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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Aprile 2004
 
   
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  AL SOL DI VERONA OLIO DI OLIVA E VINO, UN MATRIMONIO SEMPRE VINCENTE  
   
  Verona, 5 aprile 2004 - Olio di oliva e non solo vino nella vetrina fieristica veronese. Accanto a Vinitaly, il 10° Sol – Salone internazionale dell’olio d’oliva vergine ed extravergine si conferma momento importante di incontro fra produttori, buyer provenienti da tutto il mondo e consumatori. Le difficoltà che il vino incontra sui mercati internazionali sembrano toccare meno il settore oleicolo, anche se resta indubbiamente il problema, evidenziato da diversi espositori, dell’apprezzamento dell’euro. Più incisivo sulle quantità esportate – secondo Fulvio Genovese dell’Unaprol, l’Unione nazionale tra le associazioni dei produttori olivicoli - il calo produttivo, registrato nell’ultima campagna, ma la crescita della qualità e la della cultura intorno a questo prodotto premiano gli olivicoltori italiani. “Noi rimarremo sempre di nicchia – sostengono diversi espositori, tra questi Giovanni Salvagno dell’omonimo frantoio –, non saremo mai come gli spagnoli, i greci o i tunisini, che vendono quantità”. “I consumatori esteri usano poco olio di oliva – fanno osservare altri -, ma quasi esclusivamente a crudo. Per questo i buyer di Australia, Usa, Germania, ma anche Russia o Giappone vengono a cercare un prodotto con caratteristiche qualitativamente definite”. “Sono proprio loro – sostiene Antonella Perla, titolare di una piccola azienda pugliese – a dimostrare più attenzione nei confronti di oli particolari quali possono essere i monovarietali”. In un contesto internazionale dove la produzione mondiale cresce tendenzialmente del 5% l’anno a fronte di un aumento dei consumi inferiore al 4%, mantenere la propria identità sembra essere anche per l’olio la carta vincente. Pure la Gdo dimostra interesse crescente per l’olio di oliva di qualità e al Sol la loro presenza si è fatta sentire, anche se più marcatamente negli stand delle aziende più grandi o degli oleifici. “Il prodotto medio è in crisi perché è cambiato il modo di acquistare e consumare”, sostiene Laura Turri, della Turri F.lli e presidentessa del Consorzio di tutela Garda Dop, riproponendo un concetto già emerso nell’ambito enologico: il consumatore compra sempre più spesso al supermercato, e alla comodità vuole abbinare la qualità dell’acquisto. “La qualità viene pagata – dice Gaspare Rocca del Co.r.ass.ol., il Consorzio regionale delle associazioni oliviole della Calabria - perché l’olio in linea di massima ha ancora un buon rapporto qualità-prezzo. Importante, però, è che questa sia identificata e percepita dal consumatore”. A chi si chiede se sia ancora giusto l’abbinamento Sol-vinitaly, gli espositori con più esperienza rispondono di sì. “Si può migliorare la collocazione, si deve fare più pubblicità alla manifestazione per richiamare anche il consumatore, ma l’olivicoltura ha intrapreso da troppo poco tempo una strada già percorsa negli ultimi 15 anni dal vino. Privandola del traino del Vinitaly non avrebbe ancora la forza di richiamare i buyer dal resto del mondo”.  
     
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