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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Aprile 2004
 
   
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  ESPERTO DI BIOTECNOLOGIA PUNTA L'ATTENZIONE SUI RISCHI DI UNA MANCATA ADOZIONE DELLA MODIFICAZIONE GENETICA NELLA UE  
   
  Bruxelles, 23 aprile 2004 - Il Dott. Clive James, presidente dell'Isaaa (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) e importante sostenitore delle biotecnologie per l'agricoltura per i paesi in via di sviluppo, ha illustrato a Bruxelles il 20 aprile il proprio parere sullo stato globale attuale e sulle prospettive future delle colture geneticamente modificate (Gm). Parlando ai giornalisti, ha iniziato a delineare la sfida che il settore agricolo si trova ad affrontare. Secondo il Dott. James, le stime dimostrano che la produzione alimentare globale dovrà essere raddoppiata entro il 2050 per soddisfare il fabbisogno di una popolazione mondiale prevista in nove miliardi di persone. Inoltre, ha aggiunto, questo raddoppiamento della produzione dovrà essere ottenuto utilizzando la stessa quantità di terreno attualmente disponibile, dato che la superficie di terreno coltivabile pro capite nel 2050 sarà scesa a 0,15 ha, dalla cifra odierna di 0,25 ha. "Non esiste un unico approccio in grado di fornire la soluzione", ha affermato il Dott. James. "Il tradizionale miglioramento delle colture da solo non raddoppierà la produzione alimentare entro il 2050, così come la biotecnologia non rappresenta una panacea - la modificazione genetica non è la "pallottola d'argento" in grado di risolvere tutti i problemi." Tuttavia, il Dott. James ha espresso la ferma convinzione che qualsiasi strategia di successo per soddisfare la crescente domanda globale di cibo dovrebbe avvalersi di approcci multipli, integrando colture tradizionali e Gm al fine di ottimizzare la produttività. La sfida, secondo il suo punto di vista, sta nel modo in cui accogliere le diverse opinioni sulla tecnologia Gm all'interno di una strategia globale, soprattutto considerato l'atteggiamento di scetticismo condiviso da molti in Europa. Il Dott. James ha ammesso che i timori in merito alle colture Gm, quali la sicurezza degli alimenti, il loro impatto ambientale e la questione di chi sia il proprietario della tecnologia, costituiscono al momento un ostacolo alla loro accettazione in Europa, ma ha sostenuto che queste tematiche rappresentano solo un lato della questione. "Ciò che molte persone in Europa devono chiedersi è "quali sono i rischi di una mancata adozione della modificazione genetica?", ha sottolineato il Dott. James. Ha citato ad esempio la fuga di talenti scientifici dall'Europa verso altre parti del mondo, che impedisce all'Europa di essere all'avanguardia della tecnologia. Il Dott. James ha descritto lo stato attuale della biotecnologia come la punta dell'iceberg, aggiungendo: "Ciò di cui la gente deve rendersi conto è che se l'Europa sceglie di rifiutare la tecnologia della modificazione genetica, volterà le spalle a tutto l'iceberg, non solo alla punta." Tuttavia, il Dott. James ha espresso ottimismo riguardo alle prospettive future per la tecnologia Gm in Europa, affermando che preferisce considerare la regione come "un bicchiere mezzo pieno, non mezzo vuoto. "I nuovi requisiti di etichettatura e rintracciabilità posti dalla Ue, entrati in vigore il 18 aprile, apriranno nuovi sviluppi in Europa e condurranno alla ridefinizione delle approvazione di prodotti Gm, egli si augura. L'introduzione di misure di coesistenza pratica dovrebbe aprire la strada a colture Gm in Europa entro i prossimi cinque anni, ha affermato il Dott. James, che ha descritto la limitata coltivazione di granoturco Gm in Spagna "incoraggiante". Interrogato sui vantaggi che le colture Gm offrono ai consumatori in Europa, il Dott. James ha ammesso che i vantaggi per i cittadini comuni sono meno evidenti che per i coltivatori, ad esempio. Tuttavia, ha sostenuto che la tecnologia porterà a prodotti di costo inferiore e che i consumatori europei potrebbero essere più convinti dal "tratto qualitativo" delle varietà Gm, attualmente in fase di sviluppo, quali un tipo di soia in grado di abbassare i livelli di colesterolo nell'organismo. Infine, però, sono i vantaggi potenziali che le colture Gm possono fornire ai paesi in via di sviluppo, e soprattutto agli 870 milioni di persone che soffrono attualmente di malnutrizione, che il Dott. James ritiene saranno l'argomentazione decisiva a favore della tecnologia. "Il problema potrebbe essere che la fame è un concetto difficile con cui relazionarsi per i consumatori nella Ue e negli Usa," ha concluso. Infolink: http://www.Isaaa.org/  
     
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