa il momento in cui un terremoto accadrà, ma la chiara dipendenza statistica aiuterà certamente a migliorare la valutazione del rischio. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Álvaro Corral , Ricercatore per il programma "Ramón y Cajal", Dipartimento di Fisica, Universitat Autònoma de Barcelona , Tel. +34 93 581 11 24 , E-mail: alvaro.Corral@uab.es  
     
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