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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Aprile 2004
 
   
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  PER I VINI ALTO ADIGE, IL VINITALY CONFERMA IL SUCCESSO  
   
  Si chiude con un bilancio molto positivo il 38mo Vinitaly, il Salone Internazionale dei vini e dei distillati che ogni anno a Verona catalizza produttori, operatori ed enoappassionati italiani e internazionali per un appuntamento strategico sotto tutti i punti di vista. Oltre 4000 le aziende vitivinicole presenti in Fiera, affluenza record di visitatori, ricco il programma di iniziative offerte che hanno coinvolto il pubblico in degustazioni, eventi gastronomici, convegni e seminari. L’edizione 2004, tra le migliori degli ultimi anni, si è svolta in un momento difficile per il comparto vitivinicolo che ha registrato nel 2003 una flessione sia del consumo interno che delle esportazioni (-16,6% in volume). L’italia conferma la propria leadership ma deve fare i conti con una concorrenza agguerrita sia in ambito europeo che internazionale. Il settore vitivinicolo si presenta molto dinamico e legato alle scelte e tendenze del mercato, caratterizzato da una forte competizione destinata ad aumentare sempre di più e nella quale saranno determinanti il giusto rapporto qualità/prezzo e la qualità del prodotto. I Vini Alto Adige si sono presentati alla scadenza del Vinitaly forti di un 2003 vincente dal punto di vista dell’immagine e della commercializzazione e stilano in chiusura della Fiera un bilancio più che positivo. Affollatissima l’affluenza agli stand dei produttori altoatesini da parte dei compratori italiani e stranieri e degli amanti del vino di qualità attratti dalla fama di eccellenza dei bianchi e dei rossi, soprattutto autoctoni, vincitori di premi della critica specializzata e nelle maggiori competizioni, non ultimo il Concorso Enologico Internazionale del Vinitaly 2004 che ha assegnato la medaglia d’oro alla Cantina Produttori San Paolo e all’azienda Josef Neidermayr, rispettivamente con il Lagrein Dunkel Riserva Divinus 2000 e con l’Aureus passito 2002. Rispetto ad altre realtà italiane, i produttori dell’Alto Adige risentono in misura minore della crisi in atto nel comparto vino, potendo trarre frutto di una politica mirata alla qualità e al mantenimento di un ottimale rapporto qualità/prezzo e di una strategia commerciale che ha potuto contare su un’immagine dinamica, attenta al gusto del consumatore e alle tendenze in atto nel mercato e su una gamma di prodotti che marcano fortemente il territorio. Per i Vini Alto Adige la domanda è in continua espansione soprattutto sul mercato interno, forte al Nord ma in aumento anche al Centro-sud dove i produttori altoatesini stanno realizzando varie iniziative di promozione e marketing. Grande interesse per l’enologia altoatesina anche dall’estero, nonostante le difficoltà dovute alla recessione che invitano a un momento di riflessione generalizzata: al Vinitaly non sono mancati i buyers internazionali, soprattutto statunitensi, e il Prowein di quest’anno si è chiuso con un bilancio di ottimismo e di ripresa per il mercato tedesco che si conferma strategico per l’Alto Adige. Soddisfatti quindi i produttori altoatesini, che registrano vendite in aumento in Italia e un export in espansione. Per Andrea Carpi della Cantina Produttori Colterenzio, “il Vinitaly 2004 ha avuto un’affluenza di pubblico minore ma presenze più qualificate. I buyers degli Stati Uniti sono ricomparsi dopo la loro assenza dell’anno scorso e si respira un diffuso ottimismo nonostante le difficoltà del cambio dollaro/euro. Si sono fatti vivi compratori giapponesi e scandinavi e anche il mercato tedesco si profila in ripresa: per noi il Prowein 2004 si è rivelato il migliore degli ultimi 5 anni. Sul fronte interno non avvertiamo la crisi, anche se siamo consapevoli delle difficoltà del momento. Abbiamo lavorato bene in passato soprattutto per mantenere un ottimale rapporto qualità/prezzo e questo in condizioni come l’attuale risulta vincente. Stiamo raccogliendo i frutti di un’ottima strategia commerciale e il mercato italiano risponde benissimo: nel primo trimestre 2004 il nostro fatturato è aumentato del 47%”. Ottimo Vinitaly anche per Hans Terzer, celebre enologo della Cantina Produttori San Michele/appiano: “Grande affluenza di pubblico qualificato, consumatori attenti ed esigenti e molti compratori stranieri. Le nostre vendite si mantengono buone sia in Italia che all’estero grazie a una politica dei prezzi molto competitiva ed è nostra intenzione favorire le aspettative di crescita”. Confermando una tendenza in atto nel mercato, anche al Vinitaly compratori ed enoappassionati si sono dimostrati attratti soprattutto dai bianchi aromatici altoatesini – Sauvignon, Gewürztraminer e Müller Thurgau in testa – ma anche il Pinot bianco ha dimostrato di avere molte potenzialità e si sta affermando come un vino di grande prestigio. Interesse in ascesa per i rossi, che hanno qualche difficoltà in più per imporsi ma sui quali i produttori altoatesini stanno puntando molto, soprattutto il Lagrein e il Pinot nero e in parte la Schiava, un vino che ha subito negli ultimi tempi un notevole miglioramento qualitativo, può contare su un rapporto qualità/prezzo molto competitivo e si abbina ottimamente con le più svariate specialità gastronomiche regionali. Soddisfazione, bilanci positivi e vendite in aumento: i Vini Alto Adige viaggiano col vento in poppa a dispetto della crisi e possono guardare con ottimismo al futuro grazie alla coerenza e al rigore con cui hanno saputo operare sul piano della qualità.  
     
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