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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Luglio 2005
 
   
  Web moda & tendenze  
  FEMMINILITÀ, MA ANCHE IRONIA E PROVOCAZIONE DELLA COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2005/06 BETTY BOOP  
   
  M’s Plums, il marchio di abbigliamento prodotto da Sicem del Gruppo Fingen, la Holding fiorentina dei fratelli Fratini, presenta in occasione del Pitti Immagine Uomo la nuova collezione Betty Boop. E’ passato quasi un secolo, e Betty Boop cattura ancora la fantasia come quando nacque, senza rivali. Per lei sembra che il tempo non sia passato. Forse sarà per via del suo intramontabile appeal, fatto di una femminilità sexy e indipendente, o per quell’atteggiamento malizioso, ma allo stesso tempo ingenuo, che le conferisce un certo “femminismo fatale”. Sorge spontanea allora la domanda: come si sta nei panni di Betty Boop? M’s Plums risponde con una collezione improntata sulla provocazione, l’ironia e la femminilità, ripartite in parti uguali fra lingerie sovversiva, abiti scenografici e top da photo-gallery. La lingerie è per definizione sexy, e Betty Boop la indossa per esibirla, non per nasconderla. Disinibita e disinvolta, Betty Boop dà a corsetti e baby-doll la funzione di top da portare sopra. Per essi sono impiegate tutte le armi della seduzione: fruscianti rasi e voile, pizzi, strass e pailettes con svolazzanti piumini. Concludono il gioco i messaggi-allusione come “You’ll never forget”, fra dubbio e promessa. La seduzione si tinge così di nero, rosso peccaminoso, ma anche viola e marrone. Abiti scenografici per giocare a fare la diva, per sentirsi cacciatrici o prede nei panni – molto sexy – di Betty Boop. La diva Betty Boop gioca al trasformismo prima di tutte le altre e si reinventa in mille personaggi: femme fatale, sbarazzina, ballerina di tip-tap, soubrette da cabaret. E’ il revival degli anni ’30 e ’40, che rilanciano le forme morbide e le movenze di una femminilità allusiva e ricca di speranze, in un’alternanza di curve e pieghe. Le gonne si stringono alla vita, e si liberano svolazzanti sulle gambe, sopra il ginocchio e sulle sottogonne in pizzo e volant. Il corpetto aderisce al seno e si apre in scollature strategiche e generose, oppure si attorciglia e si modella sui bustier intrecciati. Ricorrente è il motivo del cuore: rubato dalle labbra di Betty, va sulle stampe delle sottogonne, nella scollatura dei corpetti, come fermaglio in pailettes. Sono abiti da sirena, da pin-up, da vedette, interpretati alla Betty Boop. Non solo il fascino del nero, ma anche bianco, beige carne e tocchi di rosso. Fantasie con cuoricini, bocche e il ritratto di Betty, con piumini, pizzi e rouge danno il tocco scenografico finale. L’effetto è molto più pop nella galleria di ritratti che scorre su top, t-shirt, camice, maglie in jersey, viscosa, ciniglia o lana. Cubitali come sui tabloid, sui top vengono applicate le immagini che ritraggono Betty Boop nelle pose più celebri e iconografiche: dentro il suo micro-abitino rosso fiammante, o nei suoi abiti di scena. Tutte le stampe di questa portrait-gallery sono interpretate con pailettes, perline, strass, ricami importanti e stampe impattanti. Su alcune campeggia il macro dettaglio, o l’insieme di una coreografia di ballo completa. Premia il gusto scenografico l’inserimento di alcuni abitini in ciniglia o la giacca in pelle da motociclista color argento effetto retrò, smaliziata dalle patch-ritratto di Betty Boop.  
     
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