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Notiziario Marketpress di Sabato 03 Aprile 2004
 
   
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  VIAGGI E ASSAGGI: SONO 12 LE “STRADE DEI VINI E DEI SAPORI DELL’EMILIA ROMAGNA”. UN CIRCUITO DI OLTRE 1400 KM CON CENTINAIA DI TAPPE SFIZIOSE FRA AZIENDE, BOTTEGHE, CANTINE E CURIOSITÀ  
   
  Sono salite a 12 le Strade dei Vini e dei Sapori dell’Emilia Romagna. L’ultima arrivata è la Strada delle Corti Reggiane che si dipana per oltre 120 km tra la via Emilia e il Po, tra piccoli centri d’arte ricchi di storia. Per quanto riguarda i sapori, quello della pianura reggiana è sicuramente uno dei percorsi enogastronomici più emiliani. Si va alla scoperta di acetaie di Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop, lambruschi, salumi, Parmigiano reggiano, tortelli, erbazzoni. E se è vero che il turismo enogastronomico è una delle ultime passioni degli italiani, l’Emilia Romagna sa come accogliere questo genere di turista edonista. Con gli oltre 1400 chilometri delle 12 Strade dei Vini e dei Sapori e con le oltre 800 tappe sfiziose e interessanti fra aziende, botteghe, cantine, agriturismo, fattorie biologiche e didattiche, caseifici, bed and breakfast. Per il resto sono tantissimi gli assaggi unici da non perdere. Con 25 prodotti Dop e Igp l'Emilia Romagna è la regione in Italia con il più alto numero di prodotti premiati con il marchio europeo di qualità. E sono moltissimi (una settantina) anche i vini prodotti nelle 18 zone Doc della regione. L’ultima novità riguarda proprio le ultime new entry. Tre nuovi prodotti hanno passato il severo esame e hanno ottenuto il marchio di qualità europeo. Sono il Salame cacciatorino Dop, prodotto in tutta l’Emilia Romagna; l’Olio extravergine dei colli romagnoli Dop, proveniente dalla zona del riminese e l’Asparago di Altedo Igp, pregiata coltivazione della zona fra Bologna e Ferrara. Come trovare e come seguire gli itinerari? Con la guida, edita dall'Apt Servizi "Emilia Romagna - Strade dei Vini e dei sapori". Oltre 300 pagine a colori, piene d'itinerari, fotografie, indirizzi, numeri di telefono, indicazioni e prodotti. L'Emilia Romagna è la prima regione in Italia ad aver pubblicato una guida con tanto di grande mappa pieghevole e oltre mille indirizzi di posti che offrono i loro tesori. La guida si può scaricare gratuitamente da internet al sito www.emiliaromagnaturismo.it. Ogni Strada offre qualcosa di particolare. Si può andare a scuola di cucina a Piacenza per scoprire i segreti dei “pisarei e fasò”. Oppure cenare in uno dei bellissimi castelli del Ducato di Parma e Piacenza circondati da vigneti doc. Nel parmense, patria del Culatello si può entrare in punta di piedi in un salumificio o in un prosciuttificio, dopo aver indossato camice bianco e cappellino (li forniscono le aziende) e la sera assistere a un’opera lirica al Teatro Regio. Nel reggiano si percorrono le aspre terre di Matilde di Canossa, e si visitano gli antichi caselli dove si produce il Parmigiano Reggiano o anche particolari formaggi recuperati dalla tradizione antica. Nel modenese si abbinano i gioielli del romanico, alla visita alla Ferrari di Maranello e alle acetaie (a Spilamberto c’è il Museo del Balsamico) o alle aziende di lambruschi. Nel bolognese dopo aver camminato sotto i portici più lunghi del mondo, ci si ferma ad assaporare i famosi tortellini in brodo e il bollito tradizionale. Nell’imolese si può vivere un week end abbinando la terra dei motori e l’enogastromia ed andando a vedere per esempio come si fa la mortadella. Nel ferrarese ci sono pacchetti per andare a degustare le marmellate e le conserve di frutta e verdura, abbinati al famoso pane ferrarese e il giorno dopo vedersi la grande mostra a Palazzo dei Diamanti. Nel ravennate al tour dei mosaici più belli del mondo, dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità, si abbina l’escursione in aziende agricole modello dove assaggiare una gamma di  oli profumati e aromatici prodotto nelle colline. In tutta la Romagna la cultura del bere è la cultura dell’amicizia. E in Romagna si riescono ancora a trovare le piccole osterie e trattorie dove oltre a un buon vino, si può mangiare un piatto di passatelli in brodo, fatti come vuole la tradizione. Nel forlivese e nel cesenate l’itinerario offre tante tappe nei poetici borghi storici, Bertinoro, Predappio, Castrocaro dove la piadina è una tentazione irresistibile: sembra uguale, ma ognuno ha la sua ricetta segreta e quindi qualcosa di diverso. Nel riminese il tour dei castelli dei Malatesta si sposa con la degustazione, anche qui, di tante varietà di olio, e sulla costa del pesce azzurro cucinato con fantasia e soprattutto con amore.  
     
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