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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2004
 
   
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  SANPAOLO IMI WM RAGGIUNGE QUOTA 1.198 MILIONI DI EURO (+33,3% RISPETTO AL 2002) E FIDEURAM SI ATTESTA A 1.108 MILIONI DI EURO (+31,3% RISPETTO AL 2002)  
   
  Torino, 29 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato oggi i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi, che coincidono sostanzialmente con quelli contenuti nella Relazione Trimestrale del 13 febbraio scorso. Sono stati inoltre esaminati i dati del primo bimestre 2004, che confermano il buon andamento delle principali componenti operative. I risultati reddituali del bimestre appaiono allineati alle attese di budget, grazie ad una costante attenzione al controllo dei costi ed al miglioramento del margine di intermediazione. La qualità del portafoglio crediti continua a rimanere elevata. Le attività finanziarie del Gruppo sono cresciute dello 0,9% da inizio anno (aumento pari a circa 3,3 miliardi di euro). L’incremento ha riguardato in particolar modo la raccolta indiretta: il risparmio gestito è cresciuto, infatti, dello 0,7%, quello amministrato dell’1,9%. La raccolta diretta è salita dello 0,3% circa. Relativamente ai prodotti di risparmio gestito, il buon andamento dei mercati finanziari ha determinato un incremento degli stock patrimoniali. Il collocamento dei prodotti assicurativi ha mantenuto la dinamica crescente che lo ha contraddistinto negli ultimi anni. Viene così confermata la validità delle azioni intraprese nel corso del 2003, rivolte alla difesa dei margini e alla realizzazione del Piano Triennale. Per il 2004 verranno implementate le strategie già indicate nel Piano 2003-2005: il Gruppo intende, infatti, portare a termine l’estensione a tutte le reti commerciali del modello distributivo della Rete Sanpaolo, coniugando la ricerca di efficienza, conseguita grazie all’unicità della direzione strategica e commerciale, con il rafforzamento dei rapporti con la clientela, generato dal forte radicamento territoriale dei diversi marchi storici che compongono il Gruppo. Alla razionalizzazione del canale distributivo si aggiungeranno le iniziative rivolte al potenziamento del know-how, dell’innovazione di prodotto e alla razionalizzazione delle società specializzate per business di attività ed il presidio dei tradizionali punti di forza del Gruppo, quali la solidità patrimoniale e l’elevata qualità degli asset, confermate dai coefficienti di solvibilità e dagli indici di rischiosità del credito. L’esame dei principali dati del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 si dimostra coerente con i dati emersi in sede di relazione trimestrale: Componente reddituale •margine di interesse: +1,7% (3.716 milioni di euro); •commissioni nette: +8,6% (3.036 milioni di euro); il trend crescente dei ricavi commissionali è in parte ascrivibile alla ripresa dei mercati finanziari ed è riscontrabile in tutti i comparti. L’area gestione, intermediazione e consulenza è risultata in aumento del 6,2% per effetto del buon andamento dei ricavi da intermediazione mobiliare, custodia titoli e valute (+12,1%) e delle commissioni da risparmio gestito (+5%). Tra gli altri ricavi commissionali, l’area finanziamenti e garanzie, l’area depositi e conti correnti e l’area altre commissioni e proventi netti da intermediazione hanno evidenziato incrementi compresi tra il 13% ed il 15%. •profitti e perdite da operazioni finanziarie e dividendi su azioni: +47% (447 milioni di euro); la grandezza deriva per oltre due terzi dall’attività di intermediazione in titoli, cambi e derivati di Banca Imi e della Capogruppo. •margine di intermediazione: in relazione a quanto detto ha evidenziato un incremento del 5,9% (7.482 milioni di euro). •spese amministrative: +0,7% (4.610 milioni di euro) le azioni di contenimento strutturale dei costi già avviate a partire dal 2001 hanno consentito al Gruppo di mantenere un rigoroso presidio della dinamica delle spese amministrative. Le spese per il personale, che ammontano a 2.841 milioni di euro, nonostante gli aumenti indotti dal Ccnl (scaduto per la parte economica a fine 2003), hanno presentato una crescita contenuta (+1%) e sono state in parte controbilanciate dalle azioni di contenimento e ottimizzazione degli organici, diminuiti del 2,9% in termini medi rispetto al 2002. I benefici attesi dalle iniziative di incentivazione all’esodo si espliciteranno pienamente a partire dal 2004, ma hanno cominciato a manifestarsi già nel 2003: gli esodi genereranno, a partire dal 2005, un risparmio di circa 260 milioni di euro all’anno (170 milioni di euro già nel 2004). L’operazione ha comportato l’accantonamento di 475 milioni di euro, in gran parte riconducibili al “Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del Personale del Credito”. •rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali: -4,7% (484 milioni di euro); la diminuizione è in linea con l’andamento degli investimenti che, pur attestandosi su livelli elevati, sono risultati inferiori a quelli dello scorso esercizio. •risultato di gestione: +16,4% (2.717 milioni di euro) •accantonamenti e rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie: -39,2% (859 milioni di euro); la riduzione è in buona parte riconducibile alla ripresa di valore della partecipazione in Santander Central Hispano (215 milioni di euro a fronte di una rettifica di valore per 399 milioni di euro del 2002). Le rettifiche nette di valore su crediti ed accantonamenti per garanzie ed impegni (724 milioni di euro) comprendono l’accantonamento finalizzato alla svalutazione integrale dell’esposizione verso il Gruppo Cirio e l’accantonamento del 90% dell’esposizione verso il Gruppo Parmalat. Utile ordinario: ha conseguentemente registrato un incremento del 141,5% (1.700 milioni di euro); utile netto: si è attestato a 972 milioni di euro, in aumento del 7,9% rispetto al 2002; roe: 9% rispetto all’8,3% del 2002; cost/income: 61,9% rispetto al 65,1% del 2002; Volumi- impieghi netti a clientela: 122.415 milioni di euro (+0,6%); attività finanziarie della clientela: 368.042 milioni di euro (+4,4%); raccolta indiretta: 236.321 milioni di euro (+7,8%); risparmio gestito: 143.711 milioni di euro (+8,1%); risparmio amministrato: 92.610 milioni di euro (+7,4%); riserve tecniche vita: 33.536 milioni di euro (+27,2%); crediti problematici: 2.571 milioni di euro (-8,8%); sofferenze nette: 1.171 milioni di euro (-6,2%); sofferenze nette/crediti netti: 0,9%; tier 1 ratio: 7,4% e total ratio: 10,5%. Il bilancio d’impresa evidenzia un utile netto di 824 milioni di euro (+57,6% rispetto al 2002). All’assemblea degli Azionisti, convocata nelle date del 28 e del 29 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione, sarà proposta la distribuzione di un dividendo unitario di € 0,39 (con credito d’imposta pieno, ove spettante). Per la cedola sono previsti stacco e pagamento rispettivamente il 24 ed il 27 maggio prossimi. Il dividendo assicura un incremento per gli Azionisti del 30% rispetto al 2002 con un rendimento del 4,78% sulla base del valore medio della quotazione del titolo Sanpaolo Imi nel 2003. Alla determinazione dell’utile netto del Gruppo ha fortemente contribuito il risultato netto registrato dalle compagnie assicurative operanti nel ramo vita: Sanpaolo Vita, la sua controllata Sanpaolo Life e le società ad esse collegate (Sanpaolo Imi Wealth Management) hanno contribuito all’utile netto di Gruppo per 79,5 milioni di euro e Fideuram Vita ha registrato un utile netto di 35,5 milioni di euro. L’importanza dell’apporto economico del settore vita è evidente se si osserva la crescita del valore intrinseco (embedded value) del business assicurativo, dato dalla somma del patrimonio netto rettificato a valori di mercato e del portafoglio polizze in essere: per la Sanpaolo Imi Wm si è passati da un embedded value di 899 milioni di euro nel 2002 a 1.198 milioni di euro nel 2003 (+33,26%) e per Fideuram da 844 milioni di euro a 1.108 milioni di euro (+31,28%). Il bilancio consolidato ed il bilancio di impresa saranno corredati dalle previste relazioni del Collegio Sindacale e della Società di Revisione, che verranno depositate nei termini di legge. Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha inoltre effettuato l’annuale verifica relativa all’indipendenza degli Amministratori della Società, alla luce delle norme contenute nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. Il Consiglio di Amministrazione ha stabilito che fra gli Amministratori non esecutivi (privi di deleghe) siano da considerarsi “non indipendenti”, in considerazione degli incarichi ricoperti presso azionisti che aderiscono agli accordi intercorrenti tra soci di Sanpaolo Imi e che intrattengono con la Banca rilevanti relazioni economiche: Anthony Orsatelli; Virgilio Marrone; Iti Mihalich. Per tutti i restanti Amministratori non esecutivi si è ritenuto che non sussistano elementi tali per il venir meno del requisito dell’indipendenza.  
     
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