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Notiziario Marketpress di
Giovedì 01 Aprile 2004
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BOTTICELLI RECORD, IN 20 GIORNI 55 MILA VISITATORI |
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Firenze, 1 aprile 2004 - Oltre 55 mila visitatori, 50 mila prenotazioni. E’ il bilancio dei primi venti giorni (11-30 marzo) della mostra Botticelli e Filippino che sta travolgendo ogni record in materia di esposizioni d’arte a Firenze. La media è di 2750 visitatori al giorno con un concentramento nei week end. Il massimo sabato 27 marzo con 5100 presenze. Si tratta peraltro di un trend in crescita. Per l’11 luglio, quando la mostra chiuderà i battenti, le proiezioni parlano di circa 350 mila visitatori. In caso di proroga di una o più settimane la cifra è ovviamente destinata a lievitare. “Erano quasi vent’anni che la città non registrava un successo come questo”, dice il soprintendente Antonio Paolucci, “Ci voleva coraggio per organizzare una mostra del genere. Bisognava allearsi con Parigi, bisognava garantire una copertura assicurativa pari a duemila miliardi di vecchie lire, bisognava negoziare e ottenere prestiti impossibili dai principali musei del mondo, bisognava vincere l’ostilità e lo scetticismo di non pochi colleghi. Io e Franco Camarlinghi ci siamo riusciti. E’ stato un percorso duro e tutto in salita, ma lo straordinario successo di pubblico e di critica ci dice che ne valeva la pena”. “Sono risultati entusiasmanti”, commenta anche uno dei curatori, il professor Luigi De Vecchi, “La risposta del pubblico è formidabile e solo in parte ipotizzabile. Credo comunque che il successo dipenda anche da Palazzo Strozzi, sede ideale di un evento così importante. Una città come Firenze può e deve fare questo tipo di mostre”. “Il grande successo di stampa e di pubblico”, aggiunge l’altro curatore, Jonathan Nelson, “consacra il rilancio di Filippino a 500 anni dalla morte. La gente apprezza evidentemente questo grande artista troppo a lungo dimenticato. Firenze è in ogni caso tra le poche città che possa permettersi di organizzare mostre come questa, capaci di cambiare il punto di vista anche su scala internazionale”. Entusiasta anche Mina Gregori, uno dei massimi esperti internazionali “A fare una mostra così importante non si arriva se non attraverso esperienze brillanti e sperimentate e se non si possiede la capacità di tenere vaste relazioni internazionali anche a livello manageriale. E’ difficile ottenere dipinti come La Natività Mistica di Londra o come la Pietà del Poldi Pezzoli senza un peso e una reputazione sperimentati” Per Cristina Acidini, direttore dell’Opificio delle Pietre Dure, si tratta di una mostra “con molti meriti, compreso quello di accostare opere di difficile reperibilità. La rivelazione è Filippino che il grande pubblico ignorava e che si rivela pittore di massimo livellofin da giovanissimo. Solo 10 anni fa una mostra su Botticelli fu giudicata impossibile. Se oggi è stata fatta significa che Firenze, Palazzo Strozzi, riescono a dare garanzie conservative valide a livello mondiale”.
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