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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Aprile 2004
 
   
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  PALAZZO GIURECONSULTI SVELA I SUOI SEGRETI AI MILANESI  
   
  Milano, 22 aprile 2004 – Soffitti, scale, sale e interni vari ma anche esterni della facciata e del porticato: una decina di piantine e documenti originali sulla costruzione e ristrutturazione di Palazzo Giureconsulti, sede congressuale della Camera di commercio di Milano. Datati tutti fine anni 1800, sono realizzati a colori, ad inchiostro e china, ma anche ad acquerello o semplicemente a matita. Progetti di Giovanni Battista Borsani, Pietro Muraglia, Francesco Pugno ed altri architetti del tempo, essi rappresentano una fonte preziosa per studiosi e appassionati. L’esposizione fa da cornice alla presentazione del volume “Censimento delle fonti. Gli archivi di architettura in Lombardia” curato dal Comune di Milano, Direzione Generale Cultura – Settore Musei: Centro di Alti Studi sulla Arti Visive (Casva), che si è tenuta il 20 aprile a Palazzo Affari ai Giureconsulti, via Mercanti 2, alla Camera di commercio di Milano. “Gli imprenditori passano, ma la cultura economica resta – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano -. Ed una istituzione come la Camera di Commercio ha il compito di promuovere, insieme al mondo associazionistico ed imprenditoriale, il recupero di un patrimonio che le imprese rischiano di trascurare o addirittura eliminare, rendendolo accessibile a tutti i cittadini . E la Camera di Commercio di Milano, con un archivio storico che conserva circa 30.000 documenti (dal 1299 al 1920) è un punto di riferimento istituzionale per il recupero e la valorizzazione della memoria storica dell’economia milanese, che è una parte importante della storia locale”. Elenco disegni esposti. 1) Due copie colorate a inchiostro, del 1837, della pianta della Sala delle sedute e del nuovo soffitto. 2) Una pianta colorata a inchiostro del progetto di elevazione per il bagno pubblico, 1850. Due copie a matita, inchiostro e acquarello delle piante di alcuni luoghi della Piazza dei Mercanti, 1818. 3) Una piantina a inchiostro di Piazza Duomo e Piazza Mercanti, sede della Camera e del Tribunale Mercantile. 4) Due progetti per la chiusura esterna del Portico della Ragione, sottostante l’Archivio notarile, 1849. 5) Due piantine della Borsa risalenti al 1816, disegnate e ornate in diversi colori a inchiostro e acquarello, rappresentanti la Borsa di Milano ideata nel Portico detto dei Mercanti. 6) Due disegni a matita e inchiostro su alcuni particolari di progetto di un caffè vicino alla piazza e al portico. 7) Un piccolo disegno a acquarello della Piazza Mercanti e del Portico della Ragione. 8) 3 disegni delle vetrate del portico sottoposto all’Archivio notarile, del 1857. 9) Una piantina su lucido a matita della Piazza Mercanti e del Portico della Ragione. 10) Un prospetto ‘verso tramontana’ dell’edificio erariale ad uso Archivio Notarile e pianta del Portico sottostante, 1857. 11) Una tavola a inchiostro e matita, del 1855, sulla Piazza Mercanti e sul Portico. 12) Un disegno del fabbricato in elevazione dipinta in Piazza dei Tribunali Canonici (Arch.), del 1809. 13) Due disegni su carta velina a inchiostro e acquarello sulla Piazza e sul Portico. L'archivio storico. Nell'archivio si trovano documenti che vanno dal 1299 al 1960, disegni architettonici di palazzi milanesi, autorizzazioni mercantili, richieste di lasciapassare, contratti, sentenze che davano ragione all'uno o all'altro mercante, tra cui spiccano il decreto che riconosce il marchio della Camera di Commercio negli anni del Fascismo a firma di Mussolini e la lettera che ricorda la ribellione delle piscinine, orfane sfruttate dai loro insegnanti, primo esempio di emancipazione femminile. Una collezione importante è quella costituita dai marchi di fabbrica e dai diplomi di benemerenza di inizio secolo. L'obbligo di depositare presso la Camera di Commercio i loghi aziendali, spesso fabbricati a mano, riprodotti sulle confezioni, ha permesso di salvare testimonianze di cultura materiale, di costume e di vita quotidiana. L'ultima recente acquisizione è l'archivio storico della Banca Privata Italiana, con seimila fascicoli, tra cui le relazioni compilate da Giorgio Ambrosoli che diedero il via all’inchiesta sulla bancarotta dell’istituto guidato da Sindona. Palazzo Affari ai Giureconsulti. La sede congressuale della Camera di commercio, un palazzo nel cuore di Milano costruito nel 1562, uno degli elementi fondamentali della Piazza dei Mercanti, centro della Milano medievale e cuore delle attività economiche e sociali di quei tempi. Un edificio che ha fatto storia coi giuristi medioevali, i giureconsulti. E che oggi continua ad essere il punto di riferimento della comunità degli affari nazionale e internazionale. Grazie alle oltre 60 visite annuali di delegazioni estere, tra cui numerosi incontri con capi di Stato, ministri, ambasciatori, centinaia di conferenze, dibattiti, presentazioni, mostre aperte al pubblico, ma anche concerti ed eventi culturali. Il palazzo, in piazza Mercanti 2, nei pressi del Duomo di Milano, è oggi raggiungibile in internet sul sito www.Palazzoaffari.it. Storia Del Palazzo Dei Giureconsulti E Della Piazza Dei Mercanti Il Palazzo dei Giureconsulti, costruito nel 1562, è uno degli elementi fondamentali della Piazza dei Mercanti, centro topografico della Milano medievale e cuore delle attività economiche e sociali di quei tempi. Per quasi sei secoli, dall'inizio del Duecento alla fine del Settecento, questa piazza è stata lo scenario della vita cittadina e del susseguirsi delle vicende che hanno segnato la storia della città. Storia della piazza dei Mercanti. La costruzione della piazza fu decisa nel 1228, quando il Consiglio Generale del Comune decretò l'istituzione di un nuovo Broletto, centro di scambi commerciali e sede di uffici amministrativi. Già nei secoli precedenti, la zona era parte integrante del centro cittadino; ne sono prova evidente i resti tardo romani di un lastricato stradale e di due pozzi perdenti. La stessa torre civica attorno alla quale si è sviluppata la costruzione del Palazzo, è probabilmente il rifacimento di una struttura precedente. La configurazione della piazza si sviluppò tra la fine del Duecento e la metà del Cinquecento, completando il quadrilatero di edifici sorti attorno al Palazzo della Ragione, ultimato nel 1233. Sul lato esposto a nord vi era la torre civica, eretta da Napo Torriani nel 1272. Tutto intorno, prima della costruzione del Palazzo dei Giureconsulti, vi erano il Palazzo dei Notai, il Tribunale della Provvisione (sede di uffici amministrativi), gli uffici dei magistrati dei dazi, delle strade e delle vettovaglie. Le botteghe di mercanti e i magazzini comunali del sale completavano la cortina degli edifici situati su quel versante. Il lato meridionale della piazza era invece costituito dalla Chiesa di San Michele al Gallo, dalle Scuole del Broletto (divenute nel 1644 Scuole Palatine, dopo la costruzione del nuovo edificio progettato da Carlo Buzzi), dal Palazzo degli Osii, abitato da alcuni ufficiali del Comune sin dal 1229, e dal Portico della Ferrata. A oriente vi erano il Palazzo del Podestà e le carceri; a occidente la Camera dei Mercanti e la prosecuzione del Tribunale della Provvisione. La stratificazione nel tempo di tutti questi edifici portò a una notevole difformità di stili. Nel 1645 fu proposto di dare al complesso un aspetto architettonico uniforme, ispirandosi al modello del Palazzo dei Giureconsulti. Il progetto trovò una parziale realizzazione soltanto nella facciata delle Scuole Palatine. La decadenza della piazza ebbe inizio con la metà del Settecento, quando le Scuole Palatine furono trasferite a Brera e il Tribunale della Provvisione si spostò nel Broletto dei Farinari. L'arrivo delle truppe napoleoniche e l'entrata in vigore della Costituzione Repubblicana, frutto della Rivoluzione Francese, completarono lo svuotamento della piazza con la soppressione del Collegio dei Dottori e di tutte le organizzazioni professionali e artigianali. Il ruolo della Piazza dei Mercanti, andò progressivamente scemando fino a perdere addirittura la propria identità architettonica a partire dal 1860, quando la Giunta comunale indisse un concorso di idee per sistemare il centro cittadino. Fu l'inizio di una serie di opere e di interventi urbanistico-architettonici che portarono alla realizzazione del "progetto Mengono" per la Piazza del Duomo. Nel 1865 fu posata la prima pietra della Galleria e dei portici settentrionali. Tra il 1872 e il 1876 fu realizzata l'apertura della Piazza dei Mercanti verso il Duomo, troncando una parte del Palazzo dei Giureconsulti e nel 1887 fu abbattuto il Tribunale della Provvisione permettendo la realizzazione di un passaggio più ampio tra la Piazza e via santa Margherita. Papa Pio Iv e il Collegio dei Nobili Dottori. Il Palazzo dei Giureconsulti fu voluto e finanziato da Giovanni Angelo Medici, nobile di origini milanesi salito al soglio pontificio con il nome di Papa Pio Iv. L'edificio era destinato ad accogliere il Collegio dei Nobili Dottori. Era la scuola da cui uscivano gli amministratori pubblici dello stato: senatori, giudici, regi luogotenenti, capitani di giustizia. Per accedervi era necessario provare la nascita milanese e una nobiltà di oltre centoventi anni. Il progetto fu ideato dall'architetto Vincenzo Seregnini e la costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1562 per completarsi nel 1654 in una struttura che avvolgeva l'antica torre civica edificata nel 1272. Oltre al Seregnini intervenirono nella realizzazione dell'edificio: Galeazzo Alessi, Giuseppe Meda, Alessandro Bisnati, Carlo Buzzi. Il Palazzo dei Giureconsulti era dotato di sale in cui i Dottori in Legge svolgevano le cerimonie e tenevano i ricevimenti. Dietro la torre civica era stata ricavata una piccola chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista (proprio in onore di Giovanni Angelo Medici) e all'Arcangelo Michele. La storia più recente del Palazzo. La storia successiva del Palazzo dei Giureconsulti si intersecò con l’evoluzione nel tempo dell’ordinamento giuridico: dall’abolizione del Collegio (1797), fino alla istituzione del Tribunale di Revisione e della Corte di Appello nel 1801. Nel 1809, durante il periodo napoleonico, la Camera di Commercio acquistò una parte dell’edificio per installarvi la Borsa; nel 1823 la Cassa di Risparmio vi ospitò parte dei suoi uffici, mentre altre attività si aggiunsero e si alternarono nel corso del secolo. Mutamenti sostanziali fecero seguito alle già ricordate sistemazioni stradali dell’area, tra cui l’apertura di via Mercanti, di via Carlo Alberto e la sistemazione della nuova piazza del Duomo. Nel 1911 la Camera di Commercio acquisì l’intero Palazzo e lo adattò a propria sede. Nel 1957 gli uffici della Camera di Commercio si spostarono in via Meravigli 9-11, mentre nel 1985 l’architetto Gianni Mezzanotte iniziò i lavori di restauro al palazzo che oggi è una prestigiosa struttura polifuzionale, adibita a spazio per conferenze, mostre e convegni.  
     
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