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Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Marzo 2004
 
   
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  FINLOMBARDA GESTIONI : DIVENTA OPERATIVO ANCHE IN ITALIA IL PRIMO FONDO DI VENTURE CAPITAL PUBBLICO-PRIVATO PER LE NUOVE IMPRESE TECNOLOGICHE E GLI SPIN OFF UNIVERSITARI  
   
  Milano, 26 marzo 2004 — Finlombarda Gestioni Sgr Spa ha raccolto i primi 30 milioni di € che permettono di perfezionare tecnicamente il "first closing" del Fondo "Next" e quindi di dare inizio all'attività d'investimento. L'obiettivo finale del fondo è stato fissato in 60 milioni di € da investire in Piccole e Medie Imprese in fase di early stage, operanti in settori innovativi la cui sede sociale e le attività produttive siano localizzate nel territorio della Regione Lombardia. Il fondo di fondi Next rappresenta in Italia una delle risposte alla sfida europea di diventare l'economia più competitiva e dinamica del mondo che le istituzioni (Regioni, Università), le rappresentanze di categoria e gli operatori finanziari (banche, investitori istituzionali e venture capitalist) hanno accolto. Next è il primo fondo di fondi in Italia di venture capital pubblico-privato e coinvestment fund; ciò significa che può investire in altri fondi chiusi, promuovendo il venture capital, o coinvestire, in presenza di un altro investitore, direttamente in imprese, promuovendo le start up tecnologiche . Così facendo si è preclusa l'evoluzione di una operatività da merchant bank pubblica per favorire, invece, la partnership con il privato, secondo le migliori raccomandazioni dell'European Venture Capital Association (Evca). Per quanto attiene l'investimento in fondi chiusi (c.D. Fondi figli), al fine di mitigare la concentrazione del rischio operativo, si prevede di intervenire con quote non superiori al 20-25%, quota da valutare anche in funzione della loro dimensione effettiva. Il Fondo interverrà invece nel capitale delle partecipate con tranche non superiori a 500.000 € o 750.000 € per le zone della Lombardia (di cui all'articolo 87.3.C del Trattato Ce). Esso ha una durata di 14 anni e si stima di completare il processo di investimento in circa 5 anni. Si stima che il rendimento del fondo sia tra il 10% e il 20%, forbice che oscilla in funzione della prevalenza del mix d'impieghi. La Regione Lombardia è intervenuta a supporto dell'iniziativa con un fondo di garanzia della dotazione di 20 milioni di €, permettendo un virtuoso abbinamento della risorsa pubblica a quella privata che genererà, nell'ipotesi più negativa, 11 € di investimento privato per ogni € di risorsa pubblica. Nel comunicare il risultato della prima fase di road show per la raccolta dei capitali del Fondo Next, l'Amministratore Delegato di Finlombarda Gestioni Sgr Spa, Marco Nicolai, ha commentato: "E' con grande soddisfazione che registro, in un momento particolarmente difficile, il sostegno del mondo bancario italiano ad una iniziativa della Regione Lombardia altamente innovativa, volta a scommettere sulla competitività del sistema Italia nell'affrontare la sfida della valorizzazione del nostro sistema della ricerca e dell'innovazione tecnologica. Con Next anche l'esperienza italiana si arricchisce di un modello d'intervento applicato dai Paesi più competitivi, che permette di proporre al sistema delle imprese la promozione dell'intervento con capitale di rischio in alternativa a sussidi sempre meno sostenibili ". "Next - precisa Marco Nicolai - si rivolge a Pmi di settori innovativi che sono ancora nella fase di early stage, impegnate cioè nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti e che necessitano quindi di risorse finanziarie per iniziare la produzione commerciale e la vendita. Abbiamo già attivato lo scouting delle iniziative d'investimento, con l'aiuto e la collaborazione di partners strategici: ad esempio Assolombarda per il settore biotecnologico, coinvolgendo con noi le università lombarde, gli Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) e il Cnr ". Molte testimonianze internazionali hanno documentato come i paesi maggiormente competitivi utilizzino la finanza innovativa volta a supportare la creazione di imprese tecnologiche per il tramite del capitale di rischio con l'impiego di fondi mobiliari. Ne sono esempio alcuni Governi dell'Unione Europea (tabella sotto riportata), impegnati nel sanare il gap esistente rispetto al mercato statunitense e nell'affrontare la contrazione congiunturale creatasi con l'esplosione della bolla speculativa del 2001.
Fondo Paese Anno Avvio Attivita' Dotazione Fondo Asset Allocation
Yozma Fund Israele 1993 100M$ Pmi inovative
High Technology Fund University Challenge Fund Viridian Growth Fund Regno Unito 1999 1998 1999 126M£ 45M£ 10M£ Early stage High tech Spin out universitari Early stage di Pmi dell'Irlanda del Nord
Seed And Venture Capital Fund Scheme Irlanda 2001 178M€ Early Stage Pmi innovative
Btu - Early Stage Germania 2001 - Imprese high tech
Indusrial Investment Ltd Finlandia - - -
Fonds Public Pour Le Capital Risque et Fonds Bei Pour Le Capital Risque Francia 1998 137M€ Start up tecnologici francesi
Elaborazioni Finlombarda Spa Consideriamo inoltre che le rilevazioni dell'Aifi e dell'Evca sul venture capital e private equity registrano, nel 2002 in Italia, una drammatica contrazione degli investimenti in start up che si attestano a 65 ml € e non rappresentano più del 2% del totale investito, volumi inferiori a quelli del 1999, 2000 e 2001 rispettivamente 109, 540 e 291 ml €. La quota degli investimenti in imprese high tech nel 2002 è stata del 12% del totale degli investimenti di cui solo il 10% relativo a start up. A fronte di un mercato in flessione e che trascura questo target d'investimento l'intervento pubblico va rivalutato e riconsiderato purché ovviamente assolutamente sussidiario all'intervento del privato. Marco Nicolai, commenta: "Il fatto che gli operatori pubblici comincino a qualificare gli strumenti d'intervento con misure che coinvolgono il privato e impattano in misura minore sui propri bilanci è positivo" inoltre, il Fondo di garanzia abbinato al fondo Next massimizza l'investimento indotto e minimizza l'impatto sui bilanci pubblici e proprio grazie a questa formula contiamo, nell'interesse dei sottoscrittori e della stessa Amministrazione regionale, che non sia necessario farvi ricorso". E conclude: "Il vantaggio del coinvolgimento dei venture capitalist per gli operatori della ricerca non è riducibile esclusivamente all'approvvigionamento di risorse addizionali, l'accoppiamento R&s e Venture Capital è indispensabile anche per focalizzare le attività di R&s in quei settori che presentano elevate possibilità di crescita e probabilità di ottenere risultati soddisfacenti per gli investitori e per la collettività. Questo connubio consentirà di superare il fenomeno del `Paradosso europeo della Ricerca', di una Europa cioè che ha una capacità relativamente limitata di trasformare i progressi scientifici e le realizzazioni tecnologiche in successi industriali e commerciali."
 
     
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