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Notiziario Marketpress di Sabato 17 Aprile 2004
 
   
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  TRENTINO / A CAVALESE L’ARTE CHE FA PENSARE. LE OPERE INCONSUETE DELL’ARTISTA TEDESCA JANINE VON THÜNGEN SI SNODANO FRA EVENTI DI SCOTTANTE ATTUALITÀ E RICERCA DELL’IDENTITÀ FEMMINILE  
   
  Fotografie, costruzioni multimateriali e installazioni di luci e immagini si intrecciano nell’opera di Janine von Thüngen esposta a Cavalese fino al 18 aprile. La giovane artista tedesco-argentina, che vive in Italia, propone al visitatore emozioni inconsuete. La sua ricerca, all’interno del panorama dell’arte moderna, si muove fra argomenti concettuali di scottante attualità e la re-interpretazione senza tempo dell’identità femminile. Non è la prima volta che le opere della Thüngen approdano in Italia: in occasione del convegno “Donnemondo” (Università Roma Tre, 8 marzo 2002) venne esposta “Missing”, dedicata alle donne afgane e ai tragici fatti dell’11 settembre; l’anno scorso l’artista partecipò alla mostra di ceramiche e maioliche presso la Fortezza Spagnola di Grosseto e in seguito, presso la Galleria 2RC di Roma, collocò alcune installazioni sonore sul tema dell’acqua. Protagonista assoluta della mostra di Cavalese è invece l’opera “Cavalese 3/2/1998 Installation”, realizzata in vetro, carta di riso, acciaio e cemento, e dedicata alle vittime della sciagura del Cermìs. All’arte viene affidato il compito di tenere vivo il ricordo di quel 3 febbraio 1998, quando i cavi d’acciaio della funivia vennero tranciati da un aereo militare americano. Alla dimensione commemorativa si affianca quella mitologica, con l’esposizione di opere che propongono una lettura contemporanea di uno dei miti più conosciuti sull’origine dell’identità culturale europea, quello di “Europa”. Si tratta di sette fotografie che ritraggono altrettante donne di diversi stati europei (Belgio, Bulgaria, Francia, Italia, Inghilterra, Germania e Spagna) che hanno lo scopo di rievocare la loro matrice e madre comuni: la principessa fenicia “Europa”. Allo stesso modo la Thüngen dedica a “Lilith” – figura di donna biblica e mitologica che rappresenta tradizionalmente il demoniaco della donna - alcuni lightbox e trittici tridimensionali su cui si sovrappongono immagini fotografiche che perdono progressivamente definizione, fino a diventare espressioni surrealiste. Di questo personaggio l’artista fa una figura androgina, al di là del maschile e femminile, capace di trasformare i suoi connotati. La mostra, visitabile tutti i pomeriggi escluso il lunedì, è presso il Centro Arte Contemporanea.Info: 0462 235416  
     
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