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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Maggio 2004
 
   
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  BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA S.C.A.R.L. : BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2003: PROPOSTA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,40 EURO PER AZIONE  
   
  Verona, 3 maggio 2004 - L’assemblea Ordinaria dei Soci del Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn) ha approvato a larghissima maggioranza il Bilancio Individuale dell’esercizio 2003 ed ha preso atto con soddisfazione dei positivi risultati conseguiti anche a livello di Bilancio Consolidato di Gruppo. E’ stato poi presentato il I° Bilancio Sociale a livello di Gruppo. Parte Ordinaria I dati patrimoniali ed economici riferiti all’esercizio 2003 non sono confrontabili con quelli dell’anno precedente a causa della serie di operazioni aventi carattere straordinario perfezionate nell’arco temporale rappresentato dai due esercizi. Tra le operazioni di maggior rilievo completate nel 2003 spiccano, in particolare, la riarticolazione della rete degli sportelli del Gruppo, che ha visto, in data 1 novembre 2003, l’acquisizione di un ramo d’azienda scisso dalla controllata Banca Popolare di Novara S.p.a. Costituito da n. 84 filiali e l’acquisto dal controllato Credito Bergamasco di un altro ramo d’azienda costituito da n. 36 filiali. La raccolta diretta ha raggiunto la consistenza di 19.005 milioni di euro, mentre quella indiretta si colloca a 23.196 milioni di euro. I crediti nei confronti della clientela (lordi) sono risultati pari a 18.261 milioni di euro. Il rapporto sofferenze nette/crediti verso la clientela netti si è attestato al 4,21%. Il margine di interesse ha raggiunto la consistenza di 452,0 milioni di euro. Il margine di intermediazione ha fatto registrare l’ammontare di 1.054,7 milioni di euro. Il risultato della gestione si è attestato a 582,7 milioni di euro. L’utile delle attività ordinarie è stato pari a 315,2 milioni di euro. Infine, l’utile di esercizio ha raggiunto i 202,8 milioni di euro. L’assemblea ha dato delega agli Organi Amministrativi del Banco per giungere alla definizione transattiva del contenzioso in essere nei confronti dell’ex Amministratore Delegato della Banca Popolare di Novara s.C.a r.L. Rag. Alberto Costantini a seguito dell’azione di responsabilità avviata dalla stessa Banca Popolare di Novara s.C.a r.L. In relazione ad un complesso di operazioni finanziarie perfezionate anteriormente alla redazione della semestrale del 1999. L’assemblea ha inoltre approvato la proposta di nominare per il triennio 2004/2006 sei Consiglieri nelle persone dei sigg. Ri Pietro Buzzi, Sergio Loro Piana, Claudio Rangoni Machiavelli, Giuseppe Fedrigoni, Giuseppe Nicolò e Luigi Righetti e di un Consigliere per il biennio 2004/2005 nella persona del signor Valentino Campagnolo. Il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara viene pertanto confermato in 20 consiglieri. La raccolta diretta consolidata ha raggiunto i 37.588 milioni con un aumento del 6,7% rispetto ai 35.228 milioni risultanti a fine 2002. Al 31/12/2003 la raccolta indiretta a livello di Gruppo ha raggiunto la consistenza di 58.352 milioni con un incremento del 9,1% rispetto all’analogo dato dell’anno precedente pari a 53.468 milioni. Gli impieghi lordi a fine 2003 ammontavano a 32.876 milioni, in linea con i 32.866 milioni dell’esercizio precedente. Al netto delle operazioni pronti contro termine l’aggregato ha raggiunto i 32.790 milioni, in crescita dell’1,3%. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è sceso al 3% rispetto al 3,1% del 2002 a conferma del progressivo miglioramento della qualità dei nostri crediti, dato quest’ultimo tanto più apprezzabile in un anno che ha visto il repentino manifestarsi di crisi, di natura non solo industriale, da parte di grandi gruppi manifatturieri e che, sia pur in misura assai ridotta, hanno marginalmente interessato anche il nostro Gruppo. A tale riguardo va rilevato come l’esposizione nei confronti delle società soggette a procedure concorsuali o classificate prudenzialmente a sofferenza del Gruppo Parmalat e Parmatour, pari a circa 32 milioni, rappresenti nel suo complesso lo 0,1% degli impieghi lordi e il relativo rischio risulti già coperto per oltre l’81% da rettifiche di valore già addebitate al conto economico dell’esercizio 2003. Il margine di interesse consolidato di Gruppo si è attestato a 1.195,1 milioni rispetto ai 1.261,5 milioni dell'esercizio precedente con una flessione del 5,3% che riflette la riduzione dei tassi intervenuta nel periodo. Le commissioni nette, pari a 695,5 milioni sono risultate sostanzialmente in linea rispetto ai 699,1 milioni di fine 2002. I profitti da operazioni finanziarie sono quasi raddoppiati arrivando alla consistenza di 128,6 milioni rispetto ai 67,1 milioni del 2002. L’incremento del 91,5% è stato reso possibile dal forte sviluppo dell’attività di vendita alle imprese clienti di strumenti idonei per la gestione dei propri rischi finanziari. Il margine dei servizi ha raggiunto i 995,3 milioni ponendo in luce una crescita dell’8,5% rispetto ai 917,1 milioni dell’anno precedente ed ha quindi più che compensato la riduzione del margine di interesse. Il margine di intermediazione è salito a 2.233,2 milioni rispetto ai 2.214,1 milioni del 2002 con una crescita di circa l’1%. Il risultato della gestione ha raggiunto la consistenza di 894,6 milioni ponendo in luce una crescita del 5,5% rispetto agli 848,1 milioni del 2002. Il totale complessivo delle rettifiche di valore su avviamenti, degli accantonamenti per rischi ed oneri, delle rettifiche nette di valore su crediti e delle rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie è ammontato a 245,9 milioni rispetto ai 276,7 milioni dell’anno precedente. L’utile delle attività ordinarie è risultato quindi pari a 648,7 milioni con un aumento del 13,5% rispetto ai 571,4 milioni di fine 2002. Non può invece essere confrontato l’utile lordo dell’esercizio 2003, pari a 568,7 milioni, con l’esercizio precedente (760,2 milioni) a causa del diverso apporto delle componenti straordinarie. L’esercizio 2002 ha beneficiato infatti della plusvalenza di 175,6 milioni rilevata per effetto della vendita dell’Impresol S.p.a. Mentre l’esercizio 2003 risulta penalizzato dalla integrale rilevazione degli oneri connessi al ricorso al Fondo di Solidarietà del Settore per la realizzazione dell’accordo di accompagnamento alla pensione del personale più anziano, ammontanti a 67,7 milioni. Il tax rate è del 40,2% grazie principalmente alla rettifica di valore di 101,6 milioni della partecipazione detenuta nel Credito Bergamasco, effettuata nel bilancio individuale del Banco esclusivamente a fini fiscali. Per le ragioni sopra esposte l’utile netto consolidato del 2003 ammontante a 323,2 milioni non è confrontabile con i 429,2 milioni registrati nel 2002. Escludendo le componenti straordinarie e il beneficio fiscale derivante dalla svalutazione della partecipazione nel Credito Bergamasco dai risultati dei due esercizi, l’utile netto consolidato, su basi omogenee, risulta pari a 335,8 milioni, in crescita del 13,4% rispetto ai 296 milioni dell’esercizio precedente. Alla fine dell’esercizio il numero delle Filiali del Gruppo ha raggiunto la consistenza di 1.162 unità rispetto alle 1.150 dell’anno precedente. L’organico del Gruppo è sceso al 31 dicembre 2003 a 12.534 persone, contro le 13.013 dell’anno precedente. Di esse, oltre l’82% opera fra Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, a conferma della forte caratterizzazione territoriale del Gruppo.  
     
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