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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Aprile 2004
 
   
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  L’ANTITRUST AVVIA UN PROCEDIMENTO CONTRO POSTE ITALIANE DOPO LA DENUNCIA DEL CODACONS CONTESTATO L’ACCORDO CON IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA PER LA NOTIFICA DEGLI ATTI GIUDIZIARI  
   
  Roma, 21 aprile 2004 - L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento contro Poste Italiane in merito all’accordo stipulato dall’ente con il Ministero della Giustizia. Il provvedimento nasce a seguito dei un esposto del Codacons che aveva contestato tale accordo in base al quale la notifica degli atti giudiziari è stata assegnata non più al personale preposto a tale attività bensì ai portalettere di Poste Italiane. L’associazione, in un esposto inviato, tra gli altri, anche alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma, contestava il fatto che il servizio proposto da Poste Italiane prevedesse anche la conservazione ed archiviazione definita “temporanea” degli avvisi di ricevimento cartacei presso il Centro Servizi di Posta Italiane. ”Per la fornitura di tale servizio – si legge nell’esposto del Codacons - verrebbe riconosciuto a Poste Italiane spa il seguente corrispettivo: € 10,69 per ogni notificazione richiesta oltre ad un 15% aggiuntivo che tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero pagare alle Poste su tutte le spese per invii postali; tale importo pari a € 10,69 è notevolmente superiore alle attuali tariffe di notifica che variano da 0,33 a 1,22 euro comportando un notevole aggravio per i contribuenti italiani”. “Il costo dell’intera operazione – affermava ancora l’associazione - si aggira intorno ai 70 milioni di euro all’anno, denaro pubblico sottratto all’erario statale e ad altre destinazioni più proficue per l’intero sistema giudiziario… basti pensare allo stato delle carceri o dei Tribunali che operano senza sufficiente personale o materiale a disposizione, con un aumento ingiustificato, inoltre,dei costi che andrà ancora una volta a pesare sui contribuenti italiani già sufficientemente tartassati”. L’antitrust ha deciso di vederci chiaro su questa vicenda ed ha avviato un procedimento per accertare i dubbi sollevati dal Codacons.  
     
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