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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Maggio 2004
 
   
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  LO STUDIO PRISMS CONFERMA L’IMPORTANZA DEL TRATTAMENTO PRECOCE CON REBIF NELLA RIDUZIONE DELLE LESIONI AL SISTEMA NERVOSO CENTRALE PER I PAZIENTI AFFETTI DA SCLEROSI MULTIPLA  
   
  San Francisco, 3 maggio 2004 – I nuovi dati a lungo termine dello Studio Prisms confermano l’importanza del trattamento precoce con Rebif (interferon beta-1a) 44 mcg ad alta dose e frequenza di somministrazione nel ridurre l’accumulo di lesioni nel sistema nervoso centrale, dei pazienti affetti da sclerosi multipla di tipo recidivante (Sm Rr). Questi risultati che sono stati presentati al 56th Annual Meeting of the American Academy of Neurology, forniscono una estesa valutazione, a lungo termine, della misura del volume delle lesioni celebrali misurate mediante la Risonanza magnetica (Rm), confermando l’efficacia già dimostrata del Rebif 44 mcg. “Questa è una buona notizia per le persone affette da Sm, perchè dimostra che un inizio precoce della terapia ad alta dose e ad alta frequenza con interferon beta-1a, Rebif è associato ad una maggiore probabilità di riduzione dell’accumulo totale di lesioni nel tempo, rispetto ad un inizio posticipato di due anni” ha dichiarato Dr. David Li of the University of British Columbia in Vancouver, British Columbia, Canada I risultati dimostrano infatti che Rebif 44 mcg dopo 7-8 anni di follow up è in grado di ridurre l’accumulo del volume delle lesioni presenti alla Rm nei pazienti con Sm Rr. Le lesioni presenti alla Rm costituiscono uno dei più importanti parametri per la valutazione della attività di malattia nei pazienti affetti da Sm. Il poster presenta i risultati delle variazioni nell’accumulo del volume delle lesioni misurate in T2 nei pazienti inizialmente randomizzati in trattamento con Rebif 44mcg, Rebif 22 o Placebo, nello studio Prisms long term follow up. Dopo i primi due anni i pazienti del gruppo placebo hanno continuato lo studio passando alla terapia con Rebif. Nello studio Prisms Ltfu mediante Rm sono state valutate le variazioni del carico lesionale (volume cerebrale delle lesioni) nel periodo compreso tra il basale e la visita di follow up. (media 7,4 anni). Nello studio Prisms Ltfu i pazienti inizialmente randomizzati nel gruppo Rebif 44 mcg hanno avuto una minor probabilità di accumulare lesioni rispetto a quelli del gruppo Rebif 22mcg e rispetto anche al gruppo in placebo per i primi due anni e poi in trattamento con Rebif per i successivi 5.5 anni. La proporzione dei pazienti rimasti liberi da accumulo di nuove lesioni alla Risonanza Magnetica, in un periodo medio di 7.4 anni è stata maggiore nei pazienti in trattamento con Rebif 44 mcg (46%) seguiti dai pazienti in trattamento con Rebif 22 mcg (34%) mentre i pazienti del gruppo Placebo hanno evidenziato un maggiore incremento del volume totale delle lesioni, pari al 73%. Questo dato si traduce in un 26% di riduzione del rischio relativo di accumulo di lesioni per i pazienti in trattamento con Rebif 44 mcg che hanno iniziato precocemente la terapia in confronto con quelli che hanno ritardato l’inizio. L’esatta relazione tra i risultati di Risonanza Magnetica e le condizioni cliniche dei pazienti non è nota.  
     
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