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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Maggio 2004
 
   
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  POLITICI E RICERCATORI CERCANO L'ORIENTAMENTO PER UNA "SVOLTA" DEL DIBATTIMENTO SULL'UNIVERSITÀ  
   
  Bruxelles, 3 maggio 2004 - "Il dibattimento sulle università è a una svolta", ha dichiarato il Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin all'apertura di una conferenza internazionale sul ruolo delle università che si è tenuta a Liegi, Belgio, il 26 aprile. L'origine di questo dibattimento è stato illustrato dal Ministro irlandese dell'Istruzione e delle Scienze, Noel Dempsey: "È stato riconosciuto che in linea generale il progresso sociale ed economico dell'Unione non si basa più su fattori tradizionali. Apprendimento, ripartizione e diffusione del sapere portano al successo". Oltre 1.000 partecipanti si sono radunati a Liegi con l'obiettivo di definire il ruolo delle università, e forgiare una visione futura dell'università stessa basata sulla ricerca, mostrandosi tutti consapevoli dell'importanza delle università nella società attuale fondata sulla conoscenza. Il Sig. Busquin ha sottolineato questa importanza, dichiarando che "il futuro dell'Europa dipenderà dalla nostra capacità di trasferire il sapere alle generazioni più giovani, e dalla misura in cui essi potranno gestire ricerca e innovazione". L'europa non è la sola ad essere consapevole del ruolo chiave delle università, e deve quindi competere con altri paesi del mondo per accaparrarsi i migliori cervelli, mostrare il meglio, soprattutto nella ricerca, e adeguare quanto viene prodotto dalle università alle esigenze dell'industria. Il Sig. Dempsey ha sottolineato due ulteriori sfide, il cui incontro influirà sui risultati di questa competizione: accelerare il ritmo del cambiamento all'interno delle università per combinare le ambizioni e identificare le priorità sui finanziamenti. Un'ulteriore sfida, unica per l'Europa, consiste nel garantire che i cambiamenti seguano lo stesso ritmo in ogni parte del continente in modo da evitare di amplificare le divergenze esistenti. Gli oratori hanno parlato dell'insufficienza dei finanziamenti per le università e di diverse attività da realizzare nel settore privato. In realtà, il Sig. Dempsey ha dichiarato che il motivo principale della differenza dei livelli di finanziamento tra l'Ue e gli Usa è dovuto al finanziamento privato - piuttosto generalizzato negli Usa, ma abbastanza carente da questo lato dell'Atlantico. L'acquisizione di denaro non è, tuttavia, il solo problema. Anche il modo in cui i fondi vengono gestiti influisce sul successo dell'università. La conferenza ha ascoltato gli appelli per una maggiore autonomia delle università a questo riguardo, in particolar modo da parte di Michel Rocard, un europarlamentare francese. Diversi oratori hanno chiesto una maggiore responsabilità per la sopravvivenza delle università. "Andrebbe chiarito alle università che il loro ruolo dovrebbe essere quello di aiutare a trasformare la conoscenza in profitto. A questo serve il finanziamento", ha dichiarato Maria van der Hoeven, Ministro olandese dell'Istruzione, della Cultura e delle Scienze, che subentrerà come presidente del Consiglio Competitività dell'Ue l'1 luglio. José Mariano Gago, un ex ministro portoghese delle scienze e della tecnologia, e attualmente Presidente del Laboratorio per la fisica delle particelle del suo paese, ha chiesto di sviluppare un ruolo politico sulle università, e aiutare a organizzare la comunità scientifica. Egli ha affermato inoltre che le università devono essere più auto-critiche. "Le università non possono rimanere dove sono. Esiste troppo conservatorismo. Hanno bisogno di tensione e divisione. Alcuni colleghi non desiderano questo tipo di cambiamento, e non saranno ben disposti ad agire, ma in tal caso, le università non otterranno questo ruolo [politico]. Alcuni lo faranno, ma non le università in essere". Lattrarre studenti e ricercatori più brillanti è stato considerato da molti un punto essenziale per garantire l'eccellenza. Ma, come Helga Nowotny, presidente del Comitato consultivo europeo per la ricerca (Eurab) ha chiarito, "se vogliamo attrarre studenti provenienti da tutto il mondo, dobbiamo innanzitutto fare un pò di ordine". L"dobbiamo impegnare noi stessi prima ancora di attrarre i migliori cervelli", ha dichiarato il Sig. Dempsey. Egli ha esternato il sospetto che la fuga di cervelli dall'Europa è dovuta tra parentesi al fatto che qui i giovani ricercatori vengono pagati. È più facile ottenere un incarico di ruolo in un'università degli Usa, e forse ancora più importante, mantenerlo. In Europa la situazione indica che "stiamo restringendo la mobilità e le opportunità a favore dei nostri brillanti giovani laureati", ha affermato il Sig. Dempsey. Con un ripetente invito per giungere a una maggiore istruzione a livello europeo, il Professor Nowotny si è inoltre espresso contro il tentativo di imporre un modello alle università europee: "Raccogliendo così tanti esperti si corre il rischio che ognuno di loro possa avere in mente un modello diverso sul modo in cui le università dovrebbero lavorare. Questo modello è solitamente il solo a cui ci siamo ispirati. Dobbiamo renderci conto tutti che non esiste un modello giusto. È necessario adottare un approccio più olistico". Ldi sicuro, una conferenza sul ruolo delle università, tradizionalmente responsabili della ricerca di base, non sarebbe completa senza un confronto di proposte per il Consiglio europeo della Ricerca (Erc). In relazione all'Erc il Professor Nowotny ha inoltre suggerito: "In questo dibattimento ho notato molte volte che questa è considerata la soluzione miracolosa per tutti i problemi che affliggono le università. Lasciatemi dare un consiglio. Non si tratta di una soluzione miracolosa, e non si può colmare un deficit strutturale o una insufficienza di finanziamenti nazionali. Esso avrà, tuttavia, un'influenza positiva sull'eccellenza". Lil Professor Gago ha ripetuto il suo appello a favore dell'autonomia, affermando che l'Erc non dovrebbe essere limitato al ruolo di organo consultivo, ma dovrebbe allargarsi come policy player. La Sig.ra van der Hoeven, alla quale si rivolgeranno tutti i sostenitori dell'Erc nella seconda metà del 2004 quando indirizzerà le discussioni sulle proposte, a proposito dell'Erc l'ha definito "semplicemente un dovere". "Spero che il Consiglio dei ministri sarà in grado di conferire assistenza alla Commissione a proposito dell'Erc", ha dichiarato. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/conferences/2004/univ/index_en.html  
     
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