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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Aprile 2004
 
   
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  DECRETO URBANI: MOTTA, PRESIDENTE DEGLI EDITORI ITALIANI (AIE) : “IL DECRETO ANTIPIRATERIA RISCHIA DI DIVENTARE IL “DECRETO PER LA PIRATERIA”. NE PRENDIAMO ATTO E SIAMO PRONTI A TUTELARE IL DIRITTO D’AUTORE NELLE SEDI PIÙ OPPORTUNE, ANCHE INTERNAZIONALI”  
   
  Milano, 15 aprile 2004 - “Siamo fortemente preoccupati per quanto previsto nell’articolo 1 del “decreto salvacinema” e per le ipotesi di modifica emerse in Commissione Cultura della Camera. Stupisce e sconcerta ancora di più però che un ministro della Cultura dichiari che ci sarà “massima comprensione” per chi scambia via internet file piratati “a scopo individuale”, in particolare per i giovani. E che il ministro Gasparri vada in questa stessa direzione, con le sue dichiarazioni di poco fa”. Ritorna ad attaccare il cosiddetto decreto Urbani, il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Federico Motta. E contesta in particolare che “le proposte di emendamento avanzate in merito alla necessità di “liberalizzare” lo scambio di file via internet tra privati (attraverso l’eliminazione delle sanzioni, già previste nel testo originale del decreto e dall’attuale legge sul diritto d’autore) aprano la strada e persino incentivino un aumento incontrollato e selvaggio del livello, già altissimo, della pirateria su internet”. “Non solo - continua Motta –. Se le cose proseguiranno in questa direzione, e sembra che sia così sulla base delle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro Urbani e questa mattina dal ministro Gasparri, il decreto antipirateria rischia di diventare il “decreto per la pirateria”. In questo modo gli oltre 800milioni di file illegali - che interessano non solo le opere letterarie, ma anche quelle della musica, del software e delle banche dati – verranno “legalizzati”. Saremmo l’unico paese in Europa che, in dispregio della normativa comunitaria e internazionale vigente, autorizza una pratica illecita di questo tipo. Sconcerta, lo ripeto, la visione del diritto d’autore – immotivatamente indulgente verso comportamenti illeciti - che il Governo dimostra d’avere. Ne prendiamo atto e ci riserviamo di fare ricorso nelle sedi più opportune per tutelare i nostri diritti, anche in ambito internazionale se sarà necessario”.  
     
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