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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Aprile 2004
 
   
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  GLI EXTRA VERGINE MIGLIORI DEL MONDO PREMIATI IL 6 MAGGIO A CIBUS IL “LEONE D’ORO DEI MASTRI OLEARI” SARA’ ASSEGNATO DAL… COMPUTER  
   
  Parma, 21 aprile 2004 - Il Concorso Internazionale "Leone d'Oro dei Mastri Oleari" patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il massimo premio internazionale che dal 1987 viene assegnato ai migliori oli extra vergini d'oliva del mondo, è giunto quest'anno alla sua Xiii edizione. Già da tre anni è abbinato a Cibus, il marchio delle Fiere di Parma sinonimo dei più prestigiosi eventi internazionali del settore agroalimentare. Il premio del 2002 è stato assegnato a Cibus di Parma, mentre quello del 2003 - a Bari, nell’ambito di Cibus Mediterraneo, rassegna organizzata da Fiere di Parma - alla fiera del Levante. Il “Leone d’Oro 2004” sarà assegnato il 6 maggio, la giornata dell'inaugurazione di Cibus, nella Sala dei 100. “La decisione di alternare come sedi del concorso le città di Parma e di Bari”, afferma Flavio Zaramella, presidente della Corporazione dei Mastri Oleari, “corrisponde, oltre che dall'esigenza di corrispondere coerentemente all'accresciuta rilevanza internazionale del premio, per realizzare anche un più stretto collegamento con le realtà territoriali italiane e mediterranee impegnate nella produzione e commercializzazione olivicola”. Al Concorso partecipano aziende di tutto il mondo con oli dell’ultima raccolta 2003-2004. Quest’anno sono arrivati alcune centinaia campioni, tra i quali circa il 30% dall’estero, mentre l’Italia è rappresentata da tutte le regioni. A sorpresa, tra le partecipazioni estere i campioni più numerosi arrivano dall'Australia, che da alcuni anni si affaccia con successo sul mercato di questo prodotto, storicamente Mediterraneo, e dopo, nell'ordine, quelli di Spagna, Cile, Nuova Zelanda e Turchia, come testimonianza della crescente internazionalizzazione della produzione oleicola. “L’eccezionale partecipazione degli oli australiani (il 40% del totale dei campioni esteri), - sostiene Zaramella, - conferma la crescita quantitativa e qualitativa dei produttori locali e la loro volontà di ottenere prestigiosi riconoscimenti di valore a livello internazionale, come il “Leone d'Oro”, per facilitare la conquista dei mercati americano e giapponese (che si stanno sempre più aprendo all'uso dell'olio di oliva) facendo, ovviamente, concorrenza ai tradizionali produttori mediterranei, italiani in testa”. Per quanto riguarda invece la rappresentanza italiana, si verifica un dato interessante, a differenza della tendenza che si era delineata nelle ultime edizioni che hanno visto protagonisti gli olivicultori siciliani, quest’anno escono alla ribalta le aree che prima non erano considerate vocate. Già dalla prima selezione dei campioni, la giuria ha notato un innalzamento del livello qualitativo, rispetto alle edizioni precedenti del Premio. Gli oli che partecipano al concorso sono suddivisi in tre categorie: con fruttato delicato, medio e intenso. L'edizione di quest'anno registra una netta prevalenza numerica di quelli delicati. “Il fenomeno è dovuto principalmente alle condizioni climatiche dell'anno scorso, particolarmente siccitoso”, spiega Flavio Zaramella, "ma anche alle esigenze del mercato che chiede sempre più un prodotto meno astringente e aspro". Ai vincitori di ciascuna delle tre categorie verrà assegnato il trofeo "Leone d'Oro dei Mastri Oleari" che riproduce graficamente il leone rampante del rinascimentale sodalizio che regolava "l'arte degli oliandoli" e, agli altri migliori classificati, verrà rilasciato un "Diploma di Gran Menzione". L'importante caratteristica del concorso “Leone d’Oro”, introdotta fin dall'edizione 2002, che lo distingue da tutti gli altri concorsi, è il metodo di giudizio computerizzato conforme alle norme del Consiglio Oleicolo Internazionale. Questo metodo permette di escludere al massimo il fattore soggettivo del giudizio e di raggiungere la maggiore trasparenza. I campioni pervenuti al concorso vengono anonimizzati con un sistema di doppio codice di riconoscimento, la cui chiave è in possesso di un legale incaricato. La Giuria, composta da panel leaders internazionali, fra cui rappresentanti dell’Australia e della Svizzera, effettua l'analisi sensoriale dei campioni senza emettere un voto (che potrebbe in qualche modo essere soggettivo) ma compilando una scheda con le caratteristiche del profilo dell’olio che viene immessa nel computer. I campioni da assaggiare sono randomizzati: nella stessa sessione non viene sottoposto lo stesso campione a tutti i giudici, in modo da evitare possibile influenza del parere individuale sugli altri. "In questo modo nessuno dei giurati", sottolinea il direttore tecnico del premio Andrea Giomo, consulente del Consiglio Oleicolo Internazionale, "può dire in anticipo chi vincerà il concorso. Dopo che tutti i dati sono elaborati dal computer viene fuori il profilo del prodotto più armonico nelle sue caratteristiche essenziali. Proprio questo sarà il vincitore nella sua categoria". Quest’anno poi, è stata introdotta un’altra importante novità: anche la suddivisione iniziale degli oli in categorie (delicati, medi ed intensi) avviene nel modo totalmente oggettivo, in quanto viene effettuata dal computer in base all’algoritmo appositamente studiato. In questo modo si esclude al massimo il fattore soggettivo del giudizio ed evenuale “sbilanciamento” numerico tra le tre categorie. I campioni che meritano un Diploma di Gran Menzione sono quelli che hanno raggiunto il punteggio (definito Indice di Valutazione Globale) superiore al 85° percentile di ogni categoria. La premiazione dei vincitori si svolgerà il 6 maggio alla Sala dei 100 del Quartiere Fieristico di Parma alle ore 16.30, con la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giovanni Alemanno.  
     
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