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Notiziario Marketpress di Sabato 17 Aprile 2004
 
   
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  RISCOPRIRE LA NATURA NEI PARCHI DELL’EMILIA ROMAGNA  
   
  Con due parchi nazionali, 14 parchi regionali, 11 riserve naturali, l’Emilia Romagna è una delle regioni più verdi e più attrezzate d’Italia. L’aspetto più attraente dell’appennino emiliano romagnolo è che qui, oltre alle strutture e i servizi che permettono di vivere un soggiorno tranquillo, troviamo anche la cordialità e la simpatia tipica di questa regione, che ha un’anima tutta naturale. Da qualche anno i parchi dell’Emilia Romagna si sono specializzati nelle vacanze avventura e nelle vacanze attive. Questo vuol dire che si può partecipare a safari all’alba in fuoristrada, accompagnati da personale qualificato. Nel Parco del Gigante, nel reggiano si possono sperimentare uscite notturne sulle tracce del lupo (si chiama wolf howling). Oppure ci si può trasformare in un pellegrino medioevale e percorrere l’antica via del sale su un crinale a 2000 metri. Altrimenti, nel riminese, alla Riserva di Onferno si può vedere una famiglia di 4.000 pipistrelli. E poi escursioni in mountain bike, il parapendio, trekking d’alta quota e discese in canoa o gommone. Dopo tanta attività a soddisfare il palato ci pensano i percorsi enogastronomici (12 Strade dei Vini e dei Sapori) dove si trovano le specialità regionali riconosciute col marchio Dop come il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Salame, Coppa e Pancetta piacentini, Culatello di Zibello, Fungo Porcino di Borgotaro, Aceto Balsamico Tradizionale e tante altre prelibatezze locali. E adesso andiamo a scoprire l’Appennino dell’Emilia Romagna. Trovare scheletri di pesci e conchiglie marine in alta quota sembra impensabile. Eppure nella Riserva naturale Geologica del Piacenziano, in pieno appennino piacentino i numerosissimi fossili marini si possono vedere a occhio nudo. In quest’area di interesse paleontologico, fra rupi, voragini e calanchi, cinque milioni di anni fa scorreva impetuoso il mare, il grande Golfo Padano. Per le escursioni si parte da Castell’Arquato, bellissimo borgo medioevale e sede dell’interessante Museo Geologico che contiene resti di cetacei. Fra le passeggiate più spettacolari quelle nel territorio di Vernasca e in Val Chiavenna. Nel Parco Regionale dei Cento Laghi, nell’Appennino parmense, si può vivere un giorno da pellegrino medioevale fra i boschi montani e gli stupendi specchi d’acqua a 2000 metri. L’itinerario lungo l’antica via del sale è quella che percorrevano i viandanti che trasportavano le merci tra la Toscana e l’Emilia. Si cammina sul crinale dai 1400 ai 1800 metri, su antiche mulattiere. Sul percorso si incontrano maestà (immagini votive) scolpine nel sasso che indicavano il cammino. In questa zona è facile incontrare l’aquila reale, il rapace più grande del nostro paese. Per scoprire questo animale misterioso organizzano anche un’escursione che parte all’alba con una guida del parco. Un’altra interessante passeggiata naturalistica è il giro nel bosco che dura mezza giornata con partenza dal comune di Monchio delle Corti e tocca tre antichi borghi: Pianadetto, Valditacca e Trefiumi. Per chi ha voglia di forti emozioni c’è il wolf-howling, uscite notturne guidate nel cuore del Parco Nazionale del Gigante in provincia di Reggio Emilia sulle tracce del lupo. Percorsi suggestivi ben segnalati si trovano nei parchi del modenese, dal Parco del Frignano a quello dei Sassi di Roccamalatina (dove hanno casa i giromondi Syusy Blady e Patrizio Riversi), dalla Riserva naturale Orientata delle casse di espansione del Secchia a quella delle Salse di Nirano e a quella Orientata di Sassoguidano.  Escurisoni-avventure anche nel Parco del Corno alle Scale nel bolognese. Si parte in fuoristrada con una guida per entrare nei posti più segreti e inaccessibili del parco, per esempio fino al Lago Scaffaiolo a 2000 metri. Nella foresta è possibile avvistare caprioli, cervi, cinghiali, volpi e tassi. La sera poi c’è la cena tipica in un rifugio dove si passa la notte in sacco a pelo. Nel grande Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che si estende fra Romagna e Toscana, c’è un nuovo percorso a Campigna sul Viale del Granduca che aiuta a stimolare i sensi. Tronchi, cortecce, suoni, rocce sono tanti piccoli indizi per esplorare in maniera diversa la foresta. Lungo le dieci postazioni i visitatori sono invitati a chiudere gli occhi. Per almeno cinque minuti bisogna toccare e ascoltare le proprie sensazione. Il percorso è stato pensato anche per i portatori di handicap. I pannelli, le altezze, i corrimani, gli elementi da raggiungere sono tutti ad altezze accessibili. Anche per i bambini. Ma il Parco delle Foreste Casentinesi è anche un luogo magico e fantastico perché è abitato da una comunità di gnomi. Da Bagno di Romagna, infatti, parte il sentiero degli gnomi, dove s’incontrano piccoli segnali della loro presenza: una casetta, una piccola statua. Nel grande Parco del Delta del Po, una spettacolare area incontaminata, si può praticare birdwatching ed escursioni fra le valli di acqua salmastra. Nella zona delle Oasi di Campotto e della Mesola, nel ferrarese, i bambini possono visitare una fattoria con animali, l’orto e il frutteto per imparare a distinguere le varie piante. Nell’entroterra riminese, nella Riserva Naturale di Onferno, 123 ettari nell’Appennino Romagnolo, c’è una delle più importanti colonie italiane di pipistrelli. Una guida accompagna i visitatori per un tratto di bosco fino all’ingresso della grotta sotterranea e poi con caschi e torce forniti dal Centro visite, si scende per incontrare i 4.000 esemplari di sei specie diverse.Infolink: www.emiliaromagnaturismo.it  
     
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