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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Aprile 2004
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PRODI APPOGGIA IL COMMISSARIO PER LISBONA E CHIEDE LUNGIMIRANZA POLITICA |
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Bruxelles, 5 aprile 2004 - Romano Prodi, Presidente della Commissione Europea, ha dato sostegno implicito allinvito espresso da diversi Stati Membri alla nomina di un Commissario che supervisioni le riforme necessarie per raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Presentando i risultati del Consiglio Europeo al Parlamento Europeo il 31 marzo, Prodi ha sostenuto che "al processo di Lisbona manca un forte punto di autorità a livello comunitario, che è lunico modo per coordinare le azioni." Il Presidente della Commissione ha invitato inoltre i politici nazionali a pensare alle prossime elezioni: "Gli investimenti nelle risorse umane e nella conoscenza, che tutti riteniamo indispensabili, danno un ritorno in tempi molto lunghi. Le tendenze della politica privilegiano invece sempre di più le azioni che hanno un impatto visibile prima della fine di un ciclo elettorale, che è molto più breve." Ha lodato gli Stati Membri che hanno cercato di attuare le riforme per la loro "lungimiranza e il loro coraggio politico." Per raggiungere lobiettivo di Lisbona di fare dellEuropa leconomia più competitiva del mondo entro il 2010, è necessario adottare una serie di decisioni e attuare una serie di politiche. Una delle priorità è costituita dagli investimenti nella ricerca e sviluppo, "lo ripetiamo da anni," ha ricordato Prodi. "Tuttavia, trovarsi daccordo sulle cose da fare non basta: perché ci vogliono anche un impegno serio e gli strumenti per farle davvero." Prodi si è lamentato del fatto che "non si è riusciti a passare dalle parole ai fatti," ma ha espresso speranza sul futuro cambiamento della situazione. Vi sono segnali positivi, ha affermato, tra i quali levidente volontà politica di portare avanti lIniziativa di Crescita. Liniziativa comprende un elenco di "progetti quickstart" nel campo della ricerca e sviluppo, dei trasporti, dellenergia e delle tecnologie dellinformazione. Entro il prossimo anno, ha affermato Prodi, la Ue dovrà aver "chiuso il deficit" di trasposizione in legge nazionale delle direttive di Lisbona.
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