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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Luglio 2005
 
   
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  CONFCOMMERCIO SU DATI ISTAT: GRAVI LE FLESSIONI OCCUPAZIONALI DI ALCUNI COMPARTI INDUSTRIALI, TENGONO SOLO ALBERGHI E RISTORANTI  
   
  Sono le grandi imprese dei servizi - come il commercio, gli alberghi e i ristoranti - le uniche a produrre occupazione anche nell’attuale fase di stagnazione: questo il commento del Centro Studi Confcommercio ai dati resi noti dall’Istat sull’occupazione nelle grandi imprese. Il dato di aprile, relativo alle imprese con almeno 500 addetti, che assorbono quasi il 22% del totale degli occupati dipendenti – prosegue la nota di Confcommercio – risulta, infatti, negativo per l’industria, sia in termini congiunturali (-0,1% rispetto a marzo 2005), sia in termini tendenziali (-1,7%), sia in termini medi del periodo gennaio-aprile (-1,9%), proseguendo un trend di continue flessioni ormai strutturale. In particolare, appare grave la crisi di alcuni comparti industriali, come quello alimentare, tessile e abbigliamento, carta, stampa ed editoria, prodotti chimici e fibre, nei quali si registrano flessioni dell’occupazione dipendente tra il 3% ed il 5% circa, sia nel confronto tendenziale, sia rispetto al periodo gennaio-aprile. Per i servizi, invece, la performance occupazionale è positiva con il settore degli alberghi e ristoranti a dare il contributo più sostenuto alla crescita occupazionale con un incremento dei dipendenti del 5,3% in termini tendenziali e del 5,7% nel periodo gennaio-aprile. Segue il comparto del terziario avanzato, con un +3,5% rispetto ad aprile 2004 e +2,5% rispetto a gennaio-aprile 2004. Anche il commercio evidenzia un profilo soddisfacente, con una crescita tendenziale del 2,2% e del 2,7% nel periodo gennaio-aprile. Un dato, quello dei servizi – conclude il Centro Studi – che permane positivo nonostante il contributo di segno meno di alcuni grandi comparti, come trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (-0,9% rispetto ad aprile 2004 e –1,3% rispetto a gennaio-aprile 2004) e intermediazione monetaria e finanziaria (-0,7% tendenziale e –1,3% nella media del periodo gennaio-aprile).  
     
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