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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Aprile 2004
 
   
  Pagina1  
  LA RIVINCITA DEI MERCATINI SI TORNA A FAR LA SPESA PER STRADA. MA SONO QUASI DEI BAZAR COL 40% DEGLI STRANIERI ESPOSITORI: BEN RADICATI MAROCCHINI E I SENEGALESI. IN CITTÀ UNO SU DIECI È CINESE  
   
  Milano, 14 aprile 2004 - Si torna a fare la spesa al mercato, come una volta. Soprattutto per comprare abbigliamento e articoli per la casa. Ma come sono i mercati milanesi? Sempre più bazar da “Mille e una notte”. Tra le ditte individuali di ambulanti attivi in provincia di Milano gli stranieri hanno una quota del 21%. Mentre a Milano città sono quasi la metà (40%). Ben di più rispetto alla media italiana del 13,8%. Nella metropoli sono soprattutto marocchini (6,1%), cinesi (4%), senegalesi (3,5%). Mentre in città è il regno del sol levante: un ambulante su dieci è cinese. Ma ben radicati anche i marocchini, uno su 13 (7,7% di tutti), i senegalesi, uno su 14 (7%). Nel complesso sono 5.885 le attività di commercio ambulante operanti in provincia di Milano (il 45,3% di quelle attive in Lombardia e il 5,5% del totale nazionale). E crescono: +0,3% rispetto al Iv trimestre del 2002. Tempi buoni soprattutto per i venditori di articoli per la casa (+3,7%), di abbigliamento (+2,9%). Mentre diminuiscono le bancarelle di tessuti, per chi ancora cuce (-5,7%). Stabili scarpe (-0,7%) e alimentari (-0,7%). A Milano città sono 1.976 le imprese del commercio ambulante: sono in crescita dell’1,9% e rappresentano il 33,6% del totale provinciale, il 15,2% di quello lombardo e l’1,8% del totale italiano. Se crescono gli espositori, restano abbastanza stabili le manifestazioni di mercati ambulanti tra Milano e provincia: passano da 366 nel 2002 a 367 nel 2003, la maggior parte settimanali, ma molte anche mensili e stagionali, secondo la rilevazione annuale (calendario dei mercati ambulanti - Lombardia 2004, di Unioncamere e Regione Lombardia). Crescono soprattutto i mercati settimanali: passano da 250 a 281 (+12,4%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab.mim sui dati del registro delle imprese (quarto trimestre 2003) Il commercio ambulante in prov. Di Milano e a Milano città (val. Ass. E var. %)
Alimentari Tessuti Abbigliamento Scarpe Articoli casa Altri articoli Totale Quota ditte individuali ambulanti stranieri/tot
Milano città 471 34 558 98 57 758 1.976 39,8%
% / tot Mi città 23,8% 1,7% 28,2% 5,0% 2,9% 38,4% 100,0%
Milano Prov 1600 164 1.775 302 169 1875 5.885 20,8%
% / tot prov. Mi 27,2% 2,8% 30,2% 5,1% 2,9% 31,9% 100,0%
Var % 03-02
Alimentari Tessuti Abbigliamento Scarpe Articoli casa Altri articoli Totale
Milano città-0,6% -8,1% 8,6% -3,0% 5,6% -0,1% 1,9%
Milano Prov-0,7% -5,7% 2,9% -0,7% 3,7% -0,9% 0,3%
Fonte: Elaborazione Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab.mim su dati Registro Imprese – Dati relativi al Iv trim. 2003 In provincia di Milano. Sono 5.885 le attività di commercio ambulante presenti in provincia di Milano (il 45,3% di quelle attive in Lombardia e il 5,5% del totale nazionale): 16 imprese in più rispetto al Iv trimestre del 2002 (+0,3%). Di queste, il 30,2% (1.775 attività) vende prodotti di abbigliamento, il 27,2% alimentari (1.600), il 5,1% calzature e pelletteria (302), il 2,9% articoli per la casa (169) e il 2,8% tessuti (164). Rispetto all’ultimo trimestre del 2002, crescono soprattutto i venditori di articoli per la casa (+3,7%), seguiti dall’abbigliamento (+2,9%), mentre diminuiscono le bancarelle di tessuti (-5,7%), quelle di scarpe (-0,7%) e gli alimentari (-0,7%). A Milano città. Sono 1.976 le imprese del commercio ambulante e rappresentano il 33,6% del totale provinciale, il 15,2% di quello lombardo e l’1,8% del totale italiano. E crescono dell’1,9% in un anno: da tra fine 2002 e fine 2003 ne sono nate 37. Di queste, il 28,2% vende prodotti di abbigliamento (558 attività), il 23,8% alimentari (471), il 5% scarpe e pelletteria (98), il 2,9% articoli per la casa (57) e l’1,7% tessuti (34). Fra i settori, nell’ultimo anno crescono soprattutto l’abbigliamento (+8,6%) e gli articoli da casa (+5,6%) e diminuiscono le bancarelle di tessuti (-8,1%), quelle di scarpe (-3%) e gli alimentari (-0,6%).
 
     
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